Autore: Vito Pinto

Sono trascorsi 55 anni da quel lontano 26 giugno 1967 in cui moriva don Lorenzo Milani, priore a Barbiana, dove mise in opera una scuola innovativa che provocò un ampio dibattito sulle innovazioni da apportare in materia di pedagogia, un dibattito che certamente non si spense con la sua morte. In questi anni, infatti, quella “scuola” e l’opera di don Milani restano un punto di riflessioni importanti, di dibattito, di incontri, su una scuola che sappia cosa e come dare una formazione ai giovani. Barbiana è un gruppo di case del Mugello, tra boschi di castagni. La strada carrozzabile, all’epoca,…

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Anche se le festività pasquali quest’anno cadono a metà aprile, già da questo mese di marzo il turismo in Costiera amalfitana fa registrare le prime presenze. Un turismo che ancora non ha fornito interessanti numeri interni, ma che trova soprattutto riscontro nei Paesi anglofoni e in specie Stati Uniti, Inghilterra e Australia, così come conferma Enzo Esposito, imprenditore turistico di Positano, titolare dell’Hotel Villa delle Palme e del ristorante Mediterraneo. Si sa che in Italia e soprattutto nel Cilento e in Costiera Amalfitana si viene per la bellezza dei luoghi, per la ospitalità di alto livello e per quella cucina…

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Nel suo lungo cammino l’umanità, periodicamente, ha avuto il suo “Erode”, prima e dopo Cristo, con il quale ha dovuto in qualche modo fare dei conti improntati al raggiungimento di fini personali, alla conservazione di propri poteri, in dispregio di ciò che potesse capitare di orrendo agli altri. Un cinismo che certamente ha, alla fine, consegnato quei personaggi alla Storia con ignominia e condanna ed ha provocato dolori, lutti, sofferenze agli altri uomini. E senza volersi allontanare molto nel tempo basta soffermarsi nel secolo appena trascorso, definito il secolo breve, nel quale ci sono state due grandi guerre con milioni…

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Per un artista, uno scrittore, un giornalista non c’è nulla di più importante, forte, necessario di una esperienza diretta, da tradurre in immagini, parole, frasi immaginifiche, avvolgenti il fruitore in una sorta di rigenerazione morale. E spesso per raggiungere questi obiettivi è necessario intraprendere il viaggio, una andata e un ritorno, termini tra i quali vi è il tempo del probabile coinvolgimento del protagonista. Viaggiò il popolo ebreo verso la “Terra promessa”, viaggiò Ulisse per ritornare alla sua Itaca, viaggiò Enea in cerca di una nuova Patria. Vi è sempre stato per l’uomo la ricerca di un “Paradiso perduto”, o…

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Le limpide, azzurre acque che si adagiano, con calma, sull’arenile di S. Maria di Castellabate, i rossi, struggenti tramonti che da questa località di mare si possono ammirare, non lasciano spazio a pensieri tristi: tutto è sereno, tutto è riconducibile ad un luogo da godere per i riposi estivi, per i silenzi invernali. Eppure di fronte a queste case tutte affacciate sul mare dei miti, si consumò l’ultima tragedia della seconda guerra mondiale, una tragedia che costò la vita a 51 marinai a bordo del sommergibile Velella e che poteva essere evitata se solo ci fosse stata una semplice informativa…

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Sul finire del XII secolo tra l’Imperatore di Germania Enrico VI e Tancredi di Altavilla, re di Sicilia, scoppiò un aspro conflitto per il dominio del Regno di Sicilia: si era ormai all’estinzione della dinastia dei Normanni e alla successione di quella Sveva sui vasti territori del Sud. Queste vicende furono narrate nel “Liber ad homorem Augusti” da Pietro da Eboli, che si definiva, nel colophon dell’opera, “magister Petrus de Ebulo, servus Imperatoris fidelis”. Le vicende narrate nel “liber” riguardavano per una buona parte anche Salerno, città che, avendo giurato fedeltà a Tancredi di Altavilla, oppose una fiera resistenza alle…

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Il panorama del bestiario ceramico di Vietri sul Mare è certamente ricco di esemplari, variamente immaginati, a partire da quella nutrita schiera presente sui presepi meridionali (bue, asinello, pecore, cammelli, maiali, animali da cortile, e chi più ne ha più ne metta) facenti parte di una tradizione di religiosità popolare che li vuole anche dipinti su piastre di edicole votive, accanto a Santi protettori quali il maiale per Santo Antonio Abate, il cane per San Vito e San Rocco, il cane per San Domenico, l’agnello per S. Giovanni Battista. Da non dimenticare, inoltre, le eleganti giraffe da arredo, i pesci…

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Nel gelido pomeriggio di qualche giorno fa Alessandro (Sandro) Nisivoccia ha ricevuto il suo ultimo, caloroso, lungo applauso da attore uscendo dalla nuova chiesa di S. Felice a Felline al Torrione alto di Salerno, mentre don Gaetano Landi, parroco, pronunciava la rituale frase di commiato: “Che gli Angeli del Signore ti accompagnino in Paradiso”. Un ultimo applauso per un attore che era stato per lunghi anni “Il Teatro” salernitano, ma anche l’ultimo applauso su un’era caratterizzata da Sandro per le sue recitazioni, per la sua tenacia, per gli insegnamenti ai tanti giovani che frequentavano i suoi “seminari” di recitazione e…

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Mancano ormai pochi giorni alla fine di quest’anno 2021 che, tra non poche difficoltà, si avvia verso il tempo della storia, dove il nostro presente sarà guardato, letto, meditato con una diversa visione da noi che l’abbiamo vissuto, caratterizzato, segnato con le nostre opere (forse poche) ed omissioni (forse tante). Restano, infatti, ancora insoluti tanti problemi che affliggono la nostra società e il nostro Pianeta. Si pensa agli inquinamenti dell’aria, della terra, del mare per arginare i quali non bastano più le continue enunciazioni di principi: troppe ormai le conseguenze disastrose di incendi, esondazioni, frane… Bisogna agire e subito. E…

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Quando gli chiedevano come si chiamasse, con la sua voce garbatamente scugnizza, rispondeva: «Benino». E tutti pensavano che ancora non capiva bene l’italiano. Il piccolo, con la pelle lucida e nera come l’ebano, era giunto sulle italiche coste meridionali con una delle tante carrette del mare che ogni giorno sbarcano poveri disperati. La madre, stremata, lo teneva stretto a sé e fece appena in tempo a consegnare quel fagottino di poche settimane nelle braccia del guardiamarina. Ilaria, nella sua divisa bianca, lo aveva preso e lo aveva riscaldato al suo petto mentre la mamma, in una lingua incomprensibile, le diceva…

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