Occhi chiusi, orecchie tappate, mani sulla bocca. È stato il silenzio a tenere viva la fiamma di una criminalità diffusa che a lungo ha messo a repentaglio la viabilità di una città. Agropoli, che mai prima era stata stretta così tanto nella morsa di una delinquenza sottile e diffusa, annidata nel suo cuore. È stato necessario che accadesse qualcosa di davvero forte affinché chi poteva prendesse provvedimenti, perché si smettessero di tollerare il “pizzo” al parcheggio, gli scippi ai turisti. I furti d’auto e nelle case. È come se la città si fosse all’improvviso svegliata da un lungo sonno, decidendo…
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