Autore: Oreste Mottola

Il Mida, è l’acronimo dei Musei integrati dell’ambiente di Pertosa. Nasce tutto da una storica intuizione di Alfonso Andria quando cercò di convincere i comuni di Auletta e Pertosa, in eterna lotta per la gestione del complesso speleologico omonimo, che valeva la pena gestire il tutto assieme e magari “mettere a sistema” anche fiume e ambiente circostante. Arrivò poi Antonio Bassolino che ci mise il sostegno della Regione Campania per aggiungervi anche qualche museo e nuove attività turistiche. Uno, più uno, fa più di due, ragionò Bassolino e qui, tra Pertosa ed Auletta, diede vita ad un rilevante investimento pubblico…

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Accade che mi chiama Bartolo Scandizzo e mi annuncia che l’edizione on line del settimanale “Unico” realizzerà “un numero speciale” sulla situazione dell’ospedale di Roccadaspide e mi chiede se voglio scrivere un pezzo. La voglia non è eccessiva, ma tuttavia ho forti motivi personali di forte gratitudine per la struttura sanitaria della Valle del Calore, per decidere di sottrarmi al cortese invito. “Favori personali”, oltre che familiari. La faccio breve: inizi di maggio 2019, entro nell’ospedale di Roccadaspide, tentando di raggiungere il Pronto Soccorso. Dopo essere uscito dall’auto cado a terra, dimostrando di non avere più equilibrio. C’è una dottoressa,…

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Il Parco archeologico di Paestum-Velia ha una nuova direttrice. Dopo una lunga ed articolata selezione internazionale, la commissione ha scelto Tiziana D’Angelo per la guida di uno dei più importanti siti archeologici del mondo. Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO, il Parco di Paestum Velia è una delle meraviglie archeologico-culturali della Magna Grecia.  Un eccezionale esperimento sociale, urbano e culturale di coloni greci che lasciata la madrepatria si trasferirono sulle coste dell’Italia meridionale, fondando città, interagendo con le popolazioni italiche per poi venire annesse dalla potenza militare di Roma. Abbiamo raggiunto Tiziana D’Angelo a Nottingham (Inghilterra) – la città di Robin Hood…

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Se volete stupire e stupirvi dovete venire qui a Valva, sedendo nell’alta Valle del Sele siete quasi in Lucania ma state guardando già alla Puglia. Dai giardini storici annoverati tra i più belli d’Italia, segue un bosco ceduo misto: lecci, magnolie ed aceri, e solcato da viali, con due giardini all’italiana ed il Teatrino di Verzura. Un luogo incantato. Valva, mithus vivit, quando il mito torna a vivere. Con le storie di dei e ninfe scolpite nella pietra dalla mano dello scultore fiorentino Donatello Gabrielli, il Castello dei d’Ayala Valva è l’emblema dell’incontro con la bellezza. Prima ancora qui era…

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Ha dieci anni “l’ultimo miglio” della storia moderna del castello medioevale di Altavilla Silentina. 2011, l’annuncio è sul sito immobiliare.it: “Vendesi Castello mq. 4000 Alla via Castello, 1 in Altavilla Silentina . Ristrutturato al 70%. Tutti documenti in regola”. Allora per i documenti si rinviava alla “Vinci immobiliare” di Somma Vesuviana. Il prezzo? Due milioni di euro. Il penultimo capitolo iniziò nel 1999 con il maniero silentino nelle mani di Alfredo Abbaneo, il proprietario di Tele A, la televisione napoletana che ha imposto all’attenzione generale il fenomeno dei cantanti neomelodici. Nel consiglio comunale altavillese si dovette attendere l’arrivo di Michele Gallo…

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Le atmosfere sono quelle che in maniera romanzata ci ha restituito il libro “Il Balordo”, scritto da Piero Chiara e stampato da Mondadori, interpretato nella Rai tv da Tino Buazzelli. È il romanzo più conosciuto fra quelli che sono stati ambientati ad Altavilla Silentina. Maggio del 1940: Ad Altavilla l’ordine arrivò con un telegramma del Prefetto al podestà Francesco Mottola: “Pregasi telegrafare urgenza posti disponibili in codesto comune per internandi italiani albanesi et stranieri tenendo presente opportunità che essi trovino conveniente alloggio et possibilità adeguata vigilanza. Attendesi urgentissimo riscontro”. Il mittente è la Prefettura di Salerno. Francesco Mottola risponde, a strettissimo giro…

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Destagionalizzare, ecco la nuova parola d’ordine del turismo nel salernitano. Nell’alta stagione, in estate, va bene tutto: mare o montagna, piano o collina. È nei restanti mesi dell’anno che i territori, soprattutto quelli non particolarmente toccati dalla fortuna dell’attrattività spontanea e delle mode, si giocano la loro partita. E per le piccole comunità che ancora resistono nelle zone più interne quella è la partita della vita. Perché anche le loro piccole produzioni agricole di nicchia o la ristorazione di qualità avranno finalmente dei salutari sbocchi di mercato. La carne di qualità di Valle dell’Angelo e Piaggine, proveniente da bestiame che…

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“La mia famiglia abitava in un casello ferroviario tra la stazione di Albanella e il ponte sul Sele. I miei genitori erano originari del Cilento, tra Laureana e Rutino”. Si racconta così Roberto Marino, 70 anni da compiere lungo il 2022, residente in Abruzzo a Montesilvano Marina, caporedattore centrale del “Quotidiano del Sud”, esperimento di testata “stellare”, una federazione di giornali locali. Il Quotidiano del Sud nasce da Il Quotidiano della Calabria, il Quotidiano della Basilicata e Corriere – Il quotidiano dell’Irpinia, a diffusione nazionale e regionale in Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Ad un altro giornalista capaccese Giovanni Garofalo,…

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A Oliveto Citra un gruppo di abitanti è impegnato a promuovere itinerari tra mofete millenarie, arte, storia e un paesaggio ancora incontaminato L’appuntamento con Peter è a Oliveto Citra, il tragitto della superstrada verso l’Alta Valle del Sele non lo ricordavo così, una strada- paesaggio fantastica, attraverso uno scenario medioevale di colline vergini con boschi a perdita d’occhio. Quando in paese ci affacciamo dal belvedere che domina la valle, tra i Picentini e il gruppo austero dei Monti Eremita-Marzano, al confine con la Basilicata, la veduta mozzafiato ti dice che questo è uno dei pezzi di Campania più belli, che…

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Sono pastori e contadini, anziani, e soffrono l’isolamento vero e proprio. D’inverno la zona dove abitano è raggiungibile solo con l’elicottero. Eppure basterebbero sette chilometri di strada vera al posto dello sterrato che, e solo d’estate, è percorribile col mulo o con un robusto fuoristrada. In inverno vivere a. Pruno è sempre un’avventura. Nel piccolo villaggio c’è, anche per questo una civiltà rurale che altrove è sparita da almeno mezzo secolo. Sono dediti alla pastorizia, qualcuno è operaio forestale presso la comunità montana. si sposano tra di loro, ma anche con allevatori delle vicine Laurino e Rofrano, donne dei tempi…

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