Autore: Monica Acito

Monica Acito nasce nel 1993 in Cilento, e trascorre tutto il tempo delle sue scuole elementari a piangere di fronte ai quaderni a quadretti, perché le ricordavano la matematica e altre cose brutte.
Amava solo i quaderni a righe: il motivo, potete capirlo anche da soli.
Si diploma al liceo classico "Parmenide" di Vallo della Lucania e poi si trasferisce a Napoli, dove si laurea in Lettere Moderne e si specializza in Filologia Moderna, con lode, con una tesi su Gabriel Garcìa Màrquez e Jorge Luis Borges.
Poi, viene premiata alla Camera dei Deputati tra i migliori neolaureati dell'anno e consegue un Master in insegnamento dell'italiano per stranieri.
Scrive da quando ha preso la prima penna in mano.
Collabora con varie testate online e cartacee ed è giornalista pubblicista; ha vinto svariati concorsi di narrativa e ha pubblicato racconti in antologia e riviste.
Nel 2019, si trasferisce a Torino per frequentare la Scuola Holden di Alessandro Baricco, College "Scrivere".
Si iscrive anche alle graduatorie per l'insegnamento di italiano, storia e latino, perché vuole che altri ragazzi sorridano guardando i quaderni a righe.

Innanzitutto ti ringrazio per aver accettato di rilasciare quest’intervista. Chi è Alberto Cammarano e come si racconterebbe a chi non lo conosce? Raccontarmi non è mai stato il mio forte, credo di farlo attraverso il mio lavoro, attraverso le mie fotografie. Sono uno dei tanti che prova costruendo giorno dopo giorno il proprio futuro come un sacco della mia età in un paese difficile, arido sotto tanti punti di vista ma allo stesso tempo bello come pochi.Come sei giunto a collaborare alla realizzazione del corto “Una tradizione di famiglia”, progetto supervisionato da Silvio Soldini?Sono riuscito Tramite una selezione; ogni anno…

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Ciao Martino! Innanzitutto, la domanda di rito: come hai conosciuto Lorenzo Kruger, leader dei Nobraino nonché regista del video della tua “Bottiglie di Chianti”? Ti andrebbe di parlarci brevemente del vostro rapporto? Ciao! Ho conosciuto Lorenzo Kruger in occasione del Giovivendo Festival 2014, quando, da direttore artistico, ho invitato lui e i suoi Nobraino come headliner. Fu’ una serata incredibile: un temporale scrosciante dopo tre canzoni fermò il loro concerto, ma Lorenzo e i suoi vollero assolutamente trovare un piano B. Finirono per suonare, in acustico, in un localetto comunale pieno zeppo di gente resistita al diluvio. Fu bellissimo! Da…

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Ciao, innanzitutto ti ringrazio per aver accettato di rilasciare questa intervista. Iniziamo con la prima domanda, la più banale o forse la più difficile. Chi sei e come ti racconteresti, a chi non ti conosce? Mi chiamo Geppino Croce e sono un agrichef. Vivo a Bellosguardo, un paese situato nel territorio cilentano dove lavoro nella mia piccola ed adorabile “Tenuta Nonno Luigi”. Da qualche tempo ho intrapreso una collaborazione con “Tenuta Porta Ventura”, un’antica villa del 1800 situata a Roccadaspide che si presta alla realizzazione di cerimonie e di eventi privati. Svolgo, inoltre, un’attività di consulenza presso la pizzeria “Re…

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Ciao Francesco, innanzitutto Grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista. Come descriveresti Francesco Monaco a chi non lo conosce? Allora innanzitutto mi chiamo Francesco Monaco, ho 24 anni e sono di Sacco, un piccolo paese del Cilento in provincia di Salerno. Sono un giovane chef. Nutro una forte passione per la cucina da quando ero piccolo (7 anni). Una volta conseguito il diploma presso l’istituto alberghiero di Sant’Arsenio ho avuto la fortuna di collaborare con rinomate strutture ricettive, in diverse regioni italiane (Trentino, Valle D’Aosta, Emilia Romagna, Lombardia, Umbria) e talvolta anche all’estero, per ritornare poi in Campania prima…

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Innanzitutto grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista. Come vi presentereste a chi non vi conosce? Ciao, siamo i “Men in the box”, e siamo una band alternative/grunge decisamente e fieramente atipica. Il nostro progetto nasce in un garage e prende forma sulle solide basi dei sogni di 5 ragazzi con la voglia di raccontare e rispolverare la musica di una passata generazione in piena crisi esistenziale e di nervi. Quali sono le vostre influenze musicali maggiori? La nostra musica deriva in gran parte da gruppi dei 90s: abbiamo sempre cercato un particolare dualismo tra il grunge grezzo e…

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Chi l’ha detto che con l’estate finisce tutto? Che dopo la mastodontica Sagra del Fusillo si possa sperare solo nell’oblio? Certo, lo spopolamento e la desertificazione dei paesi dopo l’estate è qualcosa di risaputo e prevedibile, ma ben vengano le iniziative che riescono a colorare di vita i piccoli borghi anche quando le temperature si raffreddano e le sagre estive sono solo un dolce, malinconico e lontano ricordo. Felitto, in particolare, si è tinto di autunno, natura e manifestazioni imperniate sulla tradizione e l’innovazione. Sono appena trascorse due settimane intense, l’una contraddistinta dall’opera della stakanovista Rosi Di Stasi, e l’altra…

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Cilentana, verace, “tosta” e donna forte e indipendente. Scambiare quattro chiacchiere con Paola Passaro significa toccare con mano la forza di una donna spumeggiante che si è fatta da sè, che si fa scudo con le sue passioni viscerali e che porta avanti lo stendardo del Cilento e delle sue eccellenze. Ciao Paola, innanzitutto grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista. Chi è Paola Passaro e come si descriverebbe a chi non la conosce? Mi chiamo Paola Passaro e sono nata in un piccolo paesino cilentano, Giungano, e sono cresciuta in campagna dove i miei genitori, proprietari di un’azienda…

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Lei è Angela Furcas, e parlare con lei significa fare uh viaggio nei meandri dell’anima. È una poetessa, è stata colpita dal sacro fuoco della poesia ed è una donna sensibile, visionaria e appartenente quasi ad un’altra dimensione, dove dimorano coloro che sono stati sfiorati dall’arte. Sarda, ma sposata a Laurino con l’architetto/fotografato/agitatore e animatore culturale Silvio Cossa, insieme i due formano una coppia speciale per il Cilento interno, esempio di amore e sostegno reciproco. Da poco è uscito il suo libro di poesie “Anima di Vento”. Diamo ad Angela Furcas la parola. Buongiorno Angela, innanzitutto grazie mille per aver…

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Mario Bamonte è un ventiquattrenne di Felitto, che non ha nulla in meno e soprattutto nulla in più dei suoi coetanei, come afferma umilmente nell’intervista che segue. Felitto, il Locus amoenus dove è nato e cresciuto, è la culla della visceralità della sua fede semplice e primigenia. Non vi è nulla di escatologico o eclatante nelle sue scelte, poiché come diceva Pedro Almodòvar nel film “Tutto su mia madre”, si è tanto più autentici quanto si più somiglia all’idea che abbiamo sognato di noi stessi. Maturità, umiltà disarmante e acume traspaiono dalle sue risposte; l’ordinazione diaconale si terrà il 09…

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Tra i bagliori di un’estate ormai giunta a piena maturazione, che aspetta l’incendiarsi del mese di agosto per ravvivare le sue braci, vi è l’anomalia del Palazzo Migliacci, conosciuto da sempre come “Casa re i ciento stanze”. Anomalia perché è anomalo anche solo pensare ad un evento estivo che non sia legato solo ed unicamente alla gastronomia, che sembra essere il leitmotiv di tutte le estati paesane. Sì, tanto di cappello ai vari fusilli, scazzatielli che tanta parte hanno nella nostra vita e nella nostra economia, però, ammettiamolo, culturalmente abbiamo bisogno di una bella boccata d’ossigeno per purificare i polmoni…

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L’estate cilentana è un tripudio di feste, sagre e manifestazioni, che già da inizio luglio cominciano ad accalcarsi, fino a raggiungere la propria naturale apoteosi durante il mese di agosto. E il Cilento interno? Non quello sulla costa, non quello delle bandiere blu o quello da scegliere per una giornata al mare, ma quello apparentemente selvaggio e racchiuso tra le montagne e i fiumi, confinato nei lembi ancora più estremi di isolamento e spopolamento. Piaggine, comune del Cilento interno, ribatte con un festival che, dalla commistione tra arte e background paesaggistico, estrae il suo punto di forza. Di questo e…

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La promotrice è lei, l’instancabile Rosanna Di Stasi. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei e con Angela Di Stasi, suo essenziale e responsabile braccio destro, così come l’architetto Anna Pina Arcaro. (domande a Rosanna Di Stasi) 1) Buongiorno Rosanna, come è nata l’idea di dare vita a “Il Ballo di San Vito” quest’anno? Buongiorno a te Monica e grazie per il tempo che mi stai dedicando. All’inizio volevamo fare con Donato Stabile, una mostra d’arte del nostro amico Enzo Marotta di Agropoli, realizzata interamente sul centro storico felittese, e movimentare un poco la settimana di San Vito, quando molte persone…

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