Autore: Lucio Capo

Il Solofrone attraversa la vallata di Tremonti, si tuffa a cascata tra i monti Sottano, Serra Tremonti e la Rupe Cantenna, poi placido attraversa la Piana tra Capaccio, Giungano, Cicerale, Eredita ed Agropoli, tuffandosi nel mare di Paestum. Il toponimo “Solofrone” si fa risalire alla lingua italico-sannitica. Solofrone deriva da “salufer”, che i romani trasformarono in “saluber”, che significa luogo salubre. I pastori del Cilento interno, quando in primavera, lasciavano l’insalubre Piana di Paestum, piena di acquitrini malsani e maleodoranti, trovavano nel risalire verso i monti una valle ricca di acque pulite e fresche, di vegetazione lussureggiante e salubre, che…

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Prima località di sepoltura dei Lucani, poi Feudo delle grandi casate nobiliari a partire dal medioevo e infine Borgo della Riforma, nel secondo dopoguerra. Spinazzo non solo bufale, ma tanto di più. Spinazzo è un Area Archeologica fondamentale per capire la storia di Paestum, qui nel 1968 l’archeologo Mario Napoli scoprì la Tomba del Tuffatore, una delle maggiori scoperte archeologiche del ‘900. Qui sono son state scoperte centinaia di tombe Greco-Lucanane, che fanno del museo Archeologico di Paestum la più grande pinacoteca del mondo antico. In località Varco del Cerro (Varco Cilentano), fu rinvenuta una vasta necropoli del IV sec.…

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Il Cinema Miriam è stato abbattuto. La piazza ove sorgeva era un borgo della riforma e si chiamava Contrada Gueglia, successivamente divenne Il Villaggio ed infine la piazza fu dedicata all’ingegnere Carlo Santini, primo Presidente del Consorzio di Bonifica. C’era una volta il Miriam e adesso non c’è più. Forse al suo posto sarà costruito un cinema progettato da un’archistar… ma anche no! Capaccio come Agropoli… stesso Sindaco stesso Cinema! Dopo L’abbattimento della vetusta e pericolante struttura del Cinema Miriam, ricettacolo di ratti e misfatti, si è scatenato l’inferno delle polemiche e delle denunce. Politici, ambientalisti e affini sono ricorsi…

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Invece di un Eden, un deserto di pietra, una cava di centomila mq per cinquanta d’altezza incombe su Paestum, e il suo fronte è visibile da Positano. Come un mostro famelico, la cava di Capaccio, ha fagocitato cinque milioni di metri cubi di pietre; pari a cinquecentomila camion, che messi in fila coprono la distanza di cinquemila km; quella che separa Paestum da Mosca. La cava di Capaccio contiene 191 Templi di Nettuno che, sovrapposti uno sull’altro nell’ordine di quattro potrebbero raggiungere l’altezza dei 70 metri del fronte di cava; così come recita il Decreto Dirigenziale N° 0390 del 12/03/2002…

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Capaccio non ha vissuto l’emergenza rifiuti, con le strade libere da immondizia e le spiagge libere di Paestum finalmente pulite – più che positivo il consuntivo, di questi pochi mesi d’attività, della società di servizi “Elenia Paestum” di Capaccio, secondo il presidente Antonio Scala. La società Elenia-Paestum gestisce tutti i servizi municipali: dai servizi ciminiteriali, al trasporto scolastico, e al verde pubblico, ed infine la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, compresa la pulizia delle spiagge libere. La pulizia delle spiagge e della pineta è partita dal 15 giugno con personale proprio che opera dalle quattro alle otto di mattina…

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Mercoledì 28 marzo è stato presentato il 1° rapporto sui rifiuti della Provincia di Salerno. Il rapporto evidenzia i ritardi e l’emergenza continua in cui vivono i cittadini della provincia: i dati del rapporto sul ciclo dei rifiuti sono: 15 discariche, un impianto di trivogliatura dei rifiuti urbani di Giffoni Valle Piana, dodici impianti per il recupero degli ingombranti durevoli. Tutti da costruire: l’impianto CDR di Battipaglia, l’impianto di selezione della frazione “secca” di RSU, inesistenti nella provincia di Salerno gli impianti di compostaggio, i rifiuti organici sono stati conferiti fuori provincia, l’unico impianto previsto è quello di Polla ancora…

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Paestum tra Templi persi, Templi rimasti e Templi distrutti. Paestum non aveva solo tre Templi… ma molti altri. I Templi che non vediamo sono stati distrutti nel corso degli ultimi anni. Venerdì 21 febbraio 2020 nella Sala cella del Museo archeologico i protagonisti delle attività di scavo e ricerca condotta a Paestum nel 2019, hanno presentato le proprie indagini archeologiche. Gli scavi di quest’ultimo anno, gettano nuova luce sulla città, parola di Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia. Gli scavi effettuati nelle terre private del Parco Archeologico e il disboscamento delle Mura Antiche, hanno messo in…

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Eucalipti capitozzati e ridotti a scheletri. Questa la macabra scena che si presenta, in quest’inizio di primavera, a Paestum. Alberi senza più la splendida chioma, senza foglie e senza rami, sono stati ridotti a meri simulacri. La potatura dovrebbe essere utile a migliorare la vita e stimolare la produzione di fiori e frutti, assistiamo invece, tutti gli anni, ad una feroce decapitazione di alberi e di arbusti. La potatura dovrebbe essere fatta solo nel caso si rendesse necessaria l’eliminazione di rami malati o secchi, riqualificando e riequilibrando la forma della chioma per l’utilizzazione ottimale della luce solare. La potatura, comunque,…

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Venerdì 7 febbraio 2020, nell’Auditorium della Fondazione Alario in quel di Ascea, è stato presentato il “Progetto per Velia”, in un incontro con il territorio. Hanno introdotto la serata il Sindaco di Ascea Pietro D’Angiolillo e il Direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia Gabriel Zuchtriegel. Una sala piena all’inverosimile ad omaggiare il Principe dei due Parchi Archeologici del Cilento. Molti i sindaci del territorio presenti, tutti uniti in un unico afflato per il Direttore, portatore di una nuova e concreta idea di rilancio e valorizzazione di Elea-Velia. Per Marcello D’Aiuto, Presidente della Fondazione Alario, l’accorpamento tra Paestum e…

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Le bufale da risorsa sono diventate un problema. Buona parte dell’economia della Campania si fonda sull’allevamento delle bufale e sulla produzione della mozzarella. La crescita esponenziale del numero delle bufale, ha comportato anche un aumento notevole dei reflui zootecnici, nasce quindi, per le aziende bufaline, l’esigenza di costruire impianti per lo smaltimento del letame. Spandere liquami nei terreni oramai non è più possibile, vista l’emanazione di severe norme in campo ambientale, stabilite dalla Direttiva Comunitaria 91/767 (Direttiva Nitrati), che ha fortemente inciso sulla crescita della filiera bufalina. La Direttiva Nitrati, accentra la sua attenzione sull’inquinamento provocato dai liquami zootecnici. La…

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