“Sul comune di Capaccio Paestum sventola la bandiera del Commissario Prefettizio, con la resa poco onorevole della Politica”
Autore: LIUCCIO GIUSEPPINO
Avevo sei anni o giù di lì quando, dalle montagne di Trentinara, scesi per la prima volta a Paestum. Fu uno stupore da delirio di emozioni lo spettacolo dei templi maestosi con l’ambra delle colonne doriche nella gloria del sole in una lontana primavera nella immensità della pianura allora deserta o quasi. “So’ li sieggi re Piesto!”- mi disse, nella coinvolgente rasposa sonorità del dialetto, la mamma, che avevo accompagnato alla Festa dell’Annunziata nella Basilica Paleocristiana tra ressa di fedeli litanianti. Mi accese intelligenza e cuore di fanciullo di curiositas, che avrei soddisfatto in anni di ricerche e studi rigorosi…
Avevo sei anni o giù di lì quando, dalle montagne di Trentinara, scesi per la prima volta a Paestum. Fu uno stupore da delirio di emozioni lo spettacolo dei templi maestosi con l’ambra delle colonne doriche nella gloria del sole in una lontana primavera nella immensità della pianura allora deserta o quasi. “So’ li sieggi re Piesto!”- mi disse, nella coinvolgente rasposa sonorità del dialetto, la mamma, che avevo accompagnato alla Festa dell’Annunziata nella Basilica Paleocristiana tra ressa di fedeli litanianti. Mi accese intelligenza e cuore di fanciullo di curiositas, che avrei soddisfatto in anni di ricerche e studi rigorosi…
Il Premier Cinese è stato ricevuto con tutti gli onori che si devono al rappresentante di una grande potenza mondiale e Roma è stata invasa dalla numerosa colorata e vociante comunità di Pechino, che ha fatto ala al corteo di XI che ha reso omaggio al Milite Ignoto del Vittoriale d’Italia e tutti i romani sono stati contagiati dalla “curiosità” per l’illustre ospite e negozi, librerie, soprattutto, esponevano “cinesinerie” di ogni specie. Per ragioni politiche/culturali sono stato coinvolto anch’io ed ho letteralmente divorato per due o tre giorni riflessioni e reportage di tutti i nostri più autorevoli quotidiani e delle…
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si festeggia da sempre la bellezza. Da qualche anno l’Europa la propone come “giornata della poesia”, dal punto di vista liturgico è la festa di San Benedetto, che per felice coincidenza è anche il Patrono dell’Europa e, sempre da qualche anno, il FAI la propone come giornata della cultura e, conseguentemente la festa della cultura con l’apertura dei siti più prestigiosi dei Beni Culturali, di quelli più noti, ma anche di quelli meno conosciuti ma non per questo meno prestigiosi. Ogni provincia d’Italia espone i suoi. Ci sono vari motivi, e tutti validi,…
La primavera è da sempre abbinata all’idea di bellezza e, come tale, si rifrange nell’immaginario collettivo supportata dagli artisti
Me ne sono già occupato altre volte, ma torno volentieri sul tema per tre motivi fondamentali: 1) perché ho consapevolezza piena che un viaggio nella sacralità del territorio del Cilento non può fare a meno di una tappa a Capodifiume, che è un luogo carico di magia e di Grande Bellezza, ma anche di fascino e mistero e, comunque, legato alla ritualità per divinità che appartengono alla tradizione della religiosità dell’intero bacino del Mediterraneo; 2) perché mi consente di parlare del Melograno che è pianta sacra alla Madonna del Granato, che ha un santuario bellissimo sull’ultimo avamposto del Monte Calpazio…
Il personaggio di Spartaco ha popolato l’immaginario collettivo come “simbolo di libertà” e di “riscatto dalla schiavitù”. Ogni evento che ne utilizzi il nome e la memoria non può essere banalizzato al ruolo di “sagra” paesana…
Un ricordo per Franco Palumbo
“Per questo torno spesso nella terra d’origine: per un bisogno irrefrenabile di rinsaldare i legami con le radici e per il desiderio di un bagno di autenticità nei valori che scandirono i ritmi dell’infanzia e della giovinezza”
“Una volta riuscì a fare il brodo con una scatola di carne Simmental”
Necrologio