Autore: LIUCCIO GIUSEPPINO

Giuseppe Liuccio, nato a Trentinara (SA) l’1 maggio 1934, vive e lavora a Roma. Già docente di latino e greco nei licei classici, è stato giornalista della Rai-Tv e collabora con varie testate giornalistiche. Ha ottenuto numerosi premi letterari e giornalistici nazionali ed internazionali. Nel 2004, per la sua attività letteraria e poetica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha assegnato il Premio della Cultura. Nel 2007 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.




Il nuovo anno scolastico è iniziato con le scene di sempre: ragazzini timidi, grembiule bianco e fiocco rosso/azzurro/rosa, varcano per la prima volta il portone di scuola con il viatico del bacio delle mamme ansiose ed amorevolmente accolti dai maestri, i più grandicelli emozionati temono e pregustano l’impegno del primo anno delle medie, signorinelle e giovincelli apparentemente più disinvolti sperimentano la validità della scelta delle superiori. Dopo le prime settimane di assestamento il lavoro scolastico, dopo il lungo weekend della Festa di tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti, marcia ormai spedito, lungo binari consolidati da decenni di esperienza.…

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Circa 20 anni fa, esattamente nel mese di ottobre del 1998 pubblicai con l’Editore Galzerano “CILENTO IN CHIAROSCURO”, una raccolta di lettere dalla diaspora scritte settimana per settimana.Ebbe un discreto successo. In questi giorni ho riletto il libro e l’ho trovato in buona parte di attualità, fatta, ovviamente, la tara, di qualche riferimento datato. (ri)Pubblico, qui di seguito, qualche lettera postuma, indirizzata agli Amici sindaci del bacino dell’Alento… sperando di far cosa gradita a loro e a tutti i lettori del territorio che continuano a leggermi…Cari amici sindaci del bacino dell’Alento,anche voi, come buona parte degli italiani avete visto più…

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Da qualche parte Giovanni Pascoli, parlando dei paesi della Garfagnana e della sua gente, ha scritto che il castagno ne ha scandito i ritmi di vita dalla nascita alla morte. Li ha accolti neonati frignanti nelle culle, ne ha arredato di mobilio la casa da sposi, ne ha fornito gli attrezzi di lavoro e botti e tini per la vinificazione, li ha accolti nella prigionia pietosa della “cassa” per l’ultimo viaggio. E, naturalmente, li ha alimentati con la povera gastronomia nei lunghi mesi invernali. Quello che Pascoli scrive per la Garfagnana vale, a piè pari, per il Cilento, dove il…

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Ci sono feste nell’anno liturgico che, più belle delle altre, feriscono di dolcezza la nostalgia del viaggio a ritroso di memoria nei lontani anni dell’infanzia. Una di queste è, fuori dubbio, la “Domenica delle Palme”, quando le chiese dei centri storici, belle nella essenzialità delle linee architettoniche, e quelle di campagna, dove penetrano fiotti di luce tiepida. Le stesse sensazioni e le stesse emozioni battono alla mente del clemente e fanno ressa alle porte del cuore in questa stagione, che il Cilento si celebra una festa altrettanto bella, quella laica della raccolta delle olive. Anche ora anima e pensiero corrono…

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Dal loggiato del Palazzo Marchesale l’occhio spazia sui tetti rossi a volo sul mare. Sulle fiancate degli arditi coltivi il bigio degli ulivi scivola fin sulla battigia con il lustro perlaceo in una splendida mattinata di estate tutta da godere condividere con la gente del bel borgo cilentano contagiosa di calda simpatia. Nella piazzetta animazione ai negozi per la spesa quotidiana, perdigiorno ai tavoli del bar per l’ennesimo caffè e la chiacchiera lenta, pensionati, a caccia d’aria, sulle panchine a viaggio a ritroso di memoria. Nella bella chiesa parrocchiale a dominio di aerea scalinata Sant’Agnello protettore veglia su paese e…

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Palinuro dorme nel cenotafio di pietra tra gli ulivi della collina di Caprioli. Sullo sfondo quel tozzo braccio di terra, rischiarato a sera, ad intermittenza. Dai fasci di luce del faro a richiamo dei naviganti incauti. “Aeternumque locus Palinuri nomen habebit”. E si rifrangono alla memoria i lontani anni della scuola. A rifletterci, Virgilio è stato uno straordinario “promoter” turistico e Palinuro sarebbe la sede ideale per un “Premio di letteratura di viaggio”, una sorta di “Campiello del Sud”, sempre che gli imprenditori ed i politici locali, a cominciare dalla governance del Parco, volessero volare alto e spendersi in iniziative…

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Viviamo in una società di disvalori. Oggi si privilegia più la vacuità e la vanità dell’apparire che la concretezza e la interiorità dell’essere.Il fenomeno latente e serpeggiante da tempo è esploso con prepotenza e con ostentazione disinvolta e, a volte, sguaiata nell’era del berlusconismo trionfante e del grillismo velleitario, poi. Ed è diventato ossessivo stile di vita. Da un anno a questa parte Renzi ci ha messo del suo. Ed ha rinverdito e riverniciato di sinistra apparente, molto apparente, il metodo, con il fisico del ragazzotto toscano spavaldo e con il mito dell’invincibilità, con il sorriso accattivante, spesso, e la…

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Nei lontani anni della mia infanzia, tra l’ultima decade di agosto e la prima quindicina di settembre per le campagne del Cilento era una festa. In tanti abbandonavano le case del paese e si trasferivano, armi e bagagli, nelle piccole luminose dimore nei piccoli poderi tra uliveti, vigneti e ficheti. Era la stagione della raccolta e della essiccatura dei fichi. Erano, e in parte sono ancora, tutte uguali le case di campagna, costruite con materiali poveri secondo una tipologia funzionale ai lavori agricoli: un enorme stanzone al piano terra adibito a riparo degli attrezzi agricoli e del raccolto, un’agile, solare…

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In un’ansa raccolta l’onda dilava le antiche case dei pescatori di Conca dei Marini e narra di maremoti che sigillarono negli abissi uomini ed abitazioni, fasti e ricchezze dell’antica “Cossa” dei Tirreni. Più in là sul Capo, che pigro si insinua a carezza di mare, la Torre evoca truci assalti di pirati saraceni ed eroiche difese di indigeni disperati; e dagli oblò, aperti a squarci azzurri di infinito, volano lievi, a palpito di sole, le ombre in libera uscita dal vecchio Cimitero. Nell’aria rarefatta ed assorta del tramonto si respirano attimi di sospensione tra vita e morte, nell’incantesimo da anticipo…

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