Giacomo il minore, il familiare più vicino a Maria, rompe il silenzio nel quale era precipitato il gruppo per commentare: “Nell’impotenza sta la resa, l’abbandono e l’affidamento a colui che si dona con infinito amore. La grazia modifica l’io. La provvida potenza del Signore raggiunge ogni cuore liberandolo perché la verità infonde sicurezza. Lo ha detto Maria, che ha sperimentato questa sensazione a Cana quando, durante il banchetto nuziale, si rese conto che fiducia e obbedienza sono autentici traini per lo spirito deluso, abbattuto, incapace di risollevarsi soprattutto quando l’amore non s’impone ma si propone, quando, come è capitato alla…
Autore: L. R.
La piccola comitiva ascolta in silenzio e la Madre di Gesù, dopo una breve pausa, riprende il suo racconto scandendo le parole: “Potete comprendere che allora non davo a quei fatti il significato che hanno acquisito dopo l’esperienza della Risurrezione; tuttavia cominciai a capire che tutto avveniva per realizzare la Promessa. Questi pensieri determinavano in me non solo un senso di pochezza, ma anche l’inebriante sensazione di essere partecipe di un grande evento, non distante, ma vicino, tanto vicino da portarlo dentro di me. La solitudine di quei giorni di cammino accumulò in me un coacervo di sentimenti che scaricai…
Tommaso alza la voce per prendere la parola, determinando la reazione costernata dei più. Egli fissa la Maddalena con uno sguardo inquisitorio, che promette poco di buono, e afferma: ”Gesù si è posto in contrasto con una vasta porzione dell’opinione del suo popolo. Lo avevo messo più volte in guardia ricordandogli che quest’antitesi lo avrebbe portato a un brutto scontro, soprattutto per iniziativa delle personalità più in vista. Infatti, è stato arrestato dagli addetti alla sicurezza del Tempio e dai guardiani dei sommi sacerdoti, dopo che questi ultimi avevano provveduto ad avvertire i romani. Gesù è stato consegnato a Pilato…
“Maria, Maria. Il pranzo è pronto. Vieni, tutti ti attendono”. A chiamarla è Giovanna di Cusa ed ella finalmente si scuote dal suo torpore meditativo ed entra nella sala da pranzo. Il vociare diffuso diventa un bisbiglio di curiosità. Tutti riconoscono in lei la portatrice di una novella che da speranza. Tutti, ad eccezione di Tommaso, al quale la vista della donna determina la perdita dell’appetito. E’ Giovanni a rompere l’imbarazzante silenzio. Chiede al gruppo: “Anche se è una rievocazione dolorosa, per nulla opportuna nel contesto di un pasto di amicizia, raccontateci del vostro viaggio di venerdì scorso dal Pretorio…
Il racconto di Simone aveva fatto precipitare i due in un’incontenibile tristezza. Rispondono di no all’invito a rimanere con la carovana; non se la sentono di condividere il pasto di amicizia con la famiglia, sarebbero stati di peso per il turbinio di pensieri che li angoscia. Il cireneo comprende il motivo e non insiste. Dopo i saluti di rito, il brav’uomo raccomanda ai due di ritenerlo un amico sul quale fare affidamento. Egli asserisce che in Cirene avrebbe trasformato la sua casa in una scuola di testimonianza per ricordare il Nazareno; ha già iniziato a farlo con i figli Alessandro…
Un giovane chiama a gran voce: “Rufo, Rufo, muoviti; dobbiamo ripartire per Cirene, nostro padre Simone ci attende alla porta dei giardini”. Al sentire questo nome Giovanni sobbalza. Ricorda, infatti, che le donne nei pressi del Calvario gli avevano riferito di un uomo con questo nome obbligato ad aiutare il Maestro a portare la croce. Si avvicina a Rufo e lo prende per il braccio. Questi cerca di divincolarsi. Giovanni con un timbro convincente della voce lo invita a fermarsi. Il ragazzo ubbidisce e l’apostolo prosegue: “Perché non ci porti da tuo padre?” “Perché dovrei farlo?” Grida il giovane tra…
Tommaso e Giovanni ritengono esaustivo il racconto delle donne. Si è fatto tardi; decidono di tornare al giardino degli ulivi. Salutata la padrona di casa, escono e, mentre camminano, continuano i loro commenti. Didimo non si trattiene nel pronunziare severi giudizi su ciò che ha appena udito: “Piccoli uomini, sventurati nella loro mediocrità; non si sono scossi nemmeno allo spettacolo dell’ecce homo. Attorno a quest’uomo del dolore, pegno di amore, verità e libertà, Pilato non sa reagire, se non con un insipido gesto di presa di distanze: si lava le mani, lascia fare, abdica alle proprie responsabilità. Mediocre quanto Erode,…
Il sole è già alto e i due si dirigono verso la zona delle residenze di lusso. Hanno intenzione di visitare Giovanna, moglie di Cuza, procuratore di Erode; da lei possono avere notizie circa il processo svoltosi di fronte a Pilato. Arrivati alla residenza si rendono conto che nei pressi dell’ingresso c’è un distaccamento di romani. E’ troppo tardi per ritornare indietro, avrebbero suscitato sospetti; decidono, perciò, di proseguire come se nulla fosse. Bussano e chiedono di Giovanna. Due soldati li osservano, uno con voluta noncuranza, l’altro con manifesto disprezzo; a qualche metro di distanza intravedono anche un centurione. A…
Giovanni e Tommaso salutano con calore il padrone di casa. Ad amalgamare l’amicizia dei tre è l’esperienza irrepetibile di un Maestro risorto, per il giovane apostolo, per il ricco israelita un un profeta nel quale è pronto a credere dopo averne visto la fine ingloriosa ma accettata come Figlio dell’Uomo, incarnazione del Messia del Benedetto, per il pio galileo, che lo ha conosciuto fin da bambino e verso il quale nutre grande affetto, un mistero sempre più accattivante, anche se ancora enigmatico. Tuttavia egli non riesce a nutrire la medesima fede; i recenti avvenimenti che riguardano il Nazareno presentano molti…
Quando si svegliano Tommaso pone a Giovanni una bruciante domanda: “Che ne pensi del tradimento e del traditore?” Sapeva che, per le sue connessioni presso il sinedrio, il giovane apostolo conosceva più di quanto dava ad intendere. Questi risponde riferendo dell’iniziativa presa da Giuda di consegnare ai sommi sacerdoti il Maestro. Si era dato subito da fare per cercare l’occasione favorevole. Dal tesoro del Tempio era stata prelevata la somma concordata, secondo Giovanni motivo del tradimento. L’Iscariota aveva sempre tenuto la cassa comune dalla quale i Dodici ed il Maestro attingevano il necessario. Didimo non appare convinto, nelle orecchie gli…