Autore: L. R.

Tommaso alza la voce per prendere la parola, determinando la reazione costernata dei più. Egli fissa la Maddalena con uno sguardo inquisitorio, che promette poco di buono, e afferma: ”Gesù si è posto in contrasto con una vasta porzione dell’opinione del suo popolo. Lo avevo messo più volte in guardia ricordandogli che quest’antitesi lo avrebbe portato a un brutto scontro, soprattutto per iniziativa delle personalità più in vista. Infatti, è stato arrestato dagli addetti alla sicurezza del Tempio e dai guardiani dei sommi sacerdoti, dopo che questi ultimi avevano provveduto ad avvertire i romani. Gesù è stato consegnato a Pilato…

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“Maria, Maria. Il pranzo è pronto. Vieni, tutti ti attendono”. A chiamarla è Giovanna di Cusa ed ella finalmente si scuote dal suo torpore meditativo ed entra nella sala da pranzo. Il vociare diffuso diventa un bisbiglio di curiosità. Tutti riconoscono in lei la portatrice di una novella che da speranza. Tutti, ad eccezione di Tommaso, al quale la vista della donna determina la perdita dell’appetito. E’ Giovanni a rompere l’imbarazzante silenzio. Chiede al gruppo: “Anche se è una rievocazione dolorosa, per nulla opportuna nel contesto di un pasto di amicizia, raccontateci del vostro viaggio di venerdì scorso dal Pretorio…

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Il racconto di Simone aveva fatto precipitare i due in un’incontenibile tristezza. Rispondono di no all’invito a rimanere con la carovana; non se la sentono di condividere il pasto di amicizia con la famiglia, sarebbero stati di peso per il turbinio di pensieri che li angoscia. Il cireneo comprende il motivo e non insiste. Dopo i saluti di rito, il brav’uomo raccomanda ai due di ritenerlo un amico sul quale fare affidamento. Egli asserisce che in Cirene avrebbe trasformato la sua casa in una scuola di testimonianza per ricordare il Nazareno; ha già iniziato a farlo con i figli Alessandro…

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Un giovane chiama a gran voce: “Rufo, Rufo, muoviti; dobbiamo ripartire per Cirene, nostro padre Simone ci attende alla porta dei giardini”. Al sentire questo nome Giovanni sobbalza. Ricorda, infatti, che le donne nei pressi del Calvario gli avevano riferito di un uomo con questo nome obbligato ad aiutare il Maestro a portare la croce. Si avvicina a Rufo e lo prende per il braccio. Questi cerca di divincolarsi. Giovanni con un timbro convincente della voce lo invita a fermarsi. Il ragazzo ubbidisce e l’apostolo prosegue: “Perché non ci porti da tuo padre?” “Perché dovrei farlo?” Grida il giovane tra…

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Tommaso e Giovanni ritengono esaustivo il racconto delle donne. Si è fatto tardi; decidono di tornare al giardino degli ulivi. Salutata la padrona di casa, escono e, mentre camminano, continuano i loro commenti. Didimo non si trattiene nel pronunziare severi giudizi su ciò che ha appena udito: “Piccoli uomini, sventurati nella loro mediocrità; non si sono scossi nemmeno allo spettacolo dell’ecce homo. Attorno a quest’uomo del dolore, pegno di amore, verità e libertà, Pilato non sa reagire, se non con un insipido gesto di presa di distanze: si lava le mani, lascia fare, abdica alle proprie responsabilità. Mediocre quanto Erode,…

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Il sole è già alto e i due si dirigono verso la zona delle residenze di lusso. Hanno intenzione di visitare Giovanna, moglie di Cuza, procuratore di Erode; da lei possono avere notizie circa il processo svoltosi di fronte a Pilato. Arrivati alla residenza si rendono conto che nei pressi dell’ingresso c’è un distaccamento di romani. E’ troppo tardi per ritornare indietro, avrebbero suscitato sospetti; decidono, perciò, di proseguire come se nulla fosse. Bussano e chiedono di Giovanna. Due soldati li osservano, uno con voluta noncuranza, l’altro con manifesto disprezzo; a qualche metro di distanza intravedono anche un centurione. A…

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Giovanni e Tommaso salutano con calore il padrone di casa. Ad amalgamare l’amicizia dei tre è l’esperienza irrepetibile di un Maestro risorto, per il giovane apostolo, per il ricco israelita un un profeta nel quale è pronto a credere dopo averne visto la fine ingloriosa ma accettata come Figlio dell’Uomo, incarnazione del Messia del Benedetto, per il pio galileo, che lo ha conosciuto fin da bambino e verso il quale nutre grande affetto, un mistero sempre più accattivante, anche se ancora enigmatico. Tuttavia egli non riesce a nutrire la medesima fede; i recenti avvenimenti che riguardano il Nazareno presentano molti…

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Quando si svegliano Tommaso pone a Giovanni una bruciante domanda: “Che ne pensi del tradimento e del traditore?” Sapeva che, per le sue connessioni presso il sinedrio, il giovane apostolo conosceva più di quanto dava ad intendere. Questi risponde riferendo dell’iniziativa presa da Giuda di consegnare ai sommi sacerdoti il Maestro. Si era dato subito da fare per cercare l’occasione favorevole. Dal tesoro del Tempio era stata prelevata la somma concordata, secondo Giovanni motivo del tradimento. L’Iscariota aveva sempre tenuto la cassa comune dalla quale i Dodici ed il Maestro attingevano il necessario. Didimo non appare convinto, nelle orecchie gli…

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Quanti pasti avevano consumato col Maestro, sempre occasione per apprendere qualcosa di nuovo, anche se sovente i nemici ne traevano pretesti per reiterare le critiche al Nazareno. L’ultima volta Gesù aveva accompagnato la distribuzione del cibo con parole di commento mai pronunziate prima. Tommaso non riesce a cancellare dalle orecchie l’eco di quelle espressioni. Il Maestro aveva messo in relazione col suo corpo, vale a dire con se stesso, il pane dato ai discepoli; con parole analoghe aveva fatto passare il calice e nell’offrire il vino aveva di nuovo fatto riferimento a se stesso[1]. Era stata una cena carica di…

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Attento a non far rumore, Giovanni, che conosce le abitudini di Tommaso, lo trova con facilità e comincia a seguirlo senza perdere le tracce rimanendo a una distanza da consentirgli di comprendere in ogni momento le intenzioni. Intanto Didimo evoca mentalmente le tappe salienti della sua esperienza con Gesù. Ricorda che, fin dagli inizi della predicazione, il Maestro si è scontrato con i farisei. Costoro, consigliatisi con gli erodiani, cercavano il pretesto per farlo morire, proposito consolidatosi dopo l’arrivo nella città santa. I sommi sacerdoti e gli scribi, informati dell’invettiva pronunciata nel Tempio, secondo il Nazareno da casa di preghiera…

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“Tommaso, abbiamo visto Gesù”. Grida Pietro, con gli occhi scintillanti di gioia, appena lo vede entrare. Gli altri gli fanno eco: “Era appena calata la sera quando abbiamo fatto esperienza del Risorto. E’ stato non solo un vedere, ma soprattutto come un incedere di Gesù. Il Maestro ha sconfitto la nostra paura, motivata non dal suo arrivo e dalla sensazione di scambiarlo per un fantasma, ma dal persistente timore dei Giudei, portatori di morte. Ci ha colti totalmente di sorpresa; infatti, in quel momento nessuno di noi provava sentimenti di fiduciosa attesa”. “A fare irruzione nell’edificio non sono stati gli…

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Un senso di stanchezza s’impossessava delle sue membra. Egli percepiva il rischio di cancellare dalla memoria tutte le parole sentite da Gesù e che ancora gli rimbombavano nelle orecchie; aveva la sensazione di essere stato gabbato, anche se alcune donne, che ancora attingevano forza e speranza dalla sequela del Maestro, avevano riferito un fatto al quale era difficile credere. Egli riteneva che, in realtà, fossero alla ricerca di un rifugio, di una protezione per bisogno di un’auto-consolazione. “Un uomo era passato fra noi. Dopo aver taciuto per anni, si era manifestato per alcuni mesi ed io ne sono stato testimone”.…

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