Autore: L. R.

Nella penultima domenica dell’anno liturgico siamo stati invitati a tirare le somme e riflettere su come rispondere al Signore che chiama sollecitando un gesto di responsabilità nel far fruttare i talenti ricevuti.Il vangelo propone una parabola che sorprende per le possibili sottolineature: suddivisione ineguale dei talenti, modalità nell’impiegare il capitale, trattamento riservato al servo incapace, immagini molto forti, che l’evangelista Matteo utilizza per evidenziare l’urgenza di doversi preparare al ritorno del Signore. Alla fine si comprende che esistono momenti nei quali occorre operare da soli, anche se in realtà non si è mai abbandonati; perciò a spaventare deve essere l’idea…

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Probabilmente, il merito maggiore di mons. Cammarota fu l’aver risolto l’annosa questione del seminario, le cui disfunzioni datavano fin dalla sua fondazione a Diano nell’antica diocesi. La vita dell’istituto non si era mai svolta secondo i canoni auspicati al Concilio di Trento; molteplici e penose vicende avevano contrassegnato quest’ente durante l’età moderna. Mons. Zuccari aveva dedicato un capitolo del suo sinodo alla riorganizzazione; ma gli sforzi si erano rivelati vani. Mons. Speranza dedicò particolare attenzione all’organizzazione didattica. I chierici, superando la consolidata prassi di studiare presso maestri di grammatica nei paesi di residenza, nel 1810 furono invitati a frequentare l’istituto;…

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Il presule dovette fare i conti con le ripercussioni di queste vicende sulla popolazione della diocesi. I guasti della Carboneria e delle altre sette coinvolgevano sacerdoti e chierici. Mons. Speranza visse un momento molto critico quando Del Carretto gli chiese di procedere alla sconsacrazione del canonico De Luca prima dell’esecuzione. Al rifiuto, il generale ordinò il suo l’arresto, disposizione revocata per le prevedibili reazioni del bigotto Francesco I.Il problema della mensa e le continue usurpazioni costituivano una costante preoccupazione. Dalla platea con l’inventario dei beni risultava che molti terreni, oggetto di annose dispute come i terraggi ad Altavilla, erano stati…

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Successore di mons. Barone fu mons. Giuseppe d’Alessandro, preconizzato vescovo di Capaccio il 19 giugno 1843. Nato ad Ascoli di Puglia, egli era stato professore di diritto canonico, teologia morale e dogmatica presso il seminario e canonico teologo della cattedrale, arciprete con cura della anime e arcidiacono e pro-vicario generale di Ascoli e Cerignola. Scelse di risiedere a Capaccio, ma sovente si recò a Novi. Di soda formazione teologica, chiese al capitolo cattedrale collaborazione, invitò i sacerdoti a studiare e chi si preparava al sacerdozio di formarsi in seminario. Nel concistoro del 24 novembre 1845, dopo appena due anni, Gregorio…

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Gli echi della rivoluzione francese e le concitate esperienze del periodo napoleonico determinarono una radicale frattura in un’area ancora ai margini del processo sociopolitico che infiammava l’Europa. Nella prospettiva dei tempi lunghi a trarne vantaggio fu anche la Chiesa perché riuscì a porre riparo a molti problemi che condizionavano la sua azione. Aiutata dallo Stato, essa ridimensionò il particolarismo religioso. L’autorità civile demandò ai sacerdoti compiti di pubblico funzionario del culto e di animatore delle attività sociali. I parroci furono sollecitati a prodigarsi perché il popolo accettasse la vaccinazione, favorisse l’igiene e la carità pubblica in occasione di calamità. Le…

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Le vicende della rivoluzione del 1799 e della controrivoluzione sanfedista non sono un fatto isolato ed estemporaneo. Le manifestazioni rimandano ai rapporti di forza tra ceti evolutisi con le timide riforme di fine Settecento e costituiscono anche una risposta alle sollecitazioni della rivoluzione francese. I giacobini meridionali, pur divisi tra moderati e radicali, rimangono accomunati da stretti legami economico-culturali e per la coscienza di essere dei patrioti, aspetto che contraddistingue anche la generosa e disordinata azione di tanti studenti cilentani democratizzatori dei loro paesi, partecipi di una rivoluzione che si riverbera nel loro contesto quotidiano, trasformandosi in una formativa esperienza…

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Quest’anno dovrebbe iniziare la visita pastorale. Una rapida riflessione sull’esperienza vissuta in tutto il Novecento nelle parrocchie cilentane può risultare utile per comprendere le problematiche che emergeranno durante l’incontro tra il vescovo, i preti ed i fedeli. Nelle prossime settimane si proporrà all’attenzione dei lettori una breve analisi delle vicende più significative dopo il 1900 i cui effetti sono, per molti aspetti, ancora radicate nel vissuto quotidiano del 2020. °°° Una fase della vita della diocesi corrispondente al Novecento, secolo breve generatore dei processi che ancora caratterizzano le esperienze della chiesa locale, si può ritenere conclusa. Si sta sperimentando un…

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Vi sono luoghi, paesaggi, ambienti sui quali sembra perennemente aleggiare una presenza invisibile. Ebbene, mi pare di percepire tale sensazione ogni volta che entro nel sacrario di Padula, dove riposano i compagni di Pisacane. I toni morbidi della sera avvolgono di ombre lunghe quelle balze sacre e il silenzio parla agli animi più di ogni alato discorso. Nell’essenza delle cose che possiamo vedere e toccare, nella vibrazione stessa dell’aria che respiriamo sentiamo quasi una nenia che viene da lontano e parla ai nostri cuori, riprendendo un colloquio senza tempo nel quale a far da protagonista è l’intreccio di commosse memorie…

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La scuola di teologia per laici della diocesi di Vallo non offre un corso di storia della chiesa locale, argomento necessario per aiutare i laici ad acquisire l’indispensabile ruolo di protagonisti nell’animazione pastorale nelle parrocchie. Intanto a breve dovrebbe iniziare la Visita pastorale, opportunità per riflettere sulla situazione attuale e sulle prospettive per il futuro. Si propone, perciò, una riflessione settimanale sulla storia della diocesi nel XX secolo, premessa per una critica acquisizione di responsabilità dei fedeli nella chiesa locale. Il proposito si lega anche alla positiva esperienza fatta nel leggere il saggio relativo all’azione di mons. Nicodemo, giovane sacerdote…

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Dopo Wojtyla, che ha sperimentato la lotta tra Chiesa e totalitarismi, dopo Ratzinger, accademico analizzatore delle vicende della storia, Bergoglio descrive preoccupato lager e gulag, stragi ruandesi e macelli dell’ISIS, epurazioni cambogiane e genocidio armeno facendosi carico nel suo poliedrico pontificato di porre riparo ai nefasti effetti della guerra mondiale a pezzi nella presente congiuntura geopolitica. Egli considera le zone più calde del pianeta come l’Orinoco, il Don, il Tigri e l’Eufrate, il Congo e si schiera senza se e senza ma col popolo, segnato da angoscia e animato da speranza. Per invitarlo a non rassegnarsi egli annuncia il Vangelo,…

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