Autore: L. R.

Quest’anno dovrebbe iniziare la visita pastorale. Una rapida riflessione sull’esperienza vissuta in tutto il Novecento nelle parrocchie cilentane può risultare utile per comprendere le problematiche che emergeranno durante l’incontro tra il vescovo, i preti ed i fedeli. Nelle prossime settimane si proporrà all’attenzione dei lettori una breve analisi delle vicende più significative dopo il 1900 i cui effetti sono, per molti aspetti, ancora radicate nel vissuto quotidiano del 2020. °°° Una fase della vita della diocesi corrispondente al Novecento, secolo breve generatore dei processi che ancora caratterizzano le esperienze della chiesa locale, si può ritenere conclusa. Si sta sperimentando un…

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Vi sono luoghi, paesaggi, ambienti sui quali sembra perennemente aleggiare una presenza invisibile. Ebbene, mi pare di percepire tale sensazione ogni volta che entro nel sacrario di Padula, dove riposano i compagni di Pisacane. I toni morbidi della sera avvolgono di ombre lunghe quelle balze sacre e il silenzio parla agli animi più di ogni alato discorso. Nell’essenza delle cose che possiamo vedere e toccare, nella vibrazione stessa dell’aria che respiriamo sentiamo quasi una nenia che viene da lontano e parla ai nostri cuori, riprendendo un colloquio senza tempo nel quale a far da protagonista è l’intreccio di commosse memorie…

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La scuola di teologia per laici della diocesi di Vallo non offre un corso di storia della chiesa locale, argomento necessario per aiutare i laici ad acquisire l’indispensabile ruolo di protagonisti nell’animazione pastorale nelle parrocchie. Intanto a breve dovrebbe iniziare la Visita pastorale, opportunità per riflettere sulla situazione attuale e sulle prospettive per il futuro. Si propone, perciò, una riflessione settimanale sulla storia della diocesi nel XX secolo, premessa per una critica acquisizione di responsabilità dei fedeli nella chiesa locale. Il proposito si lega anche alla positiva esperienza fatta nel leggere il saggio relativo all’azione di mons. Nicodemo, giovane sacerdote…

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Dopo Wojtyla, che ha sperimentato la lotta tra Chiesa e totalitarismi, dopo Ratzinger, accademico analizzatore delle vicende della storia, Bergoglio descrive preoccupato lager e gulag, stragi ruandesi e macelli dell’ISIS, epurazioni cambogiane e genocidio armeno facendosi carico nel suo poliedrico pontificato di porre riparo ai nefasti effetti della guerra mondiale a pezzi nella presente congiuntura geopolitica. Egli considera le zone più calde del pianeta come l’Orinoco, il Don, il Tigri e l’Eufrate, il Congo e si schiera senza se e senza ma col popolo, segnato da angoscia e animato da speranza. Per invitarlo a non rassegnarsi egli annuncia il Vangelo,…

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Per la cristianità l’Asia rimane la grande sfida missionaria del terzo millennio per cui risulta ancora attuale il tentativo di Matteo Ricci di proporre in modo culturalmente diverso il Vangelo per evitare alle chiese nel continente di rischiare di scomparire dovendosi confrontare con una quotidianità fatta di molteplici problemi, determinati dalle situazioni di crisi in cui vivono. Esse sono causate da interlocutori aggressivi, spesso proni a fondamentalismi religiosi, come nel caso del Pakistan e di alcune regioni dell’India, o perché divise al proprio interno tra patrioti e clandestini, come in Cina e, nelle situazioni peggiori, ridotte al silenzio e al…

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Porre le basi per una nuova geopolitica della Chiesa è il proposito del papa argentino. Egli auspica che la virata possa consentire alla nave di Pietro di continuare a percorrere una rotta che non si accontenta di approdi circoscritti al Mediterraneo o dell’Europa, ma possa dirigersi oltre l’Atlantico verso il Pacifico e le Filippine, ponte naturale, non barriera o muro, “con-fini” grazie ad una collaborazione rispettosa e vicendevole comprensione. Impegnato a comprendere le dinamiche di un’epoca, valutarne le aspirazioni e dare adeguate risposte istituzionali per rinverdire la speranza dei contemporanei, Bergoglio emerge come leader globale assumendo indubbia autorevolezza che contribuisce…

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I problemi in agenda sono molteplici e rilevanti, motivo di prevedibili divisioni e spaccature sia lungo confini sociali ed economici, che etnico-nazionali per l’emergere di un neonazionalismo critico nei confronti del globalismo di Francesco. Emergono i contrasti per la questione del gender e sul ruolo della donna nella Chiesa, oltre alla mai risolta e sempre più confusa azione di una minoranza fedele a riti liturgici preconciliari. Affiliazioni ideologiche rinvengono la loro bandiera nella battaglia per i valori non rinegoziabili determinando un effetto polarizzatore che genera persistente confusione. La situazione è complicata dal progressivo ridimensionamento delle chiese locali europee e lo…

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Il radicamento culturale, frutto del senso di appartenenza alla nazione polacca, la fine sensibilità culturale di un teologo che sul soglio di Pietro ha cercato di esaltare, spesso con efficace lirismo, il patrimonio culturale di un cristianesimo profondamente radicato nella cultura europea e occidentale non trovano in Francesco un sostanziale riscontro. Già la scarsa pubblicità e il limitato coinvolgimento nel celebrare l’anniversario costantiniano nel fatidico 2013 hanno scandito la definitiva presa di distanza da tutto ciò che evoca una chiesa segnata da un connubio, a volte forzato e a volte strumentale, col potere. Francesco non fa mistero del suo profondo…

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Il mondo ha bisogno di compassione. Abituati alle cattive notizie e ad atrocità che offendono Dio, dobbiamo riscoprire che Egli è Padre. Il traffico di armi, l’assassinio d’innocenti nei modi più crudeli, lo sfruttamento dei bambini sono un continuo sacrilegio perché l’uomo è l’immagine del Dio vivo. La Chiesa deve superare la tentazione di porre attenzione alle norme e preoccuparsi poco di chi resta fuori, ferito e distrutto dalla perdita di speranza. I malati vanno curati, aiutati a guarire; questa è la misericordia. Il Padre ci guarda e perdona, perciò dobbiamo avere un atteggiamento più tollerante, paziente, tenero; è la…

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Prendete e mangiate: le parole possono risultare dure per una intelligenza attenta solo al progresso materiale; infatti fanno riferimento alla vita eterna non come premio futuro per la buona condotta in questo mondo, ma alla qualità della Vita già ora partecipando dei meriti del Risorto. Vera conoscenza di Dio, rimandano alla pregnanza del linguaggio biblico, conoscenza d’amore tramutata in esperienza vissuta. Sono parole che confondono la maggioranza dei discepoli di Gesù, i quali s’interrogano su come il dono di Dio possa conciliarsi con la carne debole, evidente contrapposizione al tentativo umano d’innalzarsi per incontrare un Dio lontano, inavvicinabile, inaccessibile. Il…

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Diversi sono i modi di proclamare la verità; quella insegnata da Gesù è coraggiosa e amabile, non arrogante o pronta a far violenza divenendo di conseguenza dispotica. Non s’impone per decreto, ma è vita vissuta e a noi partecipata; perciò, i cristiani più sperimentano il vangelo nel quotidiano, più apprezzano la qualità della vita nei gesti dell’amare, dubitare, credere, osare incontrando così il respiro amorevole del Padre. Quindi é ancora determinante la domanda posta dai discepoli a Gesù che annunciava la sua partenza dopo aver consegnato il comando dell’amore come fondamento del suo insegnamento, non precetto astratto, ma coinvolgente prassi…

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La fronte corrucciata dell’apostolo Tommaso dipinta dal Caravaggio è un’icona che evoca ondate di pensieri, domande, rifiuti e riscontri di un uomo affascinato dal mistero di Gesù. Il vangelo gli attribuisce anche il nome di Didimo, che significa gemello, una sorta d’invito ad identificarsi con lui nella ricerca della verità e tanti si sentono partecipi di questa esperienza,. Il fedele spesso non sa cosa credere perché ricerca in Gesù la vera amicizia, ne apprezza la bontà, ammira la santità dei suoi sogni e la portentosa intelligenza, anche se a volte accompagnata da gesti provocatori che si scontrano col buon senso…

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