Per dare parvenza di rispettare le posizioni più disparate da settimane nei salotti televisivi si trascina un dibattito che conferisce ai partecipanti la sensazione di essere pervenuti allo status di esperti militari, versati nella tattica e nella strategia, abili psicologi che sanno leggere nella mente di un capo isolatosi ed inavvicinabile. Tanti di loro sono pronti a decidere in nome e per conto di un popolo che, invece, sta dichiarando concretamente sotto le bombe che la sua principale aspirazione è la libertà di decidere. Si dà la parola anche a chi è pronto a mistificare ogni evidenza pur di sostenere…
Autore: L. R.
Per ridare senso alla vita in questi giorni di guerra unica prospettiva di vittoria è avere un cuore pieno di amore perché, come ha detto Gandhi “un uomo vale quanto vale il suo cuore”, invito a coltivare la speranza ed operare per il bene nella casa comune, dove sperimentare con i fratelli la pace. La nostra esistenza diventa vitale quando segue le ispirazioni del cuore grazie al quale si producono i frutti buoni della morale evangelica, che è etica della fecondità, della parola che consola, del sorriso che dà gioia. Così il Signore libera e fa passare dalla terra di…
Esperienze traumatiche inducono a ritenere che non siamo più nei pensieri di Dio e dimentichiamo che egli è come una madre, anzi più di una madre! Ne deriva il radicarsi di una sorta di paura per un domani apocalittico perché privati del nutrimento e del vestito. Il timore di essere dimenticati genera angoscia; ancora più traumatica è l’esperienza di un distruttivo confronto armato causato dalla prepotenza di alcuni. A queste angoscianti esperienze Gesù risponde invitando ad osservare con attenzione la creazione nella quale siamo inseriti e con la quale intessere un rapporto armonioso. L’evangelista Luca (6, 39-45) descrive con parole…
Il discorso che la Parola di Dio propone si svolge sulla linea del paradosso per l’invito a porgere l’altra guancia a chi ha affibbiato uno ceffone, a dare la tunica a chi ci spoglia del mantello. In un momento come l’attuale, in cui forza, violenza, aggressività si ritiene siano le opzioni per risolvere problemi, il passo del Vangelo può apparire un’assurda provocazione. C’è sempre stato chi ha cercato di annacquare il precetto di Gesù “amerai il tuo nemico”, traducendolo con “non odierai il tuo nemico”. La Buona Novella non si coniuga con riferimenti alle proibizioni, al divieto, ma sollecita a…
Dopo una settimana di canzoni e provocazioni e l’invito a non trasformare le convinzioni in convenzioni, dedichiamo qualche minuto a riflettere sulla liturgia della Parola di questa domenica, che invita a pronunciare un sì alla vocazione cristiana. Sono stati sette giorni, quelli appena trascorsi, di parole e di musica. Per la verità più parole che musica per cui veramente armonico è risultato più il discorso di Mattarella al Parlamento che lo ha rieletto presidente, un discorso non gridato, ma denso nel denunciare i problemi che assillano il paese e nel proporre alcune soluzioni. Egli lo ha declamato cadenzando la sua…
Nella prima lettura della Liturgia della Parola della scorsa domenica si afferma che Dio conosce l’uomo prima che nasca e per lui ha già chiaro un progetto: insegnargli l’arte dell’amore. Ma quale? Quello descritto da Paolo nella seconda lettura col famoso elogio della carità. L’apostolo precisa che il suo concetto di amore viene espresso col termine “agape”, molto più intenso e onnicomprensivo rispetto a “eros” perché riflesso dell’amore di Dio in noi. Tutto ciò viene rivelato da Gesù, che annunzia la liberazione dell’uomo, ma non domani o in un futuro più o meno prossimo, bensì oggi. Gli abitanti di Nazareth…
Nella penultima domenica dell’anno liturgico siamo stati invitati a tirare le somme e riflettere su come rispondere al Signore che chiama sollecitando un gesto di responsabilità nel far fruttare i talenti ricevuti.Il vangelo propone una parabola che sorprende per le possibili sottolineature: suddivisione ineguale dei talenti, modalità nell’impiegare il capitale, trattamento riservato al servo incapace, immagini molto forti, che l’evangelista Matteo utilizza per evidenziare l’urgenza di doversi preparare al ritorno del Signore. Alla fine si comprende che esistono momenti nei quali occorre operare da soli, anche se in realtà non si è mai abbandonati; perciò a spaventare deve essere l’idea…
Probabilmente, il merito maggiore di mons. Cammarota fu l’aver risolto l’annosa questione del seminario, le cui disfunzioni datavano fin dalla sua fondazione a Diano nell’antica diocesi. La vita dell’istituto non si era mai svolta secondo i canoni auspicati al Concilio di Trento; molteplici e penose vicende avevano contrassegnato quest’ente durante l’età moderna. Mons. Zuccari aveva dedicato un capitolo del suo sinodo alla riorganizzazione; ma gli sforzi si erano rivelati vani. Mons. Speranza dedicò particolare attenzione all’organizzazione didattica. I chierici, superando la consolidata prassi di studiare presso maestri di grammatica nei paesi di residenza, nel 1810 furono invitati a frequentare l’istituto;…
Il presule dovette fare i conti con le ripercussioni di queste vicende sulla popolazione della diocesi. I guasti della Carboneria e delle altre sette coinvolgevano sacerdoti e chierici. Mons. Speranza visse un momento molto critico quando Del Carretto gli chiese di procedere alla sconsacrazione del canonico De Luca prima dell’esecuzione. Al rifiuto, il generale ordinò il suo l’arresto, disposizione revocata per le prevedibili reazioni del bigotto Francesco I.Il problema della mensa e le continue usurpazioni costituivano una costante preoccupazione. Dalla platea con l’inventario dei beni risultava che molti terreni, oggetto di annose dispute come i terraggi ad Altavilla, erano stati…
Successore di mons. Barone fu mons. Giuseppe d’Alessandro, preconizzato vescovo di Capaccio il 19 giugno 1843. Nato ad Ascoli di Puglia, egli era stato professore di diritto canonico, teologia morale e dogmatica presso il seminario e canonico teologo della cattedrale, arciprete con cura della anime e arcidiacono e pro-vicario generale di Ascoli e Cerignola. Scelse di risiedere a Capaccio, ma sovente si recò a Novi. Di soda formazione teologica, chiese al capitolo cattedrale collaborazione, invitò i sacerdoti a studiare e chi si preparava al sacerdozio di formarsi in seminario. Nel concistoro del 24 novembre 1845, dopo appena due anni, Gregorio…
Gli echi della rivoluzione francese e le concitate esperienze del periodo napoleonico determinarono una radicale frattura in un’area ancora ai margini del processo sociopolitico che infiammava l’Europa. Nella prospettiva dei tempi lunghi a trarne vantaggio fu anche la Chiesa perché riuscì a porre riparo a molti problemi che condizionavano la sua azione. Aiutata dallo Stato, essa ridimensionò il particolarismo religioso. L’autorità civile demandò ai sacerdoti compiti di pubblico funzionario del culto e di animatore delle attività sociali. I parroci furono sollecitati a prodigarsi perché il popolo accettasse la vaccinazione, favorisse l’igiene e la carità pubblica in occasione di calamità. Le…
Le vicende della rivoluzione del 1799 e della controrivoluzione sanfedista non sono un fatto isolato ed estemporaneo. Le manifestazioni rimandano ai rapporti di forza tra ceti evolutisi con le timide riforme di fine Settecento e costituiscono anche una risposta alle sollecitazioni della rivoluzione francese. I giacobini meridionali, pur divisi tra moderati e radicali, rimangono accomunati da stretti legami economico-culturali e per la coscienza di essere dei patrioti, aspetto che contraddistingue anche la generosa e disordinata azione di tanti studenti cilentani democratizzatori dei loro paesi, partecipi di una rivoluzione che si riverbera nel loro contesto quotidiano, trasformandosi in una formativa esperienza…