Autore: L. R.

Sabato scorso ho partecipato alla presentazione del saggio “Perché proprio a me?”. Non pensavo che una storia di malattie – oggetto del libro – potesse essere così coinvolgente. Ma la sala era piena e il pubblico attento, merito del curatore del volume, il dottore Masullo, e delle protagoniste. Con coinvolgente semplicità hanno raccontato la loro esperienza sollecitando una generale empatia mentre comunicavano i loro sentimenti: dalle paure iniziali alle progressiva speranza. Perciò, più che storia di malattie, il volume comunica la cronaca di successo nel confrontarsi con un subdolo nemico come il cancro. Gli interventi delle interessate hanno aiutato a…

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La regalità di Gesù guida il racconto della passione (Lc 23,35-43); essa è affermata con chiarezza soltanto in questo contesto, fuori risulta difficile comprenderne la natura per la radicale differenza fra le manifestazioni della regalità di Dio e quelle del mondo. «Questi è il re dei giudei»: il motivo della condanna, per i capi la fine di una assurda pretesa, diventa inconsapevole affermazione dello splendore della regalità di Gesù proprio sulla croce perché egli muore come è vissuto: incompreso, abbandonato, rifiutato, tradito mentre la folla guarda curiosa, i sacerdoti lo beffeggiano, un malfattore che condivide la sua sorte lo deride.…

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Nel passo del Vangelo della scorsa domenica si parla del Tempio e per l’ennesima volta Gesù prende le distanze da questo luogo sacro, dai suoi sacerdoti e dai relativi rituali. In effetti Egli non si è mai recato al Tempio per pregare, il costante rapporto col Padre nell’orazione lo intrattiene sempre in luoghi solitari. Si recava al Tempio per parlare al popolo che vi accorre numeroso e su quel luogo di culto pronuncia  parole amare. Egli invita a non dare più importanza ai templi – cioè al clero, ai rituali, alle devozioni – che al Vangelo; ribadisce che la religione…

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Argomento centrale è la nostra risurrezione, ciò che è oltre la morte, fatto incontestabile che oggi tanti vorrebbero cancellare come un nulla, una prospettiva vaga, qualcosa d’indefinito. Ai tempi di Gesù i sadducei, aristocrazia sociale e sacerdotale che non credeva nella risurrezione dei morti ritenendola una superstizione popolare estranea alle Scritture, per metterlo in imbarazzo gli  rivolgono una domanda per dimostrare quanto fosse ridicola. Utilizzano un apologo paradossale e non si rendono conto che, in tal modo, riducono la vita a mera sopravvivenza del patrimonio genetico da trasmettere da padre in figlio. Gesù risponde evocando la potenza del Dio vivente…

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Domenica scorsa il Vangelo ci ha presentato Zaccheo, che “cercava di vedere Gesù”, espressione che nel greco usato da Luca indica che egli non era motivato da mera curiosità, ma dal bisogno di conoscere un personaggio straordinario. Gesù, che non si fa condizionare dal cliché popolare pronto a ritenere quest’uomo peccatore impenitente, non esita ad incontrarlo. Così il testo descrive la convergenza di un anelito di salvezza: quello di Dio, pronto a concederla, e quell’uomo disposto a riceverla. Questa dinamica è già implicita nel nome del capo dei pubblicani, dall’opinione pubblica ritenuto un ricco disonesto, ma il nome Zaccheo nella…

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Domenica 16 ottobre la parabola letta durante la Messa (Luca 18, 1-8) ha presentato la figura di un giudice che suscita la nostra risentita condanna perché non possiamo sopportare la sua indifferenza e la sua corruzione. L’insensibilità nei confronti della vedova offende; ma se quel giudice fossimo noi, sordi alla voce di chi richiede in tanti modi il nostro aiuto?  Intanto, un altro passo della Liturgia della Parola sollecitava a non limitarsi di fronte alle devozioni private, ma intervenire “prima del tramonto nel sole” pregando “sul monte”, come fa Mosè nella prima lettura (Esodo 17,8-13), e saper guardare verso il…

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Gesù è sempre in viaggio per incontrare l’uomo e salvare l’umanità. Domenica scorsa il vangelo di Luca lo presenta mentre s’imbatte in un gruppo di dieci uomini ormai senza futuro, segnati dal dolore di chi non può avere relazioni ed è condannato a vedere cadere, con la pelle e con i muscoli, ogni prospettiva di vita. Di fronte a questa icona del dolore Gesù non attende una richiesta di aiuto, subito accarezza con il timbro suadente della sua voce. I dieci ricevono un invito: andare dai sacerdoti secondo la prescrizione, perché solo loro possono ufficialmente dichiarare che son guariti. I…

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La violenza, sotto mille forme, esplode in tante parti del mondo. A migliaia sono morti solo in questo anno, spontaneo il lamento del profeta Abacuc: “Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione?” La risposta trova fondamento nella considerazione che Dio non sta dietro la porta pronto a intervenire nelle vicende umane secondo il bisogno immediato di ciascuno; è un Dio santo, superiore al tempo. Egli segue e stimola perché si faccia buon uso della libertà; non misura le vicende col metro del nostro tempo.  Gesù è diretto a Gerusalemme, riferisce il passo evangelico di domenica scorsa, e noi…

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Domenica scorsa abbiamo ascoltato nella Liturgia della Parola una parabola che ben si adatta alla nostra società dell’abbondanza. Gesù mette a confronto l’esperienza di un anonimo ricco, che rinviene nel denaro la propria identità, e Lazzaro (Luca 16, 19-31). Una prima annotazione va fatta a proposito del nome del povero: è l’unica volta che nelle parabole se ne fa uso, un modo per enfatizzare il significato di El’azar, Lazzaro appunto, cioè: Dio che viene in aiuto del bisognoso. Dall’economo truffaldino della scorsa domenica, elogiato per la sua astuzia, Gesù passa a descrivere il ricco epulone che usa l’iniqua ricchezza per…

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Dopo le parabole della misericordia nella scorsa domenica, Luca invita a una profonda meditazione sulla nostra vita per dare risposte concrete a quanto è emerso nel finale della parabola del padre misericordioso (Lc 15,11-32): siamo noi a dover decidere, dopo la sollecitazione a praticare misericordia come Dio, sempre disposto ad usarla con noi. Gesù continua a parlarci in parabole per svelare il mistero del Regno e sembra quasi colto da scoramento considerando il nostro modo di vivere. Per scuoterci mette in cattedra un peccatore, un figlio di questo mondo segnalatosi per scaltrezza. Questi impartisce una lezione a noi, amministratori del…

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