Autore: Giuseppe Liuccio

Continua il mio viaggio nella sacralità nel territorio di Capaccio-Paestum. Mi dispiace ripetermi, ma debbo insistere nel recupero della memoria storica legata alla sorgente di Capodifiume e al percorso del fiume fino alla foce. E, a tal proposito, ripropongo quasi integralmente un articolo che scrissi alcuni mesi fa e che secondo me è ancora attuale e funzionale al tema, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale, come suggerimento/indicazione per candidati ed elettori. Mi convinco sempre più che sarebbe utile oltre che bella ed interessante una ricerca sulla letterarietà dei corsi d’acqua della pianura pestana non tanto e non solo sui…

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Nel mio articolo di qualche giorno fa ho scritto un ricordo d’amore e di cultura per Paestum, che è e resta il mio territorio dell’anima. Oggi ritorno sul tema per parlare dei vari corsi d’acqua, che, nel corso dei secoli, hanno svolto un ruolo determinante per lo sviluppo della Pianura: il Sele a Nord la divideva dagli Etruschi, il Solofrone a Sud, il cui corso pacioso, dalla portata limitata, consentiva facili trasmigrazioni/invasioni verso i promontori di Agropoli e Tresino. Quei fiumi hanno acceso la fantasia dei poeti e dei viaggiatori colti, da Virgilio a Gatto e passando per Ungaretti, il…

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Me ne sono già occupato altre volte, ma torno volentieri sul tema per tre motivi fondamentali: 1) perché ho consapevolezza piena che un viaggio nella sacralità del territorio del Cilento non può fare a meno di una tappa a Capodifiume, che è un luogo carico di magia e di Grande Bellezza, ma anche di fascino e mistero e, comunque, legato alla ritualità per divinità che appartengono alla tradizione della religiosità dell’intero bacino del Mediterraneo; 2) perché mi consente di parlare del Melograno che è pianta sacra alla Madonna del Granato, che ha un santuario bellissimo sull’ultimo avamposto del Monte Calpazio…

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Ieri ho scritto e pubblicato un pezzo carico di ricordi e di nostalgia per Capaccio capoluogo. Oggi, per giustificate e convinte ragioni di pari opportunità d’amore, è la volta di Paestum, che viene dopo solo per successione temporale della conoscenza, ma con identica intensità e qualità di sentimenti. Avevo sei anni o giù di lì quando, dalle montagne di Trentinara, scesi per la prima volta a Paestum. Fu stupore da delirio di emozioni lo spettacolo dei templi maestosi con l’ambra delle colonne doriche nella gloria del sole di una lontana luminosa primavera, nella immensità della pianura deserta, o quasi. “So…

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Per fotografare in chiave sociologica oltre che politico/amministrativa la realtà del vasto territorio comunale di Capaccio/Paestum, ho usato spesso l’immagine delle “isole che stentano a farsi arcipelago”. Vale, naturalmente, per le tante contrade, alcune popolose altre meno, nate, quasi spontaneamente, aggregandosi intorno a mini nuclei di masserie preesistenti, dal Sele al Solofrone, in orizzontalità, e dal mare alle colline, in verticalità. Ed hanno problemi seri in termini di servizi come di attività di socializzazione. Oggi vorrei focalizzare l’analisi sulla “separatezza” che caratterizza i rapporti tra il capoluogo e la pianura. La ferita da separatezza è cosa diversa e più lacerante,…

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Prima di affrontare il tema di questa settimana che è dedicato ad un ulteriore approfondimento dei problemi della zona che va dalla Stazione di Cappaccio-Roccadaside al Petrale ed oltre, mi corre l’obbligo di complimentarmi ancora una volta con Giancarlo (Giò) Capozzoli, che con lodevole spirito di iniziativa e con risorse personali e di famiglia ha dotato lo scalo ferroviario di un punto ristoro con relativa funzione di biglietteria ferroviaria. Un bravo di cuore, perché ha fatto tutto da solo, dando una lezione di civiltà all’intero territorio, istituzioni comunali comprese, da decenni latitanti nonostante il degrado da terzo mondo. Nei lontani…

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La mia riflessione di oggi su piante e fiori, a testimonianza che la natura ha un’anima che bisogna saper cogliere con sensibilità, è dedicata innanzitutto al nespolo, il cui termine scientifico è “Mespilus germanica”. La pianta era sacra al dio Crono, greco, e a Saturno, latino. Secondo una tradizione/leggenda la pianta proteggeva dagli stregoni. E bastava disporne un ramo in casa o nella proprietà per metterli in fuga. Però il ramo o, meglio ancora, l’albero doveva essere benedetto. Diversamente durante una cavalcata notturna gli stregoni lo privavano delle foglie e lo isterilivano in modo che non potesse portare frutti. Il…

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Qualche anno fa il sindaco uscente Italo Voza si pose e pose ai cittadini una utile ed attualissima domanda: quale ruolo dare, nell’immediato futuro, a Capaccio Scalo? Si aprì un dibattito interessante, che, però, lentamente si affievolì fino a scomparire del tutto. In quella occasione scrissi una mia riflessione, che ripropongo qui di seguito, ritenendola più attuale che mai in questo periodo di campagna elettorale. A mio modesto parere, l’idea di dare un ruolo più dignitoso a Capaccio Scalo, anche con una nuova toponomastica, non è balzana, ma, invece, coglie e registra una esigenza vera. E bene ha fatto il…

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È in atto a Parigi, al Gran Palais, una bella ed interessante mostra dal titolo “JARDINS”. A giudicare dalle recensioni e dall’afflusso notevole dei visitatori, è stata accolta con un grande consenso di pubblico e di critica. Durerà fino al prossimo 24 luglio. Si tratta di una esposizione luminosa e insieme delicata, raffinata e popolare, intelligente e curiosa, in una parola: originalissima. Riscatta ed esalta il protagonismo di piante e fiori, quasi a voler celebrare quelle che il filosofo Emanuele Coccia chiama “l’ornamento cosmico, l’accidente inessenziale e colorato che domina ai margini del campo cognitivo”. Dopo un lungo periodo di…

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Come avevo anticipato nel mio ultimo articolo, a cominciare da oggi tratterò i temi che avevo preannunziato e che ritengo siano importanti e non più rinviabili per uno sviluppo armonico dell’intero territorio di Capaccio Paestum. E, a mio modesto parere, la campagna elettorale è il periodo più opportuno e valido per dibatterli con il coinvolgimento diretto degli elettori, che potranno così prendere consapevolezza delle problematiche della loro comunità, da un lato, e dell’impegno di risolverle a breve, a medio o a lungo termine da parte dei candidati, dall’altro, nella logica di una corretta forma di dialogo e di compartecipazione democratica…

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Oggi per la rubrica “La natura ha un’anima” la mia attenzione/riflessione è dedicata alla ROSA, che da sempre è giustamente considerata la regina della primavera e simbolo emblema del mese di maggio, che è il mese centrale della bella stagione, quando terrazzi, balconi, finestre e, naturalmente, giardini, in qualsiasi luogo, di città, di paese, come di campagna, fanno a gara per il trionfo della fioritura, dei profumi e della bellezza e dell’amore. Sì anche dell’amore, perché rose, maggio e primavera scatenano emozioni profonde in ogni cuore e si risveglia l’amore nella prismaticità e nella gradazione di sentimento/passione. E quando si…

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“Ha 120 anni e passa, come testimoniava una bella mostra, organizzata, 4 o 5 anni fa o giù di lì, dalla Fondazione Nenni. Io ne ho vissuto oltre la metà, da quando scelsi la mia trincea di impegno politico e civile in un partito della sinistra storica. Quella festa, IL PRIMO MAGGIO era, ed è, anche la mia personale, in quanto, per una predeterminazione del destino, coincide con il mio compleanno. Oggi la ricorrenza è sempre più festa e meno impegno. Si è un po’ appannato lo spirito delle origini, quando nacque sull’onda emotiva degli operai trucidati a Chicago, colpevoli…

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