Punta del Telegrafo è strategica per godersi lo spettacolo di bellezza e di armonia, che dal mare s’inarca verso colline e montagne.A sinistra Pisciotta e Palinuro con il carico prezioso di storia e miti. A destra la conca di Velia, violentata da urbanizzazione da rapina lungo la costa, luminosa sulla collina con quel castello/sentinella all’area archeologica. Più giù l’Alento ammara lento e rievoca traffici e commerci ai Porti Velini. La montagna della Stella caracolla a sbalzi accidentati e abbranca la Piana di Casalvelino con la Punta dolcemente dirupante.Alle spalle uliveti bigio/argento ad invasione di borghi lustri di sole. Sotto, le…
Autore: Giuseppe Liuccio
Questo settimanale accende i riflettori dell’interesse sul Parco del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni per riscoprirne ed esaltarne tutta la sua bellezza, visitandolo a piedi attraverso i “sentieri/ cammini” già tracciati ed attrezzati e/o i nuovi che la “governance” dell’Area Protetta, i comuni più attivi e le associazioni ambientaliste tracceranno ed attrezzeranno in vista dell’Anno dei Cammini, di cui ha parlato di recente il Ministro Dario Franceschini.La visita, rigorosamente a piedi, attiva tutti i sensi e dà voce al silenzio e libera l’anima più profonda della natura e ne scatena la ricchezza e la varietà delle emozioni…
Viviamo nella società della comunicazione, ma soffriamo di solitudine. Navighiamo sul web, ma non abbiamo amici nel senso pieno e profondo del termine. Ci vantiamo delle nostre migliaia di contatti in fb, ma i nostri rapporti sono formali e superficiali e raramente affrontano problemi di serietà esistenziale nei dialoghi frettolosi, anche se inframmezzati di “ciao” e “baci”, che banalizzano le nostre relazioni interpersonali, che, spesso, accendono anche fantasie trasgressive, negli esponenti di entrambi i sessi, e che si materializzano in foto datate per fecondare la immaginazione malata degli allocchi. C’è comunicazione, e fin troppa, ma è priva di calore umano.E…
A volte il calendario sbriglia la fantasia. È il caso della ricorrenza della festa di San Martino, santo molto venerato nei paesi del mio Cilento, come, d’altronde, in tutti quelli della civiltà contadina. Chi come me ama le tradizioni non può fare a meno di rievocarle, soprattutto se, come nel caso specifico, recuperano la enogastronomia, che fu ed è alla base della Dieta Mediterranea, sulla quale pontificano in ripetitivi e stantii bla bla bla esperti improvvisati e un po’ cialtroni, a caccia di facile visibilità. Ma non dicono quasi mai che l’anima della dieta nata nel Cilento e sistematizzata con…
Il territorio cilentano è stato teatro di guerre e di dominazioni, che hanno avuto come protagonisti Greci, lucani, latini, goti, bizantini, svevi, normanni, longobardi, angioini, aragonesi… ed ognuno di questi popoli ha lasciato tracce del proprio passaggio. A saper leggere nelle zone archeologiche, come nelle torri di avvistamento e di difesa delle coste, nelle chiese e nei conventi dei centri dell’interno, nei castelli e nelle rocche, nei palazzi gentilizi, viene fuori l’evolversi della storia del territorio. Itinerari mirati alla scoperta e valorizzazione di questa “arte minore” possono dar vita ad un filone di turismo culturale capace di fare una iniezione…
Su sollecitazione dell’amico direttore di questo giornale, Bartolo SCANDIZZO, mi accingo a fare una riflessione sulle montagne più significative del vasto territorio della nostra area protetta. D’altra parte la stessa legge istitutiva del Parco fa esplicito riferimento alle catene orografiche che ne contraddistinguono il territorio: Cervati, Gelbison, Alburni, Monte Stella e Monte Bulgheria sono i più emblematici, anche se non sono i soli. Una riflessione sul Parco, quindi, deve necessariamente fare riferimento a questi monti, la cui storia, d’altronde, è la storia stessa del Cilento. E, forse, proprio per questo, è opportuno partire dalla toponomastica, a cominciare dal termine “Cilento”.…
Prima e durante l’ultima campagna elettorale per le Amministrative a Capaccio Paestum ho pubblicato una serie di riflessioni in una sorta di viaggio attraverso le contrade della pianura e delle colline della kora. Sarei tentato di rifare quel viaggio in cui ho messo cuore anima e pensieri ed entusiasmo di creatività. Ma ci rinunzio per non essere ripetitivo ed annoiare i lettori. Una tappa però la rifaccio ripetendone le stesse riflessioni. Quella da Ponte Barizzo a Gromola, anche perché mi consente di accendere i riflettori dell’interesse su un monumento straordinario: l’Heraion di Foce Sele, al quale non mi risulta che…
Riprendo un discorso a cui ho fatto ampio riferimento nel mio articolo precedente pubblicato su questo giornale, parlando del mito di Niobe e della simbologia del melograno. Continuo, pertanto, il mio viaggio nella sacralità nel territorio di Capaccio-Paestum…Mi convinco sempre più che sarebbe utile, oltre che bella ed interessante, una ricerca sulla letterarietà dei corsi d’acqua della pianura pestana non tanto e non solo sui fiumi più importanti e, in un certo senso, sacri alla memoria storica del territorio: il Sele ed il Solofrone. La pianura, infatti, era ed è ferita da altri fiumi, brevi di corso e di bacino,…
Era prevista una mia partecipazione attiva alla Borsa Archeologica del Turismo per domenica 29 per dare un contributo alla presentazione del bello ed interessante libro del prof Fernando La Greca “IL MELOGRANO DELL’ANTICA PAESTUM”. L’evento è organizzato dall’Associazione Dieta Mediterranea di Paestum, di cui è presidente il vulcanico e motivato idott. Gerardo Siano. Gli acciacchi dell’età avanzata ed i mali di stagione me lo impediscono. Ne chiedo scusa agli amici, Fernando e Gerardo. Sono stati entrambi miei alunni al Liceo Classico di Agropoli . Ma, come dicevano i latini “ad impossibilia nemo tenetur”. Affido, pertanto, a questo scritto le riflessioni…
Circa un anno fa fù varato “Il Patto del Fiume”. Il fiume in questione era il Solofrone, sul quale in quell’occasione scrissi un pezzo, che recupero rilanciando l’idea di creare “La Via Della liberta” lungo il suo corso, in nome di Spartaco, liberto eroe, morto nel Vallone di Tramonti, tra Capaccio, Trentinara e Giungano nella sua ultima battaglia contro Roma:. e che costituiva parte integrante di quel progetto. Mi piacerebbe se il tema diventasse materia di dibattito in una visione di sviluppo di respiro comprensoriale a cui sono molto interessati le migliaia e migliaia di cittadini che vivono nei paesi…