Autore: Giuseppe Liuccio

Lunedì sera è venuto a mancare Antonio Valiante all’ospedale di Vallo della Lucania, dove era stato ricoverato d’urgenza in condizioni gravissime. La notizia si è diffusa con la velocità del lampo ed è cominciata fin da subito, ed è durata per tutta la giornata, la processione di stima e d’affetto da tutti i paesi del Cilento. Anch’io come tanti sono stato informato da comuni amici che hanno seguito le condizioni dell’uomo politico ricoverato in sala di rianimazione, dove per ore i medici lo hanno seguito fino a sera inoltrata, quando ne hanno comunicato ufficialmente il decesso. La notizia mi ha…

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Uno dei primi e certamente il più importante cenobio del monachesimo italo-greco nel Cilento è, fuori dubbio, quello di San Giovanni a Piro. Sorge a qualche chilometro dal centro abitato, là dove i terreni coltivati cedono il passo a castani, lecci, querce, ontani e consigliano una scalata al Monte Bulgheria. C’è da incantarsi alla massiccia Torre merlata e ad un gioiello di chiesa in via di recupero. Il vento leggero che scompiglia il fogliame folto degli ulivi e delle querce fronzute, a corona dei ruderi della vecchia abbazia, narra di egumeni potenti e colti, a cominciare dal Cardinale Giovanni Bessarione,…

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Ripubblico qui di seguito un mio articolo di alcuni mesi fa, ad ulteriore testimonianza di una bella pagina dell’Europa che è in noi. È la più grande d’Italia. Fu dichiarata “patrimonio dell’umanità dall’UNESCO” nel 1998. È una gloria tutta nostra, del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, che ne va legittimamente orgoglioso nei convegni nazionali ed internazionali. E ne espone gigantografie negli stand delle fiere del turismo più importanti dell’Europa e del mondo. Io ci sono stato diverse volte nel corso degli anni. L’ultima volta risale ad alcuni mesi fa. Fu in una limpida giornata nella gloria…

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È arioso e monumentale lo scalone fin lassù alla porta merlata carica di storia, accesso al panorama mozzafiato in volo sull’infinito del mare.Nei vicoli, il vento lieve narra antiche storie di saraceni predoni, di donne coraggiose, di eroi risorgimentali di esiliati colti che vi attenuarono la persecuzione del regime con mitezza di clima e calda ospitalità dei cittadini. Da un terrazzo a catapulta sull’acqua l’occhio spazia sulla pianura ed il pensiero corre ai Greci che fecondarono di civiltà mediterranea il territorio e fecero di Agropoli la zona residenziale di Poseidonia. In distanza i Picentini rievocano prestigiosi insediamenti degli Etruschi, rivali…

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Memore della mia esperienza di lavoro alla Rai, dove per circa 30 anni ho ideato e condotto trasmissioni radiofoniche e televisive (la più nota e longeva “Obiettivo Europa”), ho focalizzato di recente la mia attenzione sulle pagine prestigiose di storia europea scritte nel e dal nostro territorio ed ho promesso a me stesso che farò una ricerca diligente ed accurata per riscoprire ed esaltare l’EUROPA CHE E’ IN NOI”, come orgoglio di identità e di appartenenza. Ne avverto la necessità proprio nel momento in cui l’Europa, intesa come UE, conosce uno dei momenti più drammatici della sua storia.. Ed ho…

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Ci sono delle località che fecondano di desideri l’immaginario collettivo e ne scatenano emozioni.Paestum è una di queste. Lo è, di sicuro, per lo stupore dei templi dorici, che, a distanza di millenni, accendono ancora bagliori all’ocra delle colonne scanalate, per l’aria di sacralità che si respira nel Museo che espone lastre sepolcrali dipinte, vasellame policromo, metope a memoria di eroi e dei, per la “curiositas” di ricerca che stuzzicano foro, teatro, termae e tabernae a fuga/arredo di cardo e decumano, per le mura ciclopiche a cintura della città dissepolta, per le porte che si aprono a trasmigrazione di pianura…

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Durante le feste di Natale ho ripreso fra le mani “Le città invisibili” di Italo Calvino, un autore che ha scandito i ritmi di lettura della mia vita negli ultimi 70/80 anni. Mi hanno colpito molto, rileggendole, alcune sue riflessioni che, forse inconsapevolmente, ho assunto a modello di esistenza e a sottofondo della mia evoluzione culturale autobiografica “ogni vita è una enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato riordinato in tutti i modi possibili”. Calvino individua, cioè, una affascinante metafora della conoscenza nella spinta della immaginazione a superare ogni limite,…

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Oggi mi occupo dei Cammini, che sarebbe (il condizionale è d’obbligo) possibile ipotizzare,tracciare e, possibilmente, attrezzare per scoprire al meglio storia e tradizioni nella cornice straordinaria di Capaccio Capoluogo. Ne ho individuato, per il momento, due: 1)Il primo esplora l’abitato di Monticello per approdare alla Bella Fontana dei Delfini e di lì attraversare a piedi tutto il centro storico, scoprendone e godendone angoli carichi di storia non sempre apprezzata o, addirittura. dimenticata. E Monticello scopre con ospitale disinvoltura le sue origini a chi sappia leggere sull’acciottolato sconnesso di strade e vicoli, sui portali di pietra di palazzi gentilizi (qualcuno vanta…

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Qualche settimana fa ho parlato dei cammini comunali che potrebbero essere creati ed attrezzati nel territorio comunale di Ascea/Velia, per rispondere positivamente alle sollecitazioni del Ministro dei Beni Culturali, On. Dario Franceschini in vista dell’Anno dei Cammini. E li ho giustificati con una premessa necessaria ed utile: i cammini attivano tutti i CINQUE SENSI: la vista non per vedere ma per GUARDARE, l’udito non per sentire ma ASCOLTARE, il tatto non per toccare, ma CAREZZARE, il gusto non per mangiare ma ASSAPORARE, l’olfatto, non per fiutare ma ODORARE; in cui vedere, sentire, toccare, mangiare e fiutare indicano solo un atto…

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L’amico Batolo Scandizzo ha deciso di dedicare un numero monotematico di questo settimanale, di cui è direttore, ai centri più popolosi e storicamente più significativi del vasto territorio del Parco del Cilento, del Vallo del Diano e degli Alburni e mi ha fatto affettuose pressioni perché scrivessi una mia riflessione su Capaccio Paestum. Non nascondo che ho opposto notevole, anche se garbata, resistenza per due ordini di motivi: 1) perché ne ho scritto così tante volte da rischiare di ripetermi, 2) perché incomincio a pensare seriamente di tirare i remi in barca e a non tediare più me stesso ed…

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