Autore: Giuseppe Liuccio

Prima di affrontare il tema di questa settimana che è dedicato ad un ulteriore approfondimento dei problemi della zona che va dalla Stazione di Cappaccio-Roccadaside al Petrale ed oltre, mi corre l’obbligo di complimentarmi ancora una volta con Giancarlo (Giò) Capozzoli, che con lodevole spirito di iniziativa e con risorse personali e di famiglia ha dotato lo scalo ferroviario di un punto ristoro con relativa funzione di biglietteria ferroviaria. Un bravo di cuore, perché ha fatto tutto da solo, dando una lezione di civiltà all’intero territorio, istituzioni comunali comprese, da decenni latitanti nonostante il degrado da terzo mondo. Nei lontani…

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La mia riflessione di oggi su piante e fiori, a testimonianza che la natura ha un’anima che bisogna saper cogliere con sensibilità, è dedicata innanzitutto al nespolo, il cui termine scientifico è “Mespilus germanica”. La pianta era sacra al dio Crono, greco, e a Saturno, latino. Secondo una tradizione/leggenda la pianta proteggeva dagli stregoni. E bastava disporne un ramo in casa o nella proprietà per metterli in fuga. Però il ramo o, meglio ancora, l’albero doveva essere benedetto. Diversamente durante una cavalcata notturna gli stregoni lo privavano delle foglie e lo isterilivano in modo che non potesse portare frutti. Il…

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Qualche anno fa il sindaco uscente Italo Voza si pose e pose ai cittadini una utile ed attualissima domanda: quale ruolo dare, nell’immediato futuro, a Capaccio Scalo? Si aprì un dibattito interessante, che, però, lentamente si affievolì fino a scomparire del tutto. In quella occasione scrissi una mia riflessione, che ripropongo qui di seguito, ritenendola più attuale che mai in questo periodo di campagna elettorale. A mio modesto parere, l’idea di dare un ruolo più dignitoso a Capaccio Scalo, anche con una nuova toponomastica, non è balzana, ma, invece, coglie e registra una esigenza vera. E bene ha fatto il…

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È in atto a Parigi, al Gran Palais, una bella ed interessante mostra dal titolo “JARDINS”. A giudicare dalle recensioni e dall’afflusso notevole dei visitatori, è stata accolta con un grande consenso di pubblico e di critica. Durerà fino al prossimo 24 luglio. Si tratta di una esposizione luminosa e insieme delicata, raffinata e popolare, intelligente e curiosa, in una parola: originalissima. Riscatta ed esalta il protagonismo di piante e fiori, quasi a voler celebrare quelle che il filosofo Emanuele Coccia chiama “l’ornamento cosmico, l’accidente inessenziale e colorato che domina ai margini del campo cognitivo”. Dopo un lungo periodo di…

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Come avevo anticipato nel mio ultimo articolo, a cominciare da oggi tratterò i temi che avevo preannunziato e che ritengo siano importanti e non più rinviabili per uno sviluppo armonico dell’intero territorio di Capaccio Paestum. E, a mio modesto parere, la campagna elettorale è il periodo più opportuno e valido per dibatterli con il coinvolgimento diretto degli elettori, che potranno così prendere consapevolezza delle problematiche della loro comunità, da un lato, e dell’impegno di risolverle a breve, a medio o a lungo termine da parte dei candidati, dall’altro, nella logica di una corretta forma di dialogo e di compartecipazione democratica…

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Oggi per la rubrica “La natura ha un’anima” la mia attenzione/riflessione è dedicata alla ROSA, che da sempre è giustamente considerata la regina della primavera e simbolo emblema del mese di maggio, che è il mese centrale della bella stagione, quando terrazzi, balconi, finestre e, naturalmente, giardini, in qualsiasi luogo, di città, di paese, come di campagna, fanno a gara per il trionfo della fioritura, dei profumi e della bellezza e dell’amore. Sì anche dell’amore, perché rose, maggio e primavera scatenano emozioni profonde in ogni cuore e si risveglia l’amore nella prismaticità e nella gradazione di sentimento/passione. E quando si…

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“Ha 120 anni e passa, come testimoniava una bella mostra, organizzata, 4 o 5 anni fa o giù di lì, dalla Fondazione Nenni. Io ne ho vissuto oltre la metà, da quando scelsi la mia trincea di impegno politico e civile in un partito della sinistra storica. Quella festa, IL PRIMO MAGGIO era, ed è, anche la mia personale, in quanto, per una predeterminazione del destino, coincide con il mio compleanno. Oggi la ricorrenza è sempre più festa e meno impegno. Si è un po’ appannato lo spirito delle origini, quando nacque sull’onda emotiva degli operai trucidati a Chicago, colpevoli…

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È tradizione consolidata da lungo tempo: il 1° maggio i Romani hanno l’abitudine della scampagnata fuori porta, quasi sempre nell’agro romano/laziale, a scialo di fave e pecorino bagnato da fiaschi di “frascati rosso” e frizzantino, con immancabile coda di stornelli in coro nella cornice profumata della campagna in fiore. È una usanza che ha contagiato buona parte del Lazio a trasmigrazione di Umbria e   Abbruzzo, da una parte, e Ciociaria, Sannio e Campania lungo la domiziana, lato mare, e fino a Caserta nelle zone interne, dall’altra. Nel Salernitano, invece, soprattutto nella zona sud (Cilento, Vallo di Diano e Golfo di…

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Il prossimo 11 giugno ci sarà una importante tornata elettorale amministrativa. Nei primissimi giorni di maggio scadono i termini per la presentazione delle liste. È da supporre, quindi, che nei comuni interessati ci sia un gran da fare per gli ultimi ritocchi ed una frenesia di riunioni per convincere gli incerti e stringere gli accordi con i riluttanti per garantirsi (o sperare di garantirsi) la vittoria finale. È questo il clima che si respira alla vigilia di ogni campagna elettorale. Notizie in tal senso mi arrivano da Capaccio Paestum, dove da mesi si combatte una campagna elettorale con un linguaggio…

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Fu il padre agostiniano Emmanuel de Villegas nel 1610 ad introdurlo in Europa tornando da una missione in Messico. Se ne innamorò perché lo reputava il simbolo vegetale della Passione di Cristo. Nasceva da un gracile arbusto rampicante dotato di viticci e foglie dentellate. Gli indigeni dell’America tropicale ne apprezzavano soprattutto il frutto, una bacca grossa come un uovo, di sapore agrodolce, ricco di vitamina C, da cui si ricavava un vino dolcemente inebriante. Ma al missionario interessava soprattutto il fiore. Quei filamenti disposti a raggiera nella parte centrale gli figuravano la corona di spine; lo stilo, al centro, la…

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