Autore: Francesco Di Concilio

I villaggi abbandonati sono una costante nel corso della storia. Meno costanti, invece, sono le ragioni dell’abbandono, che possono essere diverse tra loro o possono coincidere e decidere di accanirsi contro una stessa realtà, per lo più rurale. Uno dei motivi della fuga degli abitanti nelle epoche precedenti quella industriale, forse tra i primi che ci vengono in mente, è di certo la guerra. I superstiti di un piccolo villaggio (che a volte consiste in pochi casali sparpagliati tra i campi) difficilmente decidevano di restare a ricostruire dopo una devastazione. Più facile era di certo cercare fortuna altrove, magari verso…

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Avete mai immaginato un mondo senza teatro? Probabilmente sì, anzi forse ci stiamo proprio vivendo dentro. Quanto meno non nella forma classica in cui lo abbiamo conosciuto, apprezzato o semplicemente ignorato. Una forma di rappresentazione della realtà, a pensarci bene, non è mai mancata nella fiumana di esperienze individuali e collettive che oggi chiamiamo storia dell’umanità. Potrebbe trattarsi, infatti, della testimonianza vivente dei rituali più antichi mai compiuti diffusi in tutto il mondo, ciascuno con le sue caratteristiche peculiari. Se provassimo a restringere il campo a ciò che conosciamo meglio, potremmo dire che il teatro è il rito per eccellenza del…

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La Lanterna di Diogene è un racconto di Alfredo Panzini, un intellettuale vissuto negli anni compresi tra l’unificazione della penisola italiana e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La storia del suo viaggio dall’asfissiante Milano alla liberatoria Bellaria, in Romagna, potrebbe essere considerata un’antesignana dell’epopea della Beat Generation, un On the road tutto italico, giusto un po’ meno scapestrato, un filo più retorico e, cosa che qui ci interessa, completamente in sella a una bicicletta. E se non è proprio la figura dell’intellettuale a coinvolgerci (era uno dei firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti), ci pensa la sua idea di…

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Civita di Bagnoregio è un borgo medievale costruito su uno spuntone di roccia nel mezzo di una valle di tufo e lava pietrificata nel mezzo della Tuscia viterbese. Ciò che rende peculiare la frazione dell’antica Bagnorea, a parte il suo fascino intrinseco di testimonianza storico-archeologica, è il fatto che sia tata soprannominata “la città che muore”.  In parte perché si è svuotata costantemente nel corso dei secoli, anche se non del tutto; in parte perché l’altopiano di tufo su cui è poggiata si sta ritirando poco a poco. Un fenomeno naturale dovuto all’erosione del vento e fiumi che, nella sua…

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L’origine dei rituali carnascialeschi affonda le sue lunghe e sottili radici nella proverbiale notte dei tempi, dove i tempi non erano ancora misurati e la notte quasi per niente illuminata, se non da lumi di fuoco e canti che combattevano la paura delle tenebre. Sono legati, per lo più, al rinnovamento della natura (almeno a certe latitudini), al risveglio del mondo animale e alla ripresa delle attività umane. Ma, nonostante questo, il carnevale riguarda, più di ogni altra cosa, la morte. Basta sfogliare poche pagine di quell’enciclopedia delle usanze umane che è Il ramo d’oro, di James G. Frazer, padre…

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