La cobalamina o vitamina B12 è una vitamina idrosolubile essenziale nel processo di sintesi del DNA, di emopoiesi e di proliferazione e crescita delle cellule neuronali. Le cliniche più comuni di carenza di vitamina B12 sono: anemia macrocitica e megaloblastica, trombocitopenia; appena cognitivo, anomalie dell’andatura, irritabilità, neuropatia periferica; glossite; iperpigmentazione, ittero. I fattori di rischio legati alla carenza di vitamina B sono da ricondurre a un insufficiente apporto alimentare o ad alterazioni dell’assorbimento a livello intestinale. Tuttavia, studi recenti hanno stabilito un nesso significativo tra ipovitaminosi B12 e utilizzo prolungato di alcune classi di farmaci tra cui gli inibitori della…
Autore: FARMACIA DI MURIA
Sono state pubblicate le linee guida per il trattamento delle dislipidemie e la prevenzione delle malattie cardiovascolari. causa di mortalità e disabilità. Gli studi più recenti hanno ampiamente documentato il rapporto diretto tra malattie CV e Col-LDL. Notoriamente, il regolare consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea, ricca di frutta, ortaggi e verdure fresche, olio d’oliva e di parti particolarmente di carni, soprattutto bianche, uova e pesce, è associato ad una minore incidenza di malattie CV. Nelle dislipidemie spesso può essere utile una integrazione nutrizionale di specifici alimenti in aggiunta ai farmaci ipolipemici o, nelle forme più lievi, addirittura in…
La stitichezza è una condizione più comune di quanto si pensi. E’ definita come una riduzione delle abitudini di svuotamento intestinale, accompagnata da difficoltà a defecare e/o feci dure. Spesso genera un forte malessere e di solito si tenta di superarla ricorrendo all’automedicazione. Prima di ricorrere ai farmaci, però, occorre porsi delle domande. La prima cosa da considerare è se una cosa occasionale. Poi bisogna fare attenzione che non vi sia sangue nelle feci: in questo caso è opportuno rivolgersi al medico per una valutazione. L’insorgenza di una stitichezza occasionale è stata legata al cambiamento delle abitudini. I ritmi frenetici…
La gastroenterite è una malattia caratterizzata da un’ infiammazione del tratto gastrointestinale che coinvolge sia lo stomaco che l’ intestino tenue .. La malattia porta a diarrea , vomito e crampi addominali. Fondamentale nella gestione della malattia è l’adeguata idratazione. Per i casi lievi o moderati in genere questa può essere garantita tramite assunzione di soluzioni di reidratazione orale. Per i casi più gravi può rendersi necessaria la somministrazione di fluidi per via endovenosa. Il vomito è un sintomo comune ma l’uso di farmaci antiemetici non è incoraggiato dalle linee guida internazionali, anche se l’American Academy of Pediatrics e l’ESPGHAN…
L’alimentazione può giocare un ruolo non trascurabile nella comparsa degli attacchi dolorosi di cefalea. Nei soggetti particolarmente sensibili, gli attacchi dolorosi sono provocati da alcuni composti sia naturalmente presenti negli alimenti che aggiunti. Queste sostanze vengono considerate dei trigger, ossia grilletto in inglese, per il mal di testa. Tra di esse ricordiamo: le bevande alcoliche; le bevande contenenti caffeina; cioccolato; banane; fagioli e piselli; frutta secca; formaggi stagionati; crostacei; carne di maiale; panna acida e yogurt; alimenti fermentati o marinati; solfiti (birra, vini bianchi, frutta conservata); nitrati (insaccati); glutammato di sodio (dadi da brodo, salse industriali). Tra le amine vasoattive…
I principali fattori eziologici dell’artrosi sono: fattori genetici; influenza ormonale; sovraccarichi meccanici; attività lavorative usuranti; attività fisica eccessiva; fratture ed altri traumi; processi infiammatori; malattie metaboliche; emofilia ed altre malattie ematologiche. La cartilagine articolare è uno degli elementi più colpiti nelle manifestazioni artrosiche pure, cioè senza infiammazione. La cartilagine è una forma di tessuto connettivo che riveste i capi articolari, con due azioni: ammortizzare i carichi meccanici; permettere un miglior scorrimento dei capi stessi. La glucosamina, composto presente primariamente nelle cartilagini, può ridurre la velocità di degradazione della cartilagine, aumentarne la ricostruzione e ridurre l’infiammazione. Uno dei primi studi è…
Per quanto quella diabetica rappresenti una delle patologie maggiori, per gravità ed implicazioni, la moderna fitoterapia sta mirando ormai da tempo a evidenziare in modo più preciso ed affidabile le proprietà, il meccanismo d’azione e la posologia di alcune sostanze naturali. Alcune piante, dotate di principi attivi che possono favorire il controllo della glicemia, agiscono su diversi livelli: influendo sulla produzione di insulina, riducendo l’assorbimento intestinale di glucosio, stimolando la glicolisi anaerobica, inibendo la gluconeogenesi, stimolando i recettori cellulari per l’insulina, favorendo l’assunzione di glucosio da parte dei tessuti sensibili all’insulina. Morus alba, il gelso bianco, rientra tra i fitoterapici…
Lo zafferano, il cui nome scientifico è Crocus sativus è una pianta erbacea perenne. La parte femminile del fiore è costituita dall’ovario, un lungo stilo fragile di colore giallo chiaro e da uno stimma trifido di colore rosso carminio. Sono gli stimmi la parte da cui si ottiene la preziosa spezia. Tutte le operazioni colturali che riguardano la produzione dello zafferano vengono ancora oggi eseguite rigorosamente a mano. Per produrre 1 kg di zafferano (stimmi essiccati), il numero di fiori necessari va da 70.000 a 200.000. Per le sue proprietà salutistiche questa spezia era tenuta in grande considerazione già dai…
L’uso improprio dei lassativi è molto comune. In genere, si parla di abuso quando vi è un utilizzo di dosi superiori a quelle consigliate o per tempi molto lunghi, di settimane o mesi. Si possono catalogare le persone che abusano di lassativi entro tre categorie: coloro che hanno disturbi del comportamento alimentare come bulimia o anoressia nervosa; chi, spesso anziano, ha iniziato a usare i lassativi per problemi di stipsi e poi ha continuato ad usarli; coloro che praticano sport in cui sia necessario mantenere il peso corporeo entro certi limiti. Il problema dell’abuso è molto importante negli anziani. Deriva…
Il fumo di tabacco può modificare l’efficacia e la tollerabilità di numerosi farmaci, agendo sulle loro caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche. La principale interazione tra fumo di tabacco e farmaci è a livello farmacocinetico. La modifica di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione di un farmaco può portare non solo a una efficacia modificata, per esempio un effetto terapeutico ridotto, ma anche a un’alterata tollerabilità, con aumentata incidenza di eventi avversi. Numerose sono le interazioni tra farmaci e fumo a causa degli effetti di quest’ultimo sull’attività degli isoenzimi metabolici del citocromo P450. L’effetto più caratterizzato del fumo è l’induzione dell’isoenzima CYP1A2. il…