La qualità dell’informazione in Italia si è ridotta a questo squallore, affidata poi a personaggi invasati, come Giletti, che approfittano dello strumento televisivo per sfogare le proprie frustrazioni.
Autore: Ennio Crescella
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito, non solo tra anonimi esperti sui media, ma anche tra accademici di livello nazionale, non è stato educativo per chi ha ascoltato pareri opposti, su argomenti scientifici, sconosciuti ai più.
Ho visto nel sogno, che alla guida degli schieramenti, c’erano solo uomini di Stato e non da platee televisive, con una visione della politica concentrata sul presente, ma già proiettata nel futuro.
Il libero arbitrio, di cui l’uomo è dotato, fa sì che non ci sono regole precise e codificate nei suoi comportamenti, per cui, di volta in volta, l’uomo sceglie come comportarsi, difronte alle situazioni che deve risolvere.
La televisione e la politica, sono il palcoscenico dove vediamo meglio primeggiare una presunzione senza freni e senza limiti.
Il governo avrà commesso sicuramente i suoi errori ma gode della buona compagnia di tutti i governi degli altri Paesi del mondo, che hanno commesso gli stessi errori nei confronti del virus.
In tutte le interviste che rilascia, ripete sempre il solito “ritornello” sulla differenza tra il ricco ed il povero, squallido dal punto di vista sociale, riprovevole e ripugnante dal punto di vista umano.
Se non posizioniamo già da adesso, il nostro sguardo nella giusta direzione, dopo le feste, rischiamo di pagare a caro prezzo le nostre eventuali negligenze e non ci sarebbero giustificazioni agli errori commessi.
Le Regioni servono a creare continui conflitti di potere con lo Stato Centrale, su alcune materie di vitale importanza per la vita delle persone, come la sanità e la scuola.
La normalità è il momento più felice del nostro vivere e noi lo buttiamo via, con troppa superficialità e troppa incoscienza.