Domenica 29 novembre, nella sua trasmissione sulla sette, “Non è l’Arena, ma Giletti,” il conduttore ha offeso e denigrato la città di Napoli, con un gigantografia dove si vedeva il Vesuvio eruttare il Covid 19.
Autore: Ennio Crescella
Purtroppo, è proprio ben radicata nella testa delle persone, la convinzione che il problema del virus riguardi solo coloro che stanno in ospedale e non chi ha avuto la fortuna di non essere stato ( ancora) contagiato dal virus.
Chi accetta una sfida prova il fascino di assaporare qualcosa che sa di un meraviglioso profumo di rose appena sbocciate, che inebria la nostra esistenza e che non tutti hanno la possibilità di sentire.
Molte persone, riguardo ai giudizi espressi su Maradona, avrebbero fatto più bella figura a tacere e a rispettare in silenzio, prima la morte dell’uomo con le sue debolezze e poi la vita del Campione con la sua inarrivabile classe
Mi chiedo perché l’insensibilità delle persone debba raggiungere un così alto livello di ripugnanza, di rigetto e di disgusto, quando basterebbe solo un minimo di decenza per rendere migliore la propria vita e quella degli altri?
Maradona era l’arte calcistica applicata al calcio giocato e, quell’arte, ha fatto di lui la personificazione umana di uno sport.
Visto che è difficile conciliare la salute con l’economia, perché hanno interessi diversi e contrapposti, bisognerebbe capire che, se il sistema sanitario non regge, anche l’economia ne subirà le conseguenze ed andrà a rotoli.
La vera civiltà dovrebbe avere alla base il rispetto verso gli altri in tutte le sue forme.
La qualità dell’informazione in Italia si è ridotta a questo squallore, affidata poi a personaggi invasati, come Giletti, che approfittano dello strumento televisivo per sfogare le proprie frustrazioni.
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito, non solo tra anonimi esperti sui media, ma anche tra accademici di livello nazionale, non è stato educativo per chi ha ascoltato pareri opposti, su argomenti scientifici, sconosciuti ai più.
Ho visto nel sogno, che alla guida degli schieramenti, c’erano solo uomini di Stato e non da platee televisive, con una visione della politica concentrata sul presente, ma già proiettata nel futuro.
Il libero arbitrio, di cui l’uomo è dotato, fa sì che non ci sono regole precise e codificate nei suoi comportamenti, per cui, di volta in volta, l’uomo sceglie come comportarsi, difronte alle situazioni che deve risolvere.