I “canti programmatici” di tutti i partiti sono solo testi degni del “libro dei sogni”, perché non potranno mai vedere la luce, in quanto Draghi si dovrà concentrare su pochi problemi urgenti.
Autore: Ennio Crescella
Per ora, il suo partito in tutti i sondaggi, è in “decrescita felice” perché è al due per cento dei consensi, ossia è in piena agonia politica. E’ l’uomo più odiato d’Italia, ma ha detto che si sente felice.
Il mio distinguo dal coro vuole essere solo una legittima aspettativa, in attesa di vedere, da cittadino, come riuscirà a risolvere i problemi pratici della vita reale.
Presidente Conte, grazie per i 209 miliardi di euro che lei è riuscito a far assegnare all’Italia, anche se ora i suoi avversari politici gestiranno la torta, mentre lei deve assistere, da lontano, al suo capolavoro diplomatico.
Il dio denaro ha fatto il miracolo di abbattere tutti gli steccati.
Non vorrei che Draghi venisse già considerato il salvatore della Patria, e poi, quando comincerà ad affondare il bisturi, per cercare di risolvere i problemi, allora cominceranno le critiche.
Ammesso e non concesso, che la magia di Draghi riuscisse nell’impresa, la miscela ottenuta rischierebbe di esplodere alla prima occasione utile.
Il Presidente Mattarella ora sta esponendo una persona come Draghi ad alcune incontestabili difficoltà, che rendono il suo cammino pieno di ostacoli.
Il governo Conte non è stato mai sfiduciato dal Parlamento, per cui il Presidente Mattarella, prima di incaricare Draghi, avrebbe dovuto rinviarlo alle Camere per meritarsi una eventuale bocciatura da parte del Parlamento.
Dopo quattro giorni di trattative tra tutti i partiti della vecchia maggioranza, per cercare di trovare una soluzione alla crisi, Renzi ha fatto saltare il tavolo, con una bomba esplosiva, preparata nei minimi particolari.