Autore: Egidio Marchetti

Nel nome del suo “padre attuatore”, Mario Draghi, si aprì una crisi di governo, sfociata nella coalizione delle larghe intese. Un’ occasione imperdibile per mettere a posto i ritardi infrastrutturali, le arretratezze tecnologiche di un Paese dove da decenni convivono varie anime, tra cui spicca quella di un Mezzogiorno arretrato, povero e spopolato, seppure in grado di fornire i suoi migliori cervelli all’altra Italia, quella ricca, progredita ed in continua espansione. L’avvio di questo Piano, dalle aspettative messianiche e miracolistiche, ben presto si è scontrato con l’inadeguatezza di una macchina burocratica, dai Comuni, alle Regioni fino ai Ministeri, per troppi…

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  Può un Paese discutere e dividersi su uno spot pubblicitario, magari tramite post sui social network? Questa è la misura dell’assenza di impegno civile, della carenza di partecipazione e di confronto, della distruzione  dei contenitori che un tempo costituivano i pilastri della società democratica. I partiti politici, i sindacati, le associazioni di categoria, i circoli culturali, gli oratori, le biblioteche, le piazze, le assemblee, erano partecipate e costituivano il sale della democrazia e della crescita culturale.  Categorie,  alcune forse sorpassate, che contribuivano alla circolazione delle idee, a formare una coscienza, una identità, un idem sentire.Da qui si intrecciava una…

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Mentre si registrano nuove adesioni all’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento, occorre una riflessione sulle ragioni e le opportunità di questa scelta. Da oltre un decennio questa comunità non ha remato insieme nei momenti cruciali, dividendosi in modo perdente di fronte ai processi politici di spoliazione che hanno impoverito il livello dei servizi ed alimentando infine il fenomeno dello spopolamento delle aree interne. La soppressione dell’Asl Salerno 3, il costante smantellamento dei reparti e degli Ospedali, la soppressione del Tribunale di Sala Consilina a vantaggio di quello di Lagonegro. Ed ancora, la decisione degli ultimi governi, con il beneplacito della regione…

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Una pagina tragica, avvenuta dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, colpendo dei civili inermi, senza che ci fosse la benchè minima presenza di siti militari. Furono colpiti proprio i due rioni più antichi, quelli che un tempo erano i Casali di Spio e di Corinoti, una ferita proprio nel cuore dell’identità vallese. Questo fu il destino anche di altre comunità salernitane, falcidiate da bombardamenti indiscriminati nell’estate del ’43: Eboli, Roccadaspide, Sapri e Salento, comunità presenti nella manifestazione con qualificati relatori che hanno raccontato compiutamente gli orrori della guerra. Una sorta di catena di morte e distruzione che ha segnato i…

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Sembrerebbe che ci sia ancora qualcuno contrario a quest’opera, sacrosanta e tardiva, che ci libererebbe dalla schiavitù dell’intasamento viario di una strada, divenuta oramai un bazar. Ci fu un tempo lontano in cui per raggiungere Napoli e Salerno in carrozza si era obbligati a cambiare i cavalli strada facendo, non senza qualche antipatico imprevisto, allorquando si veniva fermati da loschi ceffi che chiedevano un obolo, pena coercizioni di vario tipo. L’ avvento dello Stato di diritto evidentemente non impedisce a qualcuno di sentirsi ancora depositario di una sorta di  “pedaggio” da esigere, sotto forma di un supplizio: quello della “processione…

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Provo rabbia e dolore da quella notte, pur non essendo stato suo amico o parente. Ne ammiravo il coraggio e la visione politica, merce rara di questi tempi e da queste parti. Ma, prima di tutto, era un uomo e, come tale, meriterebbe rispetto. Trovo semplicemente vergognoso che in 4750 giorni non sia stata scoperta la verità. Tredici anni senza giustizia. Reputo invece inutile la processione annuale, quasi un rito purificatore, una liturgia laica, dove tanti fanno a gara ad apparire, a presenziare. Come a volersi mettere la coscienza a posto. Sono stati scritti libri, rilasciate centinaia di interviste, addirittura…

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Se prendiamo per veritiera l’affermazione di Feuerbach secondo cui “noi  siamo quel che mangiamo”, a maggior ragione chi viene a scoprire i nostri luoghi, utilizzerà la tavola per conoscerci meglio. Purtroppo molti operatori preferiscono appiattirsi sulle mode del momento, scimmiottando ricette che ci vengono narrate dalla vulgata imperante degli chef di grido, con l’utilizzo di materie prime costose o comunque non autoctone. Eppure non è complicato capire come la strada più agevole sarebbe  quella di promuovere in primis i nostri prodotti, ma soprattutto le ricette della tradizione popolare, sia quella contadina che marinara. Non solo l’olio d’oliva, i vini, le…

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Come ogni anno, la stagione estiva volge al termine evidenziando luci ed ombre. Quasi come se due forze contrarie si contrapponessero  in una difficile convivenza, al limite della incompatibilità. Alcuni operatori da tempo hanno fatto una scelta coraggiosa, selezionando i propri prodotti, rivolgendosi ad una clientela sempre più esigente, garantendo servizi di livello. Questi sono gli innovatori, imprenditori che rischiano, abituati a confrontarsi anche con altri ambiti geografici, dotati di competenza, di senso critico e di ambizione. Pronti a raccogliere i frutti del loro lavoro nel medio e lungo termine. Sono quelli che preferiscono l’Essere. Ci sono poi coloro che prediligono l’Avere:…

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Risulta sempre più urgente una riflessione sulla dinamica demografica nel Cilento che vede un costante calo nelle aree interne ed una speculare crescita lungo la fascia costiera. Fattori orografici, carenza di collegamenti, la lontananza dai capoluoghi, i tagli dei servizi essenziali, hanno favorito questo trend, che agisce come un vero moltiplicatore  di arretratezza. In conseguenza di ciò, gli investimenti nel settore privato si concentrano sempre più nelle aree che già sono interessate ad un processo di sviluppo, aumentando il divario esistente. La Piana del Sele ne è l’emblema da vari decenni, favorita sicuramente dai fertili terreni, che hanno agevolato le…

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Si è svolta ieri a Vallo della Lucania la processione del Santo Patrono, protettore dell’omonima Diocesi, San Pantaleo. La prima del Vescovo, insediatosi da poche settimane, che già traccia le linee guida del suo Magistero.  Sembra già essere entrato nel cuore dei fedeli per il suo stile improntato alla spontaneità dei gesti, allo slancio verso i più deboli, bambini, disabili ed anziani.  Nello scenario sfavillante di una festa sempre all’apice della scenografia e  della partecipazione, nel solco della migliore tradizione organizzativa, hanno lasciato il segno le sue parole, che annunciano un ritorno alle origini di una Chiesa aperta ed inclusiva. Il…

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