Per chi arriva nel Golfo di Policastro lungo il serpente d’asfalto che, scendendo dallo svincolo autostradale di Lagonegro, si insinua, con “virgole” e tornanti, tra uliveti nodosi, querceti secolari, carrubi frondosi e aromatiche “mortelle”, Sapri appare all’improvviso, dopo l’ennesima curva, adagiata come una divinità mitologica su una splendida baia lunata e non sai se a lambirla è il mare o le acque iridescenti di un lago, tanta è la calma bellezza del paesaggio. Dall’alto il colpo d’occhio è da favola, un osservatorio unico dal quale si ammira il frammentarsi del mare lungo la costa e laggiù, nella nebbiolina leggera del…
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