Autore: Anais Di Stefano

Anais Di Stefano, classe ’95, sin da piccola è stata attratta dalla carta stampata, l’inchiostro e il ticchettio della macchina da scrivere. Un messaggio ricevuto le ha dato il giusto coraggio per aprire un blog di scrittura creativa e pubblicare le tante bozze lasciate qua e là. Questi tasselli si sono uniti al suo amore per la conoscenza e per il vero. È negli anni del liceo che i suoi occhi, però, si illuminavano sfogliando un giornale o leggendo biografie di giornalisti. Così, ha iniziato a collaborare con testate locali. Da luglio 2019 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania. Nel 2017, ha conseguito la laurea triennale in Lettere moderne. A febbraio 2020, ha poi concluso il suo percorso con la magistrale in Filologia moderna, presso l’Università degli Studi di Salerno, ottenendo il massimo dei voti. Ciò che più la rende felice è svegliarsi, accendere il computer e scrivere un articolo.

Camerota è tra le coste delle leggende. Palinuro, nocchiero di Enea, si innamorò di Kamaraton. La ninfa per non aver ricambiato il suo amore fu trasformata in roccia. Marina di Camerota, per il suo mare cristallino e le sue spiagge paradisiache, è meta balneare privilegiata. Oggi, può anche vantare di essere tra quei comuni che non hanno registrato contagi, complice anche la lungimiranza dei provvedimenti, volti a contrastarne sin da subito la proliferazione. Il sindaco, Mario Salvatore Scarpitta ci ha tratteggiato le azioni messe in campo durante l’emergenza Covid-19, ritenendosi soddisfatto della collaborazione di tutti. Misure, quelle adottate dall’amministrazione, che…

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Quante fasi abbiamo attraversato durante queste settimane. Dallo sgomento iniziale, al desiderio di combattere. Dalla paura di non farcela, alla voglia di ricominciare. Notizie al tg disastrose, titoli di giornale agghiaccianti. E l’attesa in quei giorni è stata tanta. Aumento e diminuzione dei contagi; nuove cure e sperimentazioni; incontrare nuovamente parenti, amici, fidanzati; liberarci delle mura domestiche. Mura che sono state definite gabbie, stanze della tortura, ma anche nido, ritrovo, protezione. Infatti, molti – alla notizia delle riaperture – si sono scoperti fragili. Timorosi di lasciarsi alle spalle il dolore provato. Dolore che poi si è rivelato entità sicura in…

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Sin dall’antichità, il mare è il protagonista dell’incontro tra uomini e merci. Di viaggi dettati dal fato o alla ricerca dell’ignoto. Protagonista di scontri e battaglie. Nelle sue acque si sono consumate tempeste, ma anche morti. Dai suoi fondali, però, è possibile anche riemergere. Non dimenticherò mai la volta in cui lessi di un ‘tuffo nell’ignoto’. Ne “La lunga strada di sabbia”, Pasolini racconta del suo viaggio lungo l’Italia, da Ventimiglia a Trieste. A bordo di una Fiat 1100, durante tutto il mese di luglio, attraversa il Meridione. Dal suo taccuino emergerà una critica socio-politica dovuta all’incuria dei ceti dirigenti.…

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La Dieta Mediterranea è un modello nutrizionale ispirato all’alimentazione dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Angel Keys, epidemiologo statunitense, ne ha dato valenza scientifica tanto da definirlo padre fondatore .Visse a Pioppi ed è qui che portò avanti, per oltre 40 anni, questi studi. È riconosciuta, inoltre, dall’UNESCO come bene protetto ed è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali ed immateriali dell’umanità nel 2010. L’Italia è fra i paesi più longevi al mondo anche grazie alla Dieta Mediterranea. Sono molti, infatti, i dati e gli studi che mettono in relazione questo regime alimentare con l’allungamento della vita.…

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Scorgo un uomo su una panchina, fissa il verde. Ne scorgo un altro passeggiare col suo bastone. Altre due signore, invece, mantengono la distanza. Ogni mattina, si danno appuntamento per respirare “l’aria pura del mare” mi dicono. A fatica si lasciano andare al primo sole. A piccoli passi, trascinano le loro gambe. Spalle ricurve, occhi stanchi, mani raggrinzite. Li osservo e penso che non li abbiamo ringraziati abbastanza, i nostri anziani. Né abbiamo dedicato loro tempo. Ce ne siamo dimenticati, forse perché troppo vecchi. Ma anche loro hanno patito la solitudine. I più fortunati, come Luigi, hanno coltivato l’orto di…

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