A Capaccio, patria dell’abusivismo incondizionato, parlare di Tipologia e di Architettura diventa a dir poco un eufemismo (les pople est estrè dans la salle du roi) La tipologia giusta non c’è! (prendendo spunto da un eufemismo di Totò in “miseria e nobiltà” a proposito della sedia per il marchesino). Sorprendentemente, alle nostre latitudini una sorta di spontaneismo tipologico ben “codificato”, cresciuto come un fior di loto nella melma, c’è e come! Del tutto privo di “invarianti”, ovvero “spontaneamente creativa” e sempre cautamente gestito da utenti e addetti ai lavori. Ma di quale tipologia stiamo parlando? Quella (impropriamente definita) “edilizia”, ovvero…
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