Di gente ce n’è tanta ai comizi quest’anno ad Auletta. Fa freddo la sera ma la gente resiste ed è sempre più numerosa. Soprattutto chi vive ad Auletta vuole conoscere le idee di chi l’amministrerà per i prossimi cinque anni. I tifosi sono quelli che applaudono, incitano. Il resto della folla ascolta senza farsi scoprire troppo. Bisogna sempre guardarsi alle spalle. Un occhio al candidato e l’altro a chi ti scruta, un orecchio al candidato e l’altro a chi farfuglia qualcosa nei tuoi paraggi.
Ad Auletta è sempre così, è così dai tempi di Berghella, l’ultimo indimenticabile e incancellabile nella mente degli aulettesi, morto per troppo amore di Auletta e della politica con la P maiuscola. Quando ero piccolo l’ho vissuto sulla mia pelle, mio padre Consigliere con Nicola Berghella ha condiviso con lui gli anni più importanti della storia recente di Auletta, gli anni del terremoto. Io ho un ricordo indelebile del “Professore” (così lo chiamavo).
Oggi è tutta un’altra storia, non viviamo un momento così drammatico. Da quel Novembre 1980 son passati tanti anni ed è cambiato il mondo, e col mondo è cambiata pure Auletta. Auletta dopo Berghella non ha saputo più valorizzare sé stessa, non è riuscita più a darsi un’identità e a costruire una mentalità competitiva per trattenere i propri talenti e creare lavoro ed opportunità per i suoi giovani. Oggi bisognerebbe guardare al mondo utilizzando gli strumenti che offrono le nuove tecnologie, invece si stenta ancora ad organizzare servizi condivisi con paesi limitrofi; ed è per questo motivo che pure Auletta, come tanti piccoli paesi vicini, si sta spopolando.
Non c’è una “visione” e non si è vista neppure nei comizi. I programmi sono scritti solo sulla carta, dentro agli opuscoli consegnati dai candidati delle due liste opposte durante le visite di rito entrando nelle case degli aulettesi. Il tempo dei comizi è stato per lo più impiegato nell’attaccare e nel difendersi nella frenesia della campagna elettorale. Poco, troppo poco è stato dedicato ai programmi, sia dall’una che dall’altra parte. Nessuno ha detto come si creano veramente i posti di lavoro. Agricoltura e Turismo: su questi temi per la verità qualcosa è stato detto ma in maniera ambigua e non approfondita. Io mi aspettavo altro. Mi aspettavo qualcosa che facesse pensare a quella “visione” di cui parlavo prima.
Spero che gli ultimi giorni che ci accompagneranno al voto siano dedicati ad un approfondimento degli argomenti messi su carta. Me lo auguro da aulettese.
“Uniti per Auletta” e “Auletta Nova” si devono confrontare sui programmi, non scontrarsi su vicende personali. Il candidato sindaco Pietro Pessolano e il candidato sindaco Antonio Caggiano devono dire con chiarezza cosa hanno in mente per gli aulettesi, per la crescita e lo sviluppo di Auletta, magari ingegnandosi pure con qualche idea progettuale innovativa.
Il 26 maggio si vota e la gente vuole capire dov’è meglio indirizzare il proprio voto per migliorare il proprio benessere economico e sociale, sperando che non sia costretta ad andarselo a cercare altrove per mancanza di politici in grado di avere una “visione”!