Ci sono luoghi che resistono al tempo. Non importa quanti anni siano trascorsi né che le cose intorno a noi siano mutate. Quei luoghi li ritroviamo fissi così come li abbiamo lasciati. Resistono al mutare delle stagioni, e persino alla nostra età. Non importa quanto siamo cresciuti, cosa ci siamo lasciati indietro e cosa ci attende. Con la mente e poi con le gambe corriamo quasi sempre al mare. C’è chi non l’ha mai conosciuto e se lo immagina; chi lo scruta su qualche copertina; chi lo attraversa da uno schermo. Poi c’è chi si porta dietro quello della ‘casa al mare’. E non importerà quanti altri lembi di terra avrà visto, toccato, sfiorato. Porterà con sé quel mare increspato dell’infanzia.
È mattino presto ad Ascea. Flebili onde si accavallano e si susseguono, fino a rincorrersi. Viene fuori una spuma, che a sfiorarla si dissolve e sul palmo della mano resta il niente. È trascorso un anno dal primo lockdown e tornare qui, in piena primavera, dà quella sensazione mista di libertà e nodo in gola. Sì, perché spesso capita che i luoghi marittimi aspettino che l’estate finisca e ricominci, rimanendo immobili.
Alle mie spalle la roccia. Al dirupo si alterna una mescolanza di specie vegetali. Gli alberi d’olivo sembrano capovolgersi a picco sul mare. La macchia mediterranea è così fitta da ricordarti che l’estate è vicina. Percorrendo il Sentiero degli Innamorati, tramite il costone roccioso, si raggiunge la Torre del Telegrafo. Al di sotto, spruzzi d’acqua e pesci d’ogni specie, lasciano intravedere baie e cale: Baia d’Argento, Baia delle Rondinelle, Fiumicello.
Al primo caldo, la spiaggia si riempie di nuovi volti: c’è chi prende il sole, chi legge, chi si spalma crema solare. C’è chi cambia la tinteggiatura al proprio lido; chi attiva la macchina del caffè. E chi non perde occasione per tuffarsi, inaugurando la stagione. Le acque, del resto, sfumano dal verde all’azzurro cobalto. Ascea, come le altre località del Cilento, è in attesa del riconoscimento Bandiera Blu 2021. Ma delle prime analisi effettuate alle acque non ci sono dubbi: eccellenti anche questa estate. I suoi fondali sono stati scelti anche dalle tartarughe marine. Caretta Caretta ha trovato l’habitat giusto per nidificare indisturbata, già nei primi mesi di giugno dell’anno scorso. Costantemente minacciate da pesca e inquinamento, chissà quali sorprese ci riserveranno nei prossimi mesi.
L’estate 2021, come quella trascorsa, sarà all’insegna dell’emergenza sanitaria – nonostante i passi in avanti, grazie all’estesa campagna vaccinale e alle cure sempre più mirate. In spiaggia sì, ma distanziati. L’anno scorso, l’intero litorale asceoto fu cosparso da tubolari per assicurare distanziamento e sicurezza. In più, cittadini e turisti avevano un proprio pass da abbinare all’ombrellone, così da registrarsi ed evitare affollamento. Le nuove misure, quest’anno, prevedono – che da luglio ad agosto – un tratto spiaggia, gestito dal Comune, sarà a pagamento con tariffe che oscillano dai 5 ai 15 euro giornalieri. Un altro tratto ancora sarà riservato ai cani e agli animali d’affezione. Non mancano le polemiche sulle tariffe dei parcheggi; e sulla mancata sistemazione delle strutture in legno (ingresso del Sentiero degli Innamorati, località Scogliera) in evidente stato di abbandono. Con la riapertura dei teatri e dei musei, si profila anche una rinnovata stagione culturale nell’antica città di Velia. Il Parco Archeologico Paestum e Velia ha riaperto le porte ai visitatori lunedì 26 aprile. Entrambi i siti potranno essere visitati tutti i giorni, anche nei weekend e giorni festivi, previa prenotazione obbligatoria.
Anais Di Stefano