Il 9 giugno Capaccio Paestum sarà davanti ad un bivio: scegliere se rassegnarsi ad un grigio ritorno al passato, con tutte le conseguenze negative che questo comporta, o aprire finalmente le porte al cambiamento per costruire un futuro migliore. Ho deciso di accettare la sfida e scendere in campo perché sono convinto che Capaccio Paestum abbia l’estrema necessità di avere un Sindaco che sa fare il Sindaco. Non è solo lo slogan che ha accompagnato la mia campagna elettorale, ma è anche la priorità assoluta per una Città che deve finalmente trasformare in occasioni di sviluppo tutte le sue enormi potenzialità – culturali, turistiche, imprenditoriali, economiche, sociali -, che vuole e deve essere motore propulsore per la crescita dell’intero territorio. Per farlo, però, c’è bisogno di una classe politica capace, competente, concreta, con esperienza. Che abbia idee chiare, autorevolezza, passione. Che abbia già dimostrato, con fatti e risultati concreti, di saper gestire la macchina comunale dando risposte efficaci alle esigenze dei cittadini. I problemi della comunità devono essere affrontati e risolti innanzitutto grazie ad un impegno diretto nei Comuni. Ogni piccolo tassello realizzato, in tempi brevi e certi, rappresenta, infatti, un passo in avanti per cambiare il destino di una Città, delle sue famiglie, di tanti giovani. Non c’è più tempo da perdere. Ho affrontato questa competizione elettorale con grande entusiasmo, affiancato dai 128 candidati della coalizione e da tanti amici che, giorno dopo giorno, hanno fatto crescere il consenso attorno al nostro progetto. Al primo turno abbiamo raggiunto quasi il 48% di preferenze: ben 6.500 persone hanno creduto in noi premiando un programma elettorale chiaro e coerente. Per un soffio non è stata conquistata la vittoria. Dall’altra parte hanno messo in scena soltanto un teatrino di parole, attacchi, accuse personali, senza mai dire cosa intendono fare per Capaccio Paestum. Solo accenni vaghi. Ci confrontiamo con chi, in un passato neanche troppo lontano, ha già avuto la grande opportunita’ di amministrare e dimostrare il proprio valore. Alla prova dei fatti sono stati bocciati sonoramente, proprio come al primo turno del 26 maggio. Adesso, in vista del ballottaggio, si sono uniti con un apparentamento ufficiale, una sorta di contratto di mezzadria: ‘5 a te 5 a me’. E con un unico obiettivo: conquistare una poltrona. Un accordo pericoloso per la Città perche’ mette insieme due persone che hanno già litigato in passato. Nemici ieri, amici oggi, nemici domani. Non sono credibili. E’ un bluff, che, nello sciagurato caso di vittoria, si rivelera’ l’ennesimo flop. Perché due debolezze non possono fare una forza e, soprattutto, garantire stabilità e l’assunzione di decisioni. Sono stati loro, Voza e Sica, i protagonisti principali delle ultime amministrazioni comunali. E sono proprio loro che hanno lasciato una Città ferma, immobile, di gran lunga indietro rispetto ad altre realtà nonostante il suo immenso patrimonio. In queste intense settimane ho incontrato tante persone, sono stato con tanti giovani, ho ascoltato moltissime storie, una diversa dall’altra, ma tutte caratterizzate da rassegnazione e sfiducia. In me, Franco Alfieri, e nei miei 128 candidati hanno ritrovato finalmente la speranza di un cambiamento radicale, di una straordinaria fase di sviluppo per Capaccio Paestum. C’è tanto da lavorare, già da lunedì 10 giugno, sulle grandi opere cosi’ come sulla manutenzione ordinaria. Non perderemo un solo minuto. L’esigenza di cambiamento è palese, chiara. I cittadini vogliono un futuro migliore e hanno gia’ deciso, liberamente, da che parte stare. Lo scellerato accordo sara’ spazzato via d’un sol colpo. C’è un ultimo sforzo da fare, lo faremo insieme. Non vedo l’ora di ripagare con il mio impegno e la mia passione il grande privilegio ricevuto con lo straordinario consenso del 26 maggio e che sono certo crescerà ancora di più domenica prossima. Ora tocca a voi!
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