Questo come operatore turistico. Da Consultore in Australia, cioè membro della Consulta Regionale all’Emigrazione della Regione Campania, ha promosso il Cilento e tutta la Campania invitando tanti giovani a conoscere questa meravigliosa terra, in tempi in cui la Regione aveva una sensibilità maggiore rispetto a oggi nei confronti dei suoi figli all’estero. O forse era semplicemente meno rispettosa della quadratura dei bilanci: dipende dalla prospettiva. Proprio in quell’epoca, nel 2006 e nel 2007, la Regione ha sostenuto uno dei progetti migliori portati avanti da Antonio Bamonte, grazie alla realizzazione del Giffoni Film Festival in Australia. “Di tutti i festival, quello di Giffoni e’ il piu’ necessario” diceva Francois Truffat, quando il Festival, nato nel 1971 come rassegna di film e produzioni per ragazzi su scala locale, era diventato nel corso del tempo un evento di risonanza internazionale, di cui sono protagonisti indiscussi i giovani e il pubblico.
Bamonte è fermamente nel campo di chi crede che la Regione dovrebbe essere più attenta nei confronti dei sei milioni di Campani all’estero. Né potrebbe essere altrimenti, dato il ruolo che ufficialmente ancora riveste, di vicepresidente della Consulta regionale della Campania (il presidente è l’Assessore di turno all’emigrazione). Un organo ormai solo sulla carta, che non si riunisce più da quando il relativo capitolo di spesa è passato da quattro soldi allo zero spaccato.
“Facevo notare gia’ allora che i fondi stanziati per i Campani all’estero non erano sufficienti. Oggi, non ci sono piu’ nemmeno quelli”, dice Bamonte. “E’ un peccato ed è una politica miope. La Campania – sicuramente il Cilento, ma tutta la Campania ha tanto da offrire, export da una parte, accoglienza dall’altra. In ambedue i casi i Campani all’estero sono una risorsa in grado di facilitare, mediare, aprire mercati… una risorsa formalmente ignorata dal settore pubblico. Ogni tanto riusciamo a far venire in Australia una missione – ma è un lavoro improbo senza l’appoggio della Regione”.
La disciplina impartitagli negli anni del Seminario, e quella altrettanto stringente degli anni dell’Arma, lo hanno formato ad assumersi le sue responsabilita’ e a mantenere alto il proprio impegno per promuovere i valori in cui crede.
Infatti, con l’ Arma ancora nel cuore, allora come oggi, nel 1974 e’ stato uno dei soci fondatori dell’ Associazione Nazionale dei Carabinieri di Sydney, di cui ancora oggi e’ coordinatore delle cinque Sezioni Estere dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Australia.
Bamonte ha esperienza da vendere nell’organizzare eventi, dai tempi di Italy on stage in occasione del Bicentenario d’Australia alla raccolta di fondi per i terremotati del 1980 (“Abbiamo raccolto oltre 20 miliardi di lire!”) fino al primo e finora unico Raduno di Carabinieri in congedo tenuto fuori d’Italia nella storia dell’Associazione Nazionale Carabinieri – a Sydney nel novembre 2013.
Oggi viene spesso consultato da chi vuole un viaggio in Australia diverso dalle offerte nelle agenzie del turismo di massa – è l’evoluzione della Viatour resa necessaria dall’assottigliarsi della tradizionale clientela Viatour, da agenzia degli emigrati che tornavano (quasi sempre brevemente) ai luoghi d’origine a consulente di chi vuole visitare un Paese ancora con tanto da scoprire. E, sempre più spesso, andarci a vivere.
“Sono poche le settimane quando qualcuno non mi contatta per consigli o aiuti per un figlio, un nipote, un conoscente. Cerco di dare una mano. E’ più facile se si tratta di giovani. Ma occorre capacità, flessibilità e tanta umiltà. Non sempre i nostri giovani della penisola capiscono che il loro mondo sofisticato ha poca trazione in Australia. Di opportunità ce ne sono tante, qui, per chi è disposto a capire le differenze culturali, adattarsi a un modello di vita diverso ed avere pazienza, duttilità e tolleranza.
“Devo dire”, aggiunge,”che mi piace immaginare una Campania che attrae giovani, anziché metterli in fuga. Tanti anni fa abbiamo avuto qui una missione scientifica dalla Campania. Provando che anche lì ci sono delle eccellenze. Ma una missione ogni venti anni è una goccia nel mare. Non e’ inutile, ma e’ poco utile. Occorre perseverare”.
Valeria Vaiano
Asmef