Professionalità, competenza e umanità, ecco cosa mi viene in mento pensando ad Antonella Guarracino che ci ha lasciato a continuare a vivere la vita che doveva essere anche sua ancora per molto tempo.
Ho conosciuto Antonella al tempo in cui con la nostra redazione realizzammo il libro dei 50 anni della Bcc di Capaccio Paestum. Da allora ho avuto con lei un rapporto di reciproco rispetto e di leale collaborazione. Ogni volta che ho salito le scale che portano al piano superiore per incontrare i direttori e i presidenti che si sono succeduti alla guida della banca mi sono sempre affacciato sulla porta del suo ufficio per un saluto al quale rispondeva sempre con un garbo e un sorriso mai banale.
Saperla oggi fuori dai giochi della vita fa una pena che sarà difficile da riassorbire nella quotidianità da parte di chi le ha lavorato a fianco, di coloro che hanno vissuto nella stessa casa, di quelli che l’hanno incontrata anche solo in poche occasioni come il sottoscritto.
La nostra comunità ha bisogno di persone come Antonella che è stata capace di essere donna in carriera gestendo con professionalità la segreteria di del Cda di una banca della quale è stata la memoria storica.
Ha bisogno di donne competenti come Antonella che ha saputo dare continuità al suo lavoro assistendo più di un presidente che è stato posto alla guida della Bcc di Capaccio Paestum.
Ha bisogno di una mamma di famiglia come Antonella che ha trovato il modo di conciliare la grande responsabilità che aveva sul lavoro con l’altrettanto immensa responsabilità di essere donna di casa e madre di Giuseppe e moglie di Stefano.
Il suo esempio sarà un faro per le colleghe che l’hanno attorniata nello svolgimento del suo lavoro e un esempio di vita per le donne della sua comunità di Matinella e Albanella nella quale ha sempre dimostrato la sua umana fierezza.