Signora Cusumano dove è nata?
Sono nata ad Avoca, che dista circa 5 miglia da qui. È una piccola cittadina situata nella contea di Luzerne; ma sono cresciuta qui ad Old Forge dove mia madre era nata; mentre mio padre era di Pittston. Mio padre era un italiano di prima generazione.
Di dove erano i suoi nonni?
Mio padre era originario di Pittston, i miei nonni venivano da Poggi in Abruzzo. Tutto ciò che so è che vennero qui da adulti. L’antro nonno era calabrese, ma è nato in questo Paese.
Cosa ha fatto nella vita?
Sono un’assistente sociale e sanitaria.
Sempre qui a Old Forge?
No, sono un’assistente sanitaria. Ho lavorato un po’ ovunque, ma mai a Old Forge. Ho lavorato a Mosca, a Scranton…
Mosca, in Russia?
No, non in Russia. C’è una città che si chiama Mosca a dieci miglia da qui.
Lei ha rapporti con il paese da dove vengono i suoi genitori?
No. Mio padre aveva uno zio ancora vivo in Italia, ma ti parlo di circa 30 anni fa. Lui era l’unico parente.
È mai stata in Italia?
No, spero di andarci l’anno prossimo.
Dove va?
Credo che andrò in Grecia e in Italia. Mi piacerebbe visitare il sud Italia. In particolare, mi piacerebbe andare in Calabria e in Sicilia. Probabilmente, però, andrò nel nord Italia perché questo sarebbe il mio primo viaggio in Italia e vorrei vedere Roma e Venezia; sai, le solite mete turistiche.
Come mai si trova in questa organizzazione della festa?
Ho sempre sentito molte storie a riguardo. Noi viviamo in questo quartiere e sono cresciuta a un isolato di distanza. Sia mia madre che i miei nonni mi raccontavano sempre di questo festival. Ad un certo punto il festival non si è più fatto e poi hanno ricominciato a organizzarlo. Probabilmente, lo hanno ripristinato nel 1986 o 1988. Non ricordo esattamente in quale anno fu ripristinato, ma fu sicuramente verso la fine degli anni ’80 e da allora ho sempre partecipato.
Lei è una credente?
Oh sì, certamente!
Quindi, questa festa l’ha attirata per una questione religiosa?
Oh, penso per entrambe le ragioni, sia per una ragione religiosa che sociale. È un evento sociale: puoi incontrare persone che non vedi sempre e penso che sia una cosa ottima per la comunità e anche per le persone che non vivono nemmeno qui a Old Forge. Quindi sì, penso che sia una questione sociale e religiosa allo stesso tempo.
Cosa pensa dei felittesi?
Beh, molti miei amici sono felittesi. Come ho detto prima, sono cresciuta nel quartiere felittese e i miei vicini erano tutti felittesi. Il mio migliore amico, Tony, è felittese. Sto cercando di ricordare chi altro dei miei conoscenti sia felittese. Ma penso che le persone siano persone e basta. Ci sono persone fantastiche e persone meno fantastiche in giro per il mondo.
E quindi, questa “famiglia”, questo gruppo di persone è capace di attrarre anche persone che non hanno le stesse origini. Insomma, questo è un fatto positivo.
Sì. Durante la mia adolescenza c’era una mentalità molto limitata e questo mi ha sempre infastidito. La nostra comunità è molto più diversificata oggi: c’è la popolazione afroamericana, la popolazione ispanica e così via. Questa diversità non è qualcosa a cui sono stata esposta da ragazzina e questo è stato uno svantaggio.
Sono molto contenta di vedere che ci siano giocatori di football di Old Forge con culture diverse … che siano quella afroamericana, quella ispanica e così via. Stiamo diventando una società sempre più diversa e questo è fantastico!
Da quanti anni si fa questo festival, lei lo ricorda?
Da quello che ho capito, la prima cosa che hanno fatto i felittesi quando arrivarono da Felitto, fu costruire la cappella. Probabilmente è stato organizzato la prima volta attorno al 1910.
Quando ero piccola giocavamo in questa cappella, ma lo facevamo di nascosto poiché non ci era consentito stare qui dal momento che si trattava di una struttura inagibile.
Noi ne eravamo affascinati. Alla fine, hanno dovuto buttarla giù perché era pericolosa. C’erano persino dei ragazzini che ogni tanto salivano sulla torre per suonare la campana e svegliare tutti. Ma questo era quando avevo circa 5 o 6 anni, poi ci siamo trasferiti per un po’ di anni nel New Jersey e una volta ritornati, la cappella non c’era più. Poi, ad un certo punto, è stata ricostruita, forse verso la fine degli anni ’80. Mi dispiace, ma non ricordo la data esatta. In ogni caso, deve essere sicuramente scritta da qualche parte su questi muri.
Grazie!