Andy Warhol, nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto 1928, fu uno dei più importanti esponenti della Pop Art, nonché uno degli artisti più celebri del XX secolo.
Figlio di due immigrati slovacchi di etnia Rutena, Ondrej Varchola e Júlia Justína Zavacká, Andy Warhol studiò al Carnegie Institute of Technology dal 1945 al 1949, anno in cui si trasferì a New York. La Grande Mela offrì subito all’artista diverse opportunità di lavoro: Warhol iniziò a lavorare ben presto come grafico pubblicitario presso riviste come Vogue, Glamour e Harper’s Bazar, ottenendo subito numerosi consensi.
Dopo aver riportato gravi ferite da arma da fuoco per mano della folle femminista Valerie Solanas, unico membro della S. C. U. M. (Society for Cutting Up Men), che il 3 giugno 1968 sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya, l’eclettico artista decise di ridurre lentamente la sua presenza sulla scena pubblica.
Il 22 febbraio 1987 a New York, durante una semplice operazione chirurgica alla cistifellea, Andy Wharol morì; i funerali si svolsero a Pittsburgh.
Pittore, grafico e regista, Andy Warhol fu un artista a tutto tondo, nonché il più grande fautore del concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’opera d’arte. Dopo le prime mostre risalenti agli anni Cinquanta, l’eclettico artista iniziò a realizzare le prime serigrafie intorno al 1962, scegliendo come soggetto per le sue opere i personaggi dei fumetti, i prodotti commerciali e le icone simbolo del suo tempo. Da Superman, a Popeye, passando per le bottiglie di Coca Cola e le lattine di zuppa, le immagini scelte da Warhol erano attinte dalla cultura di massa americana e poi elaborate in serie, in modo da portare alle estreme conseguenze il concetto di un’arte che doveva essere consumata, esattamente come tutti i prodotti commerciali.
Desideroso di dedicarsi ad un progetto più ampio, nel 1962 Andy Warhol fondò la Factory, uno studio in cui i collaboratori dell’iniziatore della pop art producevano le serigrafie, ma anche un punto di ritrovo per artisti e superstar.
È in questi anni che prende vita Marylin, la più famosa opera di Andy Warhol. Nel 1967, l’artista realizzò infatti 10 serigrafie su carta raffiguranti il volto della diva americana. Queste entrarono a far parte di una collezione più ampia, iniziata qualche anno prima, in cui Warhol ritratte diversi personaggi famosi dell’epoca, tra cui ricordiamo Mao Tse-Tung e Che Guevara.
Il genio di Andy Warhol non si fermò solo alla pittura, ma invase diversi settori dell’arte. Dal mondo del cinema – campo, questo, in cui riuscì a tirar fuori gli aspetti più trasgressivi della sua arte, raccontando di droga, prostituzione e omosessualità – a quello dell’editoria e del giornalismo, affacciandosi anche nell’universo della musica in cui divenne finanziatore del primo disco dei Velvet Underground. Nel 1980 divenne produttore della Andy Warhol’s TV, una televisione da lui fondata.
Le opere più famose di Andy Warhol sono le serigrafie che ritraggono Marilyn Monroe (1967, sopra) e le serie dei Barattoli della Campbell’s Soup (1962). Tra le sue opere più note ci sono anche i ritratti di Mao Tse Tung (Mao, 1973) e del pugile Muhammad Alì (1977).
Andy Warhol ha dato un importante contributo alla musica rock. È suo il disegno della banana che campeggia sulla copertina di “The Velvet Underground & Nico” (1967), un cult nella storia della musica.