di Bartolo Scandizzo
Gli eventi della vita politica amministrativa della città dei templi cominciano a complicarsi, anzi no!
A breve potrebbero esserci novità in merito al ritiro dalla competizione di Gennaro De Caro, l’unico vero oppositore di Italo Voza per 5 anni. Infatti, chi se non De Caro può vantare di averlo sfidato 5 anni fa in modo “quasi” temerario quando al sua corazzata viaggiava con i motori al massimo verso un successo travolgente per aver imbarcato sulla sua plancia di comando quasi tutto il ceto politico capaccese?
Chi se non Gennaro, poteva tentare ciò che aveva tentato Gigino Di Lascio contro il redivivo Pasquale Marino che, a suo volta, aveva fatto salire a bordo, più o meno, lo stesso ceto politico?
Purtroppo, l’affollarsi del numero dei candidati alla carica di sindaco ha reso velleitario il suo tentativo di raccogliere intorno a sé una o più liste per rendersi competitivo alle prossime elezioni amministrative.
Il tentativo di portare dalla sua parte (o anche il contrario) il gruppo che sta intorno a Tonino De Rosa non è andato a buon fine, per cui, salvo clamorosi cambiamenti all’ultimo minuto, dovremo prendere atto del suo abbandono.
Conseguenza di ciò, il suo più vicino compagno di viaggio, Franco Tarallo, sarà candidato con Franco Sica.
Ma se De Caro non ride, non è detto che altri non abbiano problemi …
L’ingresso di Franco Palumbo nella lista dei possibili candidati ha reso incandescente il clima nel campo del PD capaccese che, dopo aver perso il suo segretario, Emanuele Sica, anche lui salito sul carro di Franco Sica, deve ora sciogliere il dilemma: stare con Voza o riposizionarsi da Palumbo?
L’andata a Torino di Palumbo alla convention di Matteo Renzi, ha reso evidente il rientro nel partito del sindaco di Giungano. Mentre, la maggioranza di quel che resta del direttivo PD capaccese sembra intenzionato ad appoggiare, con una lista, il sindaco uscente che tutti danno in forza al PD essendo egli nel direttivo regionale del partito.
Circola anche la voce, incontrollata, che si potrebbero tenere le primarie proprio tra Palumbo e Voza! Sarebbe però molto strano che Voza, che ha già l’appoggio di almeno tre liste possa mettere in gioco il suo vantaggio per poter essere il portabandiera del PD in un’aggregazione che è molto eterogenea.
Come è ancora più inverosimile il fatto che Voza possa fare un passo di lato per fare posto proprio a Palumbo. Siccome se ne parla in alcuni ambienti vicini al Pd, vale pena renderla pubblica a titolo di cronaca.
Restano in campo Angelo Quaglia, Nicola Ragni, Antonio De Rosa ed Antonio Bernardi. Il numero è ancora troppo alto per essere ritenuto realistico. In teoria la semplificazione che si verificherebbe con l’abbandono di De Caro, dovrebbe aiutare chi non ha ancora ceduto le armi ma, come abbiamo visto con Tarallo, chi si avvantaggia delle rinunce sono i candidati che già vivono di vita propria e non quelli che sono stati in competizione tra loro finora.
Questo dovrebbe far riflettere tutti i candidati che saranno della partita al primo turno, in quanto al secondo turno gli sconfitti voteranno più facilmente per “farla pagare” che per cercare affinità “elettive” con la propria parte.
Ma in queste cose mai dire mai …