L’obiettivo della Strategia è di introdurre azioni di sviluppo e diritti di cittadinanza che siano in grado di garantire, nel medio-lungo periodo, opportunità occupazionali legate a uno sviluppo integrato e sostenibile che metta al centro la comunità, nella piena consapevolezza e valorizzazione delle potenzialità dell’area e delle sue risorse endogene.
La Strategia, pertanto, vuole ricostruire una filiera cognitiva che metta insieme energie capaci di innescare una forza propulsiva tale da riattivare una transumanza verso il futuro, un cammino cosciente in grado di risvegliare e farsi guidare dal Genius Loci che in passato ha trovato terreno fertile in questi luoghi.
Queste considerazioni portano ad articolare la strategia basata sul sostegno alle filiere produttive strettamente legate alle sue risorse territoriali:
§ il miglioramento dell’organizzazione delle imprese agricole e delle trasformazioni agroalimentari per elevare il livello di qualità del prodotto (puntando a marchi IGP DOP) con incremento dei giovani nella conduzione delle aziende agricole e diversificazione della produzione agricola con il recupero anche nel settore energetico;
§ l’adeguamento dell’offerta dei servizi per i turisti, la valorizzazione delle principali mete di visita attraverso azioni di coordinamento e messa in rete e l’attivazione di funzioni di comunicazione concepite e gestite con un approccio di sistema locale integrato;
§ il miglioramento, la razionalizzazione e l’organizzazione delle strutture ricettive anche con il recupero di strutture sottoutilizzate;
§ il rafforzamento dell’istruzione come presidio sociale mediante una didattica di qualità, l’utilizzo di metodologie innovative e lo sviluppo di temi coerenti con il contesto territoriale, in una co-azione scuola-territorio con laboratori rivolti alle scuole di ogni ordine e grado con attività che possano favorire la conoscenza del territorio e incentivare una permanenza dei giovani nella loro terra;
§ il potenziamento dei servizi di prossimità, mediante l’integrazione dei servizi sanitari e sociosanitari, per una salute che sia veramente vicino alla persona “prendendosi cura” della popolazione affetta da cronicità sanitaria e fragilità sociale presenti con alte percentuali rispetto al territorio regionale;
§ la riorganizzazione di una mobilità rivolta verso specifici target ma che abbia la capacità di collegare l’area sia internamente, a vantaggio dell’utenza scolastica, di soggetti con particolare gravità sociale e dell’accessibilità lenta, che esternamente verso i poli urbani e con i maggiori bacini produttivi.
Le direttrici di azione saranno:
Istruzione
– rafforzamento del senso di appartenenza al territorio;
– promozione di attività sportive nell’ottica del benessere fisico e di prevenzione sanitaria;
– sviluppo del senso di comunità e stimolo delle attività creative e innovative;
– miglioramento degli ambienti scolastici di apprendimento.
Salute
– sviluppo della telemedicina finalizzata alla presa in carico di pazienti con scompenso cardiaco;
– diffondere nella popolazione scolastica la conoscenza delle forme di prevenzione verso le malattie cardiovascolari;
– migliorare la presa in carico di soggetti affetti da forme di autismo e da difficoltà di apprendimento nell’età evolutiva.
Mobilità
– incrementare i collegamenti TPL interni all’area per la mobilità scolastica ed esterni verso i poli urbani di servizi;
– potenziare il servizio di collegamento TPL verso i maggiori bacini occupazionali esterni all’area;
– sviluppare il servizio di trasporto a “chiamata” su tutta l’area facilitando la mobilità all’utenza debole;
– potenziare e organizzare il sistema di mobilità lenta sul territorio.
Sviluppo
– potenziamento del sistema rurale sviluppando le competenze per migliorare la gestione delle aziende e la qualità dei prodotti e ai servizi di prossimità nei piccoli Comuni “smart village” …
– migliorare la fruibilità del patrimonio naturale e culturale maggiormente attrattivo dell’area;
– organizzare il sistema di visita e accoglienza del territorio.
Il cuore rallenta
mentre si percorrono
vie tortuose di budelli,
si sale, poi si scende,
si incontrano monti
belli e distesi come modelle.
Gli anziani, curvi,
come i bastoni
eleganti e educati
con la mano sempre sul cappello.
I paesi dei bambini
che giocano per strada,
dei cuccioli di giovani e vecchi,
dei profumi di casa
e camini accesi,
del sole che nasce,
delle rocce che dormono
con il tramonto.
I sapori delle tradizioni,
del vento impetuoso
che non fa distrarre il grano,
dove ci si fa
il segno di croce
quando le campane
riflettono il mezzogiorno.
Alte rupi e dolci colline,
e si sentono voci,
animate e fiere,
e poi le vacche,
i velli morbidi
delle pecore e delle capre,
la magnificenza dell’Alto e Medio Sannio,
ove Roma conobbe disfatta.
Sono i paesi del ritorno,
dello stare bene,
dove non si conoscono mode
e le chiacchiere sono sufficienti
a sfamare il cuore.
I paesi dei sacrifici,
delle corde dei miei nonni;
Sono i paesi dei sorrisi,
a volte tirati a lucido
dalla neve
che passa, saluta
e spesso resta.
Giorgio Paglione