La stazione ferroviaria dell’Alta Velocità rappresenta la nuova e divisiva tematica al centro dell’attenzione del Vallo di Diano.
Il progetto prevede una rete ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria, da attuare attraverso la realizzazione di 2 lotti. Il secondo di essi implica la prosecuzione della nuova linea AV da Battipaglia e Praia a Mare, il cui tracciato seguirà il comprensorio valdianese.
Si seguirà, infatti, esattamente la tratta dell’Autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria.
Questo per che riguarda gli elementi oggettivi. Il dibattito, da ormai diverse settimane, sta interessando la località in cui fissare la fermata.
Inizialmente si era dato quasi per assodato il fatto che la zona prescelta fosse il Vallo. Una notizia accolta con letizia e sorpresa dai cittadini, abituati, nel tempo, più a scippi e privazioni che a progetti concreti e piacevoli novità. E così è cominciato il confronto sull’area territoriale valdianese in cui collocare la stazione. Tra le ipotesi più accreditate, Atena Lucana, Sala Consilina e Padula.
Dopo le prime settimane di “studio” e approfondimenti, tuttavia, sono iniziate ad apparire i primi nuvoloni grigi.
In primis sono state riportate alcune dichiarazioni del consigliere regionale valdianese Tommaso Pellegrino, che alcuni hanno interpretato come un voler sottolineare che la fermata dell’Alta Velocità sarebbe stata a Sapri e non nel Vallo di Diano. L’ex sindaco di Sassano, tuttavia, ha prontamente preso la parola e attraverso un video diffuso su Facebook ha inteso rimarcare il fatto che le sue dichiarazioni fossero state mal comprese e strumentalizzate e che la fermata dovesse essere, senza se e senza ma, nel Vallo, con passaggio a Sapri.
L’uscita più recente foriera di malumori e polemiche è quella che visto protagonista la sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio, che ha affermato che la fermata avrebbe interessato il centro lucano e non il comprensorio valdianese. A rincarare la dose è stato poi Francesco Piro, capogruppo di Forza Italia in Regione Basilicata che in un post sui social ha sentenziato: “dopo il Tribunale anche la fermata ferroviaria sarà Lagonegro! Se ne faccia una ragione Corrado Matera”.
A rendere, poi, ancora più tetro lo scenario è stato il primo cittadino di Sanza, Vittorio Esposito che, perentoriamente, ha detto: “in base ad un documento delle Ferrovie, Lagonegro sta per scippare la stazione Alta Velocità al Vallo di Diano. I giochi sono già fatti e la realizzazione di una stazione in Basilicata è frutto del lavoro politico portato avanti in silenzio dai rappresentanti lucani in seno al Governo”.
Interventi che hanno suscitato l’immediata e piccata reazione dei rappresentanti istituzionali e della popolazione del Vallo di Diano.
A replicare, in particolare, è stato il consigliere regionale valdianese Matera, il quale ha precisato come, in relazioni a verifiche effettuate ed a quanto confermato da Roma, la stazione si farà nel Vallo e non a Lagonegro.
“È giunta l’ora dell’unità che diventa elemento vitale ed essenziale – dichiara Matera. Sindaci, amministratori, associazioni e cittadini devono sostenere insieme la battaglia”.
E si, perché di battaglia sembra trattarsi, in effetti. Non solo tra “elementi esterni” e Vallo di Diano, ma anche internamente al comprensorio.