Il vino va sempre più forte. Sono in tanti ad investire in questo settore: imprenditori che impiantano vigneti e costruiscono cantine, locali specializzati nel servizio del vino, associazioni che organizzano corsi di approccio o professionali, riviste enogastronomiche e così via. Ad iniziare da questo numero, periodicamente, anche noi ci occuperemo del nettare di Bacco. Con parole semplici cercheremo di spiegarvi come si sceglie, si versa, si assaggia, si abbina e tante altre notizie che vi aiuteranno a fare bella figura con i vostri ospiti. Il nostro non vuole assolutamente essere un corso, ma unicamente un appuntamento con argomenti a caso utili per chi ama il vino. Come primo argomento parleremo della classificazione dei vitigni, cioè una particolare varietà di vite utilizzata per la produzione del vino. Spesso sulle retro-etichette delle bottiglie si citano i vitigni utilizzati per produrre il vino. Si legge di vitigni autoctoni, nazionali o alloctoni. Gli autoctoni sono quelli tipici di un territorio, in Campania, ad esempio l’Aglianico, il Piedirosso, il Fiano, il Greco, la Falanghina, la Coda di Volpe e tanti altri. Sono vitigni autoctoni, cioè si trovano nelle nostre zone da tempi immemorabili. Quando si parla di vini prodotti con queste uve, viene spontaneo pensare alla Campania. Per vitigni nazionali, s’intendono quelle uve che sono coltivate anche al di fuori della zona di origine come ad esempio il Trebbiano, il Sangiovese e la Barbera, vitigni che troviamo in diverse regioni. Invece, gli alloctoni (o internazionali) sono vitigni di origine straniera anche se sono coltivati in Italia da diversi decenni. Tra questi il Merlot, il Cabernet, il Pinot nero, il Syrah, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Riesling e tanti altri. In Italia, secondo alcuni testi, si trovano un migliaio di vitigni diversi, anche se la maggior parte sono coltivati in zone molto piccole. Questa grande diversità aiuta molto i viticoltori nostrani che si possono presentare sui mercati internazionali con un’offerta molto ampia. Prossimamente un altro argomento. Dibbì
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