di Diodato Buonora Uno dei luoghi più affascinanti del “nostro” Cilento è sicuramente Castellabate. Un luogo unico nella cultura e nel paesaggio che, ricordiamo, è anche patrimonio mondiale dell’Umanità. Il termine Castellabate proviene dal latino “Castrum Abatis” (Castello dell’Abate). Infatti, questo paese fu fondato da Costabile Gentilcore, IV Abate della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, il 10 ottobre del 1123. Il centro storico sorge a 280 m sul livello del mare, ma Castellabate annovera, tra le sue frazioni, 5 scintillanti località marine: Santa Maria, San Marco, Ogliastro Marina, Lago e Alano. Qualche anno fa, girovagando nel Cilento che, come sapete, amo tantissimo, mi sono trovato a passeggiare proprio nel centro storico di Castellabate. Ho ammirato il tutto con molto interesse. Tra le tante cose, la mia attenzione è stata attirata dal menu esposto davanti un ristorante. L’offerta era molto interessante e c’erano tanti piatti che stimolavano fortemente il mio appetito. Si vedeva che chi aveva composto il menu sapeva il fatto suo. In quel menu ho visto che non c’era improvvisazione, ma sicuramente professionalità e cura nei dettagli. Non sono entrato perché, purtroppo, in quel periodo il locale apriva solo la sera. Ho dato una sbirciatina dall’esterno ed ho notato che dai tavoli in terrazzo c’era una bellissima vista. Da tempo avevo voglia di andarci e finalmente ci sono riuscito poche sere fa in compagnia di un amico che apprezza il buon cibo e il buon bere. Sto parlando del ristorante “Cantina Belvedere” gestito dalla coppia Silvia Funiciello e Fioravante Lembo. La signora è maestra soprattutto nella cucina di mare, mentre il marito organizza il servizio e la carta dei vini. Il locale è disposto su più livelli. Ci sono comodi spazi interni e esterni con una vista da sogno o meglio da paradiso. A questo proposito voglio raccontare una nota divertente ben conosciuta ai castellabatesi: un giorno il Re Gioacchino Murat dal Belvedere di San Costabile al cospetto di tanta bellezza e salubrità esclamò: “Qui non si muore”. Era il 1811 e il clima salubre di Castellabate aveva trovato il suo primo importante estimatore. Pensate, nelle giornate ben limpide si riesce a vedere un panorama che abbraccia la Costiera Amalfitana fino ad arrivare a Capri ed Ischia. Tornando a noi, a pieno regime la Cantina Belvedere ha un bello spazio per l’aperitivo o un gelato e oltre alla sala ristorante c’è anche una sala riservata alla pizzeria che in zona vanta un’ottima reputazione. Gli ambienti sono molto curati e hanno un’atmosfera che trasmette molto calore. Il personale è rodato e vaccinato e si muove e parla con molta sicurezza. In occasione della nostra visita, era un po’ tardi, ci siamo lasciati guidare da Fioravante. Ci ha proposto “Il Leucosia”, un antipasto composto da 6 assaggi sfiziosi di mare che per noi sono stati: spigola gratinata con patate, bianchetti gratinati, gamberetti al forno con zucchine, totani in umido, polpetta di pesce spada con melanzane e rustico genovese di tonno. Niente da dire. Freschi, veramente sfiziosi e molto gustosi. A seguire, data l’ora abbiamo saltato il primo, ci hanno consigliato un involtino di pesce bandiera ripieno con provola, fiori di zucca capperi e alici, gratinato con pane profumato e accompagnato da pesto di menta e mandorle. Un piatto superlativo sotto ogni punto di vista: freschezza, qualità e generosità. Non abbiamo rinunciato al dolce ed abbiamo fatto il pieno di calorie con una ricca e abbondante croccantona di cioccolato al Rhum. Da bere, non abbiamo chiesto la lista perché nella vetrina in sala abbiamo adocchiato il Fiano di Avellino 2012 della Tenuta Sarno. Con questo vino abbiamo avuto un’ulteriore conferma, di quanti asseriscono (compreso me), che sia i Fiano di Avellino che i Greco di Tufo è preferibile gustarli qualche anno dopo la vendemmia. Per chi è interessato a fare un’esperienza al “Belvedere”, elenco i piatti che più m’incuriosiscono e quanto prima andrò ad assaggiare: “Il Tonno Rosso” (tonno rosso scottato con cipolla rossa carammellata al balsamico), “Alici alla Beccafico” (alici in tortiera con uvetta e pinoli), “il Tortino” (Tortino di pasta sfoglia con crema di patate, gorgonzola, cipolla rossa e bresaola), “I Pici” (pasta lunga casareccia con asparagi selvatici, gamberi e vongole) e “Riccio e Vongole” (stringhette con uova di riccio e vongole veraci). Come secondi piatti c’è una buona scelta sia di mare che di terra. Di mare, si parla soprattutto di pesce fresco: pezzogna in crosta di sale, filetto di pesce spada alla griglia con carciofi e parmigiana di melanzane con alici. Mentre come carne troviamo agnello, scottona toscana, filetto di manzo e fiorentina. Alla fine dobbiamo essere concordi con il Re Gioacchino Murat, “Qui non si muore mai”, soprattutto se andiamo da Fioravante e Silvia alla Cantina Belvedere. I prezzi per due portate si aggirano intorno ai 25/32 euro, vini a parte, spesi molto bene. Ristorante Cantina Belvedere, Via Belvedere – 84048 Castellabate (SA). Tel. 0974.967030 www.cantinabelvedere.it La ricetta: Alici dorate con salsa di pomodorini e dadini di melanzane Ingredienti per 4 persone: 800 g di alici fresche, 200 g di bocconcini di bufala pestana, 350 g di pomodorini freschi, 2 melanzane medie, 2 uova, olio extravergine d’oliva del Cilento, 2 spicchi d’aglio, 1 rametto di origano fresco, foglie di basilico, farina e sale. Preparazione: dopo averli lavati, private i pomodorini dei semi e divideteli in quattro. Soffriggete uno spicchio d’aglio in tre cucchiai d’olio, aggiungete i pomodorini e poi il basilico, salate e cuocete per pochi minuti, quindi passate al passaverdura. Tagliate i bocconcini a fettine di un cm e infarinatele. Eviscerate e diliscate le alici, apritele a libretto. Racchiudete una fetta di mozzarella e una foglia di basilico fra due alici diliscate, formando un fagottino. Tagliate le melanzane a dadini e saltatele in aglio e olio, salate e pepate. A fine cottura insaporitele con origano fresco. Infarinate i fagottini, passateli nell’uovo sbattuto e friggeteli in abbondante olio ben caldo. Preparate sul fondo del piatto la salsa di pomodorini, mettete al centro il fagottino di alici e intorno i dadini di melanzane. Vino abbinato: Falanghina 2014 vendemmia tardiva, Taburno Sannio Dop, Il Poggio.
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