Alfonso Mangone, nasce ad Altavilla Silentina in provincia di Salerno il 1 marzo 1958. Nel 1976 si trasferisce a Catanzaro per seguire gli studi presso l’Accademia di Belle Arti, dove segue il corso di pittura del prof. Gianni Pisani. Prosegue gli studi dal 1977, per poi completarli nel 1980, presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, seguendo il corso di pittura del prof. Gustavo Giuletti. La ricerca pittorica di Mangone inizia proprio in questi anni e grazie ad essa l’autore, appena ventenne si mantiene agli studi ed instaura rapporti di collaborazione e d’amicizia con numerosi artisti, intellettuali e critici d’arte, fra i quali Aldo Braibanti, Antonio Di Palma, Gianni Pozzi, Carlo Sain, Gino Tarantino, Alvaro Placaloni ed altri. Quegli anni ricchi di frequentazioni lo portano a contatto con diversi artisti stranieri come Krista Von Baum, Felicitas Pallat e Numa. Negli stessi anni Mangone avvia un’intensa espositiva in gallerie e spazi pubblici italiani. I numerosi viaggi che Mangone compie in questi anni lo portano a frequentare gli ambienti artistici tedeschi ed olandesi. Nel 1990 si trasferisce in Olanda, dove partecipa a diverse mostre nelle maggiori città: Amsterdam, Den Haag, Groningen, ect. Realizza una serie di mostre nell’Istituto italiano di cultura di Amsterdam presentate da Aldo Braibanti, Alfonso Pecoraro Scanio e Barbara Tosi. Oltre ad opere pittoriche, in Olanda, realizza murales in spazi pubblici come metropolitane, teatri, garages, discoteche, parchi. Ha lavorato Stand Kunst, realizzando, per tale organizzazione, anche numerosi lavori grafici. Nel 1955 si trasferisce dall’Olanda a Berlino e successivamente rientra in Italia. A partire dal 1996 instaura un rapporto di collaborazione con l’Heineken – Italia realizzando una collezione di oli e acrilici su tela inseriti nella rete di locali “Heineken Green Stage” diffusa sull’intero territorio italiano, nonché una serie di bicchieri per la “Stella Artois”. La pittura di Mangone, partita da motivi espressionistici nella composizione e nel colore si è, gradualmente, avviata verso forme più autonome ed originali, ispirate sia alle tematiche biografiche legate alle lunghe peregrinazioni condotte in molti paesi europei, sia all’umano ed extraumano della sua realtà interiore. In questa fase di lavoro Mangone si è articolato attraverso due essenziali itinerari narrativi che spaziano dal mito, considerato come radice solare della civiltà mediterranea, ai percorsi underground ed overground della memoria metropolitana. Si sono interessati del suo lavoro: Aldo Braibanti, Barbara Tosi, Gianni Pozzi, Franco Spena, Ferruccio Massimi, Francesco Carbone, Michele Fuoco, Gianna Cavarretta, Elena Muller, Enzo D’Angelo, Gaetano M. Boninfanti, Giuliana Galli, Peter R. Van Der Helde, Rop Van Der Laan, Elsa Van Der Kleij, Mario Maiorino, Rosaria Sgroia, Antonio D’Avossa e altri. Pubblicazioni e recensioni sull’opera di Alfonso Mangone, sono apparse su tutti i quotidiani nazionali su periodici come “De Vrij e Wand”, “Porem”, etc. su riviste specializzate come “Segno”, “Eurasia” “Flash Art” e su vari cataloghi italiani e stranieri. Principali mostre personali e collettive alle quali ha partecipato tra il 1970 e il 2005 sono: Crallo – Capaccio (SA) ; Municipio – Altavilla Silentina (SA); Comune Prato Palazzo Pretorio – Certaldo (FI); Galleria Igiro – Empoli (FI); Comune Fiesole (FI); Comune Montespertoli (FI); Comune San Casciano (FI); Caffè Voltaire – Firenze; Casa del Popolo – La Romola (FI); Il Poggio – San Vincenzo A Torri (FI); Camera di Commercio (MO); Galleria 28 – Paese Serra (RM); Azienda Soggiorno e Turismo – Salerno; Villa Rufolo- Ravello (SA); Elites, Citoyens e Borgeois – Eurasia, Roma; Galleria de Vorraint – Groningen, Netherlands; Aa Kunst ’91 – Groningen, Netherlands; Galerie de Spatie – Groningen, Netherlands ; Aa Kunst ’92 “Arte e Alcool” mostra itinerante – Groningen, Netherlands; Mostra Itinerante; Istituto italiano di Cultura, Amsterdam, Netherlands (1992-1993-1994-1995) ; Spazio Zeestraat – Den Haag –Netherlands; G. Baginhof, Begijnensteeg, Amsterdam, Netherlands; Centrum Voor Beeldende Kunst –Groningen, Netherlands; Controafa, performance Museo di Campagna sezione arte contemporanea (SA); S – come Guglielmo Marconi, New York –U.S.A.; M.I.M.I. Museo internazionale della microincisione , Galleria la Tartaruga (RM); M.I.MI. – Nouvelles Galleries Arlessiennes – Arles, Francia; The Rolex Awards for Enterprice, Ginevra, Svizzera; Galleria Torigny, Parigi, Francia; Arte Fiera –Berlino, Germania; Strasforma, Intramoenia- Napoli; Studio Campitelli, Roma; Centro Pierpaolo Pisolini, Agrigento; Ex Gipsoteca del Graziosi, Modena; Qal’at Arte Contemporanea, “Storie di città uomini e altri animali” a cura di Aldo Braibanti, Caltanissetta; Qal’at Arte Contemporanea, “Dall’antipittura al flusso del divenire” a cura di Elena Muller, Caltanissetta; Qal’at Arte Contemporanea, “Transiti mediterranei a cura di G. Cavarretta – Tunisi, Tunisia; Tunisi Art Collection – Place Exposition, Tunisi, Tunisia; Stando-unt Fachwerkmuseum – Alte Universitat Eppingen, Germany; Galleria Paola Verrengia, 2000-2001, Salerno; Art Gallery Miniaci, Positano 2001, Milano 2002; Art Cafè, Vicenza; Projet Elephant; Cento artisti, Museo Carlo Biscaretti; Museum, Torino; Dima Ohome Gallery – Vimercanti; Kunsten Centrum – Groningen, Netherlands.
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