È ormai ufficiale la candidatura dell’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri. Con la presentazione della sede elettorale, che ha decretato la sua scesa in campo, già si è intuito quali saranno i compagni di viaggio della sua prossima sfida elettorale. In attesa di vedere i nomi dei 128 candidati distribuiti in ben 8 liste, si può però già intuire dalle personalità che lo sostengono esplicitamente, che Franco Alfieri sarà accompagnato soprattutto da vecchi arnesi della politica locale che in questi ultimi vent’anni hanno insediato l’assise comunale. Non proprio un segnale di cambiamento. Le solite facce e i soliti noti sono anche coloro che detengono un pacchetto di voti stabili e dunque indispensabili per provare a vincere le elezioni a Capaccio. Un vero e proprio asso nella manica che in questi ultimi venti anni solo Palumbo, con una storica impresa, è riuscito a scardinare e a mandare a casa. Anche quella che per gli elettori poteva apparire come una alternativa alla solita politica locale, rischia di diventare un travestimento adatto per riportare in auge quel vecchio sistema di potere che, anche stavolta, ha deciso di cambiare faccia e colore. Da Marino a Sica e infine con Voza, hanno stavolta trovato un altro leader, anche se un po’ diverso dagli altri, con cui provare a ristabilire le vecchie abitudini politiche.
La corsa sul carro più forte è stata anche obbligata dal fatto che i tre leader (Marino, Sica, Voza) hanno bene a mente cosa vuole dire imbarcare sulla propria arca personalità politiche scomode e, per certi versi, sovversive che di fatto impediscono qualsiasi forma di cambiamento o di rivoluzione amministrativa. Fare ammenda degli errori passati è sicuramente un grande segnale di cambiamento, anche se i giochi ancora devono concludersi e i salti della siepe da un sindaco all’altro sono ancora possibili e verosimili.
Nonostante abbiano un pacchetto di voti indispensabili per giocarsi la vittoria, Alfieri deve guardarsi bene da eventuali colpi di reni e spallate politiche che in questi anni hanno finito per bruciare sindaci e progetti che loro stessi avevano promosso con tanto furore. Così come con tanto furore adesso promuovono Alfieri.
Ovviamente ancora dovranno uscire i nomi ufficiali di chi sarà candidato con lui, ma si intuisce facilmente chi, in modo esplicito, sia sui social che con il consueto e tradizionale “porta a porta” (quello vero), ha palesato il proprio appoggio all’ex sindaco di Agropoli.
Va detto che anche negli altri schieramenti, nonostante l’opera epurativa compiuta nelle proprie compagini politiche, rimangono sempre alcune perplessità circa il modo di approcciarsi all’azione amministrativa. Restano indelebili nei loro curricula alcune scelte discutibilissime delle scorse amministrazioni che hanno poi prodotto quel controesodo di elettori in favore di Palumbo. Nonostante nel pensiero dei politici locali viva ancora l’idea che i cittadini si siano “sbagliati” nel votare Franco Palumbo, tocca adesso prendere coscienza degli errori, o degli orrori, compiuti nel passato e concentrarsi sulla prossima campagna elettorale senza insistere sul già fallimentare espediente retorico del “Forestiero”.
Sarà indispensabile cercare di accaparrarsi le migliori energie, anche del passato, per potersi presentare agli elettori con un progetto concreto e credibile confezionato da una squadra convincente e dunque competente capace di suggestionare l’animo futuristico e innovativo del tessuto sociale capaccese.