Alfieri parte dal Sele per entrare in camera campagna elettorale per la carica di sindaco della Città dei Templi.
Il Sele come il Rubicone varcato tornando da Napoli dopo “una giornata piena di impegni dovuti alla carica che ricopre in regione” come mi riferisce una sua amica che lo accompagna.
L’ex sindaco di Agropoli mette subito in chiaro che non ha nessuna intenzione di scendere in polemica con i suoi avversari che pongono la questione della “capaccesità”.
Porrò loro la domanda del perché, pur avendo già amministrato, “non hanno risolto gli annosi problemi della loro città?”
Alfieri ribadisce che, al contrario, nessuno può negare i suoi meriti nella trasformazione di Agropoli.
“Le contrade non sono il problema ma molte risorse da mettere in rete” afferma Alfieri. Poi invita “le persone normali a pretendere la competenza da chi si candida ad amministrare”
Ed eccolo mettere sulla bilancia che “pesa” le capacità 35 anni di esperienza politica che vorrebbe investire su Capaccio Paestum.
Alfieri promette che Incontrerà sia chi ha intenzione di votare per lui ma anche chi è già schierato per motivi di vicinanza umana agli altri candidati.
Il comune non è lo stato ma è lo stato più vicino al cittadino che vuole risposte e non scuse: “Chi è in competizione con me ha già dato e con risultati discutibili. Io prometto un impegno a tempo pieno. I cittadini dovrebbero paragonare e scegliete con scienza e coscienza”.
Poi si schernisce dichiarando che parte “svantaggiato rispetto agli altri ma ho voglia di farmi conoscere e conoscere facendo una campagna porta a porta con la semplicità e l’umiltà che mi viene riconosciuta”.
Poi affonda il colpo finale dichiarando che sarà accompagnato da “128 candidati Capaccesi distribuiti in 8 liste”.
Si tratta di un scelta coraggiosa visto che i posti da consigliere sono solo 12.
Ma poi rassicura la platea che sarà il Sindaco di tutti non ci sarà dopo le elezioni chi ha vinto e chi ha perso ma diritti e doveri.
Infine lancia la sfida programmatica: “la opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono il minimo che un comune deve garantire. Ma io voglio anche poter sognare una città moderna che guarda al futuro …”
La serata si conclude con la chiamata di alcuni candidati della “frazione” di Ponte Barizzo che lo raggiungono dietro al tavolo del relatore posto in fondo all’ampia sala del ristorante La Cascina.