Albanella, sabato 6 febbraio. Nell’aula consiliare si è tenuto il convegno per la presentazione del libro “Albanella la storia, il territorio”. Tutto incentrato sull’importanza del proprio passato da cui attingere linfa per il proprio futuro. Infatti il Sindaco Renato Iosca , pone in evidenza nel suo discorso introduttivo, citando Confucio, l’importanza del culto del passato, grazie al quale conosciamo la memoria, noi stessi, le nostre origini poiché un popolo senza radici è un popolo senza futuro, “perché la gente per sapere dove va vuol sapere da dove viene”.
Un libro che porta con sé le critiche di chí non apprezza l’importanza di tale iniziativa non ritenendola utile per la comunità. Ma si può disegnare un’opera, che affonda nėgli antri della nostra memoria e smuove dolcemente i ricordi di sempre e ci futuro? Una sola scheggia forse non contiene tutta la luce, come cita il nostro assessore Ricco, magari una rondine non fa primavera, ma anche una sola goccia può essere nobile fonte di mnemosyne (memoria storica). Gli autori conoscere il sentire di chi prima di noi ha amato, ha lottato, ha sofferto, ha costruito insomma il suo e il nostro futuro del libro si muovono verso una rivalutazione delle nostre origini remote, c’erano nella nostra Regione insediamenti umani fin dalla preistoria e poi subimmo l’influenza greca, romana, Sveva, Angioina, e così fino alla nascita dell’Italia Unita. Sapere che come si sono mosse le trame degli eventi è per noi vitale, è come assaporare in bocca il senza succo del tempo che lentamente entra nei deserti dei nostri pensieri e ne annienta l’oblio. E allora il Prof. Rossi (Curatore del libro) si chiede: “ne valeva la pena”?
Un libro rappresenta l’Epos, fantasma della memoria, lo stesso Ulisse che per “per seguire virtute e conoscenza” aveva girovagato, ha sete delle sue radici e torna alla sua amata Itaca. Un passato che vuole essere Topos ed Etos, luogo di pellegrinaggio, un codice di valori, da cui attingere per non girare mai le spalle al sole della conoscenza. Scavare nel passáto è stata una ricerca ostica come evidenzia, il coautore del libro, il Prof. Cantalupo, poiché molti dei materiali archeologici sono andati perduti, ma anche un solo frammento può farci intendere un intero vaso. Tutti gli altri autori, Buono, Schiavone, Cirillo, Parrella e Conte, sono stati concordi nell’attribuire al libro un ruolo importante nel processo di crescita di Albanella.
Oltre agli autori del libro erano presenti altre autorevoli personalità che sono intervenúte e apportato ulteriori elementi al dibattito che ne è scaturito. Come il Sindaco di Thracomakedones (città greca gemellata con Albanella), che ha lodato tale operazione culturale, invitando il Sindaco Iosca a partecipare alla medesima iniziativa in programma nella sua città. Lo stesso Ambasciatore del Kazakistan ha proposto un triplice gemellaggio tra Albanella, Thracomakedones e una città della sua nazione per consolidare i rapporti di fratellanza già esistenti. In definitiva con questo libro cammineremo sulle orme dei nostri antenati, sazieremo la nostra mente di antichi sapori, aggiungeremo un frammento di noi stessi a quel grande mosaico che è la vita rubandolo alla ragnatela del tempo e, forse, impareremo “un retto conversar cittadino altra radice che con superbe folle..