Un paese, che rappresenti un vero Eden, caratterizzato da cordialità, pulizia, liberalità, ben collegato con le stazioni ferroviarie, ricco di orti e giardini, di aria pulita, insomma una “Città Slow”. Un neologismo, dove “slow”, perde il significato negativo di tardo, per conservare quello di tranquillo, dove lentezza vuol dire saggezza. Questo l’ambito traguardo agognato dal sindaco, Renato Josca, che ha avviato la procedura, con l’intento di introdurre Albanella nella privilegiata rosa dei paesi del vivere bene. ‘Ritengo che Albanella abbia grandi potenzialità’ afferma il primo cittadino ‘per entrare a pieno titolo fra i paesi del buon vivere. E’ in grado di offrire un’alta qualità di vita, per le sue condizioni topografiche, climatiche e ambientali, dove la cordialità della popolazione è di casa. Nella nostra società c’è un’esigenza diffusa di riconquistarsi il proprio tempo dando spazio al pensiero, alla riflessione e all’introspezione.’. Sicuramente una nuova filosofia di vita, dove questi paesi da sempre appellati “paesi dormitori” acquisterebbero una nuova e prestigiosa collocazione, finalizzata a farne dei veri paradisi del buon vivere. Un’iniziativa che potrebbe essere un valido suggerimento per tanti altri paesi di tutto il comprensorio, i cui sindaci si potrebbero mobilitare per concorrere al tanto agognato titolo. Un marchio, che vale oro, raggiungibile esclusivamente da realtà che rispecchino in pieno le caratteristiche richieste. L’elenco va dal piano per l’abolizione dei cartelli pubblicitari, ai sistemi di controllo per l’inquinamento, e ogni voce dà diritto ad un punteggio. Una singolare iniziativa promossa dai sindaci di Orvieto e Greve in Chianti, coordinata da Alberto Montebello, segretario dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che ha destato l’attenzione di molte testate giornalistiche nazionali, che hanno puntato i riflettori su questi paradisi ritrovati. Fino a questo momento, 33 comuni da Asti a Positano, da Massa Marittima a Zibello, possono fregiarsi del titolo di “Città Slow”, e molti altri lavorano per ottenerlo. Tra quelli in corsa figura anche il comune di Albanella, che sembra abbia le carte in regola per conquistarsi il fatidico cartello di “città slow”, da affiggere con soddisfazione all’ingresso del paese. Caratteristiche, come un clima mite, una posizione strategicamente collegata tra mare e monti, la presenza di un’oasi protetta e i servizi a misura d’uomo. Dove nei ristoranti a gestione familiare, è ancora possibile gustare il sapore di un tempo, e la tradizione cammina pari passo con l’evoluzione dei tempi. E molti sono i progetti in cantiere per raggiungere l’obiettivo come afferma lo stesso sindaco: ‘Abbiamo intenzioni di riproporre importanti progetti, come quello del piano colore, che offre ai cittadini la possibilità di tinteggiare le loro case usufruendo di contributi del comune, con colori scelti da una commissione in base ai cromatismi del territorio. E’ previsto l’impianto di rallentatori di velocità, un centro di pet-terapia, il rilancio dei sapori delle antiche ricette gastronomiche albanellesi, il concorso del balcone più fiorito e tante altre iniziative. Occorre soprattutto stimolare i giovani ed amare il proprio paese e a non abbandonarlo, lo sforzo dell’amministrazione è proprio quello di cercare di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Noi albanellesi siamo i figli degli antichi greci, che ripararono su queste colline dopo la distruzione di Paestum, chissà forse proprio da qui potrebbe partire una nuova filosofia di vita che preferisca la qualità, alla stressante frenesia dei ritmi della vita moderna.’. Non resta che attendere che il sogno diventi realtà, lasciando che l’orologio cammini senza affannarsi troppo a corrergli dietro.
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