di Antonella Citro Il futuro dell’agricoltura di qualità protegge la salute e il benessere e, potrà rendere economicamente compatibili le piccole produzioni dei territori ad alto valore raggiunto: è questa la mission del progetto Euro – Educates promosso a Vienna dal 6 al 10 giugno scorso nel corso di un incontro sul primo report internazionale Agro Ecologia “il sistema olistico ed inclusivo di produzione e distribuzione dei prodotti alimentari attraverso catene di vendita diretta, eque e autogovernate”. E questo l’obiettivo che si è prefissato il Cilento e Vallo di Diano, rappresentati dall’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino con il presidente Angelo Paladino e l’architetto Domenico Nicoletti, dal presidente del Network Internazionale di Biodistretti Salvatore Basile che hanno presentato come casi studio i biodistretti, il centro studi dieta mediterranea Angelo Vassallo e gli orti di Sala. Una sinergia anche con la valle delle orchidee che, fonda il suo successo, sui prodotti rigorosamente biologici. “L’osservatorio guarda alla eco agricoltura, ai biodistretti, c’è un modo diverso e più vicino alle esigenze del cittadino che deve mangiare cibi sani – dice Paladino – che non siano prodotti con agenti chimici. La bioagricoltura non prevede fertilizzanti chimici ma terreni nutriti con prodotti naturali. Ed è un progetto che vede insieme Austria, Francia, Italia, Slovenia e Lituania e che ha avuto già un primo step. E dal 5 al 7 ottobre saranno nostre ospiti quattro delegazioni che visiteranno la Certosa di Padula, un monumento che deve essere rilanciato. Un progetto che interessa 700 ettari di terreni salesi. Si acquisisce così il titolo di biodistretto e attraverso l’Erasmus si offre la possibilità alle aziende di questo territorio, di accedere ai fondi economici. Per i biodistretti eco – agricoltura sono stati finanziati 1miliardo e 300mila euro”. Insomma, si intende rilanciare l’agricoltura come tassello importante per l’economia e in questa ottica si vuole coinvolgere la classe politica che, al momento, non pare raccogliere l’appello. “L’orto è visto come luogo di educazione permanente per poter apprendere alcune pratiche fondamentali – fa eco Enzo Di Stefano presidente della cooperativa gli orti di Sala – vogliamo scoprire quali sono le funzioni di diverse piante e capire quali sono le tecniche migliori di progettazione e coltivazione e, vedere come i fiori possano assolvere naturalmente a difendere le colture degli insetti nocivi e imparare ad arricchire naturalmente il terreno”. Con la nascita della strategia delle green economy, tutte le comunità rurali e montane, si stanno dirigendo verso la sostenibilità e l’agro ecologia che rappresenta il settore primari come modello per lo sviluppo di un futuro più sostenibile.
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