di Antonella Citro “Rappresentanza dell’avvocatura” è il titolo dell’incontro di studio che ha avuto luogo sabato scorso all’aula magna dell’istituto comprensivo “G. Camera” di Sala Consilina e, all’interno del quale, si è tenuto il conferimento del I premio Pino Paladino, l’avvocato scomparso nel 2013 per un malore nelle acque di Palinuro mentre stava salvando alcuni giovani in difficoltà. Dopo i saluti del sindaco Francesco Cavallone, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro Gherardo Cappelli ha detto: “A me piace dire che gli avvocati sono uomini, poi sono avvocati e talvolta sono Pino Paladino. La figura dell’avvocato oggi va rivalutata e dobbiamo essere bravi affinchè questo accada”. Poi è stata la volta dei saluti giunti da Giuseppe Labriola Consigliere nazionale forense, Rosa Capria Segretario del consiglio nazionale forense e Giampaolo Brienza Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Potenza. “Viviamo la crisi della giustizia – ha riferito- in questo momento il ruolo dell’avvocato è importantissimo perchè è un mediatore sociale tra il cittadino e le istituzioni giudiziarie. Chiaro è che le lungaggini processuali creano una certa sfiducia che si ripercuote anche sulla classe forense e, l’avvocatura viene vista anche come un male che non riesce a soddisfare i bisogni dei cittadini. Determinante allora sarà a ottobre il congresso di Rimini”. Dopo Nicola Rocco il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Matera, ha relazionato Andrea Mascherin Presidente del Consiglio Nazionale Forense: “Per gli avvocati, rappresentanza significa rappresentare i diritti dei cittadini, i diritti dei più deboli e salvaguardare i diritti fondamentali in un momento dove la società sta correndo e sta rischiando una deriva – ha rivelato- il premio Pino Paladino si inserisce in questa linea, come gli avvocati credono in questi diritti fondamentali: prima di tutto il diritto alla vita. La giustizia è la cartina tornasole principale della evoluzione democratica di uno Stato perché, garantire al cittadino di accedere a un giudice e, avere ragione o torto in un soggetto terzo e imparziale è fondamentale per una democrazia. Tutti devono poter accedere alla giustizia senza ostacoli di sorta”. È stato poi assegnato il Premio Pino Paladino al giovane avvocato salese Giovanni Lotierzo: “Sono soddisfatto ed emozionato – dice- questo premio giunge a coronamento di un percorso, iniziato diversi anni fa, costato tanti sacrifici e tante rinunce. È stata una corsa a ostacoli, non facile, sono caduto tante volte ma ho trovato la forza per potermi rialzare e con coraggio e tenacia sono andato avanti. Il premio è legato a Pino Paladino e mi inorgoglisce ancora di più”. Infine il saluto della moglie di Pino, Monica Cimmino: “Pino, amava molto il diritto. Questo premio sarebbe stato particolarmente gradito a lui proprio perché era vicino all’amore che lui nutriva per il diritto e per il mondo dell’avvocatura”.
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