di Bartolo Scandizzo È il secondo consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCDA) dell’era Pellegrino a cui partecipo. Il clima è cordiale, confidenziale e, visto l’esito delle votazioni tutte all’unanimità, corale. Questo è merito sicuramente di Tommaso Pellegrino ed anche dei consiglieri che sembrano animati da seri propositi di lasciare un’impronta con la loro gestione. A questo consiglio, al completo grazie alla presenza per la rima volta di Ferdinando della Rocca rappresentante del Cai di Cava dei Tirreni, numerosi i punti all’O.d.G. Tra questi l’approvazione del bilancio di previsione 2017 che sarà la “bibbia” a cui sia il consiglio stesso sia la struttura tecnica dovranno attenersi dello sviluppare la loro azione. Diciamo subito che il bilancio dell’ente di quest’anno non è paragonabile a quello degli anni d’oro dei primi dieci anni. Però è uno scrigno importante da cui estrarre risorse per delineare la politica del PNCDA. Per la verità, già con la variazione di bilancio relativa all’anno 2016, sono state assunte decisioni di spesa per il completamento di opere su immobili di proprietà come palazzo Mainenti, sede dell’ente, villa Materazzi a S. Maria di Castellabate, il centro per la biodiversità di via Montisani a Vallo della Lucania, il castello di Sicignano, Un palazzo al centro di Teggiano, la messa in sicurezza delle fascia costiera (sic!) … A questo punto il consiglio prende coscienza in merito al “dedalo” di beni di proprietà o in dati in comodato all’ente. Si tratta di capire, come sottolineano i consiglieri Rosario Carione e Vincenzo Inverso, come questi beni possono essere messi a reddito e, soprattutto, quanto costano all’ente in termini di manutenzione e utenze. Si decide all’unanimità di incaricare gli uffici di fare una ricognizione in tale senso. In fondo si tratta di seguire la strada già tracciata con il bando dell’uliveto di via Montisani che ha avuto numerose adesioni sin da subito. Pellegrino, nel presentare il bilancio di previsione 2017, sottolinea il fatto che necessariamente è stato predisposto con lo scopo di dare seguito agli impegni programmatici già deliberati dal consiglio precedente. Questo rende più fluida la discussione, in quanto le priorità sono già definite nel documento di intendi a cui l’intero consiglio ha aderito. Inoltre, c’è anche la novità che sarà il MEF (Ministero Economia e Finanze) a controllare la giusta destinazione delle risorse che per la spesa corrente consistono in poco meno di 4 mln di Euro. Per conoscere le risorse destinate ai progetti specifici in corso o in via di presentazione che si andranno ad aggiungere a quelle correnti, dovremo aspettare al pubblicazione del bilancio sul sito dell’ente. Ovviamente le seconde hanno una destinazione già definita come quelle relative all’avanzo di amministrazione del 2015 (circa 4,5 mln di Euro). Interessante per il nuovo consiglio quanto comunicato dal presidente Pellegrino in merito al fatto che il PNCDA dovrà anche approntare un piano coordinato per la valorizzazione dei siti UNESCO presenti nell’area protetta: Paestum, Velia, Certosa di Padula, Paesaggio del parco stesso e Dieta Mediterranea. Sarà uno dei progetti su cui lente dovrà investire perché è quella l’anima che sta alla base anche dei tanti altri riconoscimenti a livello internazionale. E la prima decisione in merito a questo aspetto è venuta proprio nell’approvare la sistemazione della cartellonistica con il nuovo nome, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, aggiungendo anche i riconoscimento avuti come quello di Riserva di Biosfera del programma MAB, European and Global Geopark Network, World Heritage List e Paesaggio Culturale di rilevanza mondiale. “Il bello deve essere anche utile” questo il motto che Pellegrino e consiglieri si sono impegnati a tenere ben presente nella loro azione. Il consiglio ha anche individuato altre priorità come l’utilizzo dei fonti vincolati agli abbattimenti dei manufatti e abusivi, la regolamentazione dell’uso del logo del parco da parte dei comuni e dei privati con un disciplinare, l’incentivazione per la start up per giovani imprenditori, il bando per l’assegnazione della tesoreria dell’ente … Il consiglio ha anche approvato due protocolli d’intesa: il primo con la Lega Navale Italiana e un’associazione dei velisti del territorio e il secondo con il CNR per possibili collaborazioni future. È stata sottolineata l’importanza di favorire al massimo la presenza delle categorie più svantaggiate e le giovani generazioni. Inoltre, su proposta del presidente è stato deciso di opporsi alla costruzione della centrale elettrica a Montesano sulla Marcellana e, su proposta di Rosario Carione, di inviare una delibera che invita regione, e governo a dare seguito a quanto previsto dall’Art. 7 della L 397 istitutiva del parchi che prevede premialità per i comuni siti nelle aree protette. Infine, su insistenza di Emanuele Malatesta e Natalino Barbato è tornata a galla la necessità di affrontare di petto la problematica dei danni da fauna selvatica: i cinghiali. In sostanza lo stato dell’arte è questo: è alle battute finali il corso per 400 sele-controllori (cacciatori preparati per la cattura e abbattimento). Ora si tratta di fare sostenere loro l’esame con docenti dell’ISPRA o dell’Ufficio Caccia e Pesca della regione. Intanto sarà avviata l’individuazione dei primi comuni dove sistemare i reciti di cattura, i luoghi di raccolta e conservazione delle carcasse, le celle frigorifere dove stoccarli … e costruire con i privati la filiera della carne da commercializzare sia fresca che insaccata. I tempi dovrebbero essere condensati entro la primavera del 2017. Certamente non è compito facile, ma pare che siamo alle battute finali per l’avvio della soluzione del problema che, oggettivamente, ha creato non pochi risvolti negativi nell’immaginario collettivo dell’area protetta tra i cittadini che risiedono nel perimetro del parco. Per visionare i documenti relativi al bilancio di previsione 2017, visita le seguenti pagine: Bilancio di previsione 2017 Nota preliminare Relazione programmatica
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