A sette giorni dalle elezioni amministrative scende in campo anche il Movimento Cinque Stelle della Città di Agropoli. I “grillini”, domenica pomeriggio, hanno preso il palco in Piazza Vittorio Veneto per il loro primo, e se vogliamo anche storico, comizio pubblico. Chiaramente non è la loro prima apparizione, ci mancherebbe, ma l’attività politica era sempre stata svolta in maniera meno convenzionale. Quindi, vederli sul palco, ha avuto anche una valenza maggiore. L’evento è stato il secondo grande appuntamento dopo l’incontro con i cittadini a “Palazzo Dogana”, nel quale si è avuta anche la partecipazione di Luigi Di Maio.
Come da loro modus operandi ampio spazio a tutti i candidati che uno alla volta hanno preso la parola. Qualche intervento, a onor del vero, è stato banale con le solite promesse scritte su un foglio di carta e quasi mai a braccio. Il comizio ha ripreso vigore invece quando il microfono è arrivato tra le mani di Michlengelo Mazzillo: “Da un anno a questa parte abbiamo chiesto ai cittadini di partecipare, di occuparsi della cosa pubblica. Non si può lasciare in mano a questi politici il nostro futuro. Siamo contenti delle opere fatte, ci mancherebbe, ma Agropoli era bella anche prima e non solo adesso come vogliono farci credere. Ci hanno sempre schernito, sempre, in ogni situazione. Cittadini maltrattati e offesi dal primo cittadino “pagliacci, buffoni del web”.
Ci hanno accusato di non avere grandi opere nel nostro programma ma cosa significa grandi opere? Cemento? Di quello ne abbiamo già troppo? La nostra grande opera sarà creare l’occupazione. La vera piaga di questa città. Puntiamo a opere che creeranno lavoro. Basta inchinarsi ai politici per avere i nostri diritti. La città deve essere dei cittadini e non dei politici. Non dobbiamo continuare a lasciare fare e non dobbiamo chiedere niente. Molti di noi fanno campagna elettorale senza chiedere un voto”.
Dopo i consensi per Mazzillo è stata la volta di Roberta Oricchio che ha continuato l’elenco delle offese giunte al Movimento da parte dell’attuale primo cittadino: “Si vergogni Alfieri che ci definisce “Avanzi di manicomio”. È lui l’avanzo della politica, neanche il PD lo vuole più. Alle ultime elezioni regionali il suo nome è stato depennato dalla lista del PD perché era indagato per corruzione”. La Oricchio si è poi scagliata contro l’antagonista di Consolato Caccamo: “L’abbiamo visto tutti cos’è Adamo Coppola, uno che si commuoveva alla sola vista di Silvio Berlusconi. Poi con un balzo si è ritrovato nel Partito Democratico. Ombra di Alfieri ha vissuto la campagna elettorale dietro ai suoi discorsi, questo denota la sua incapacità a governare questa città. Coppola ha imparato davvero il peggio da Alfieri, come la presa in giro. La prova è l’ospedale, riaperto definendolo ‘Pronto Soccorso’ senza però avere gli standard che la gente impone. Si rischia la morte, ma per Coppola forse non è importante”.
Tra le parole dei consiglieri e quelle del candidato a sindaco Caccamo ci sono stati gli interventi di Roberto Fico, Carlo Sibilia e Angelo Tofalo. “C’è indignazione – ha detto il primo – la sento su questo palco dalle parole dei nostri candidati. Smantellare queste dinamiche, è la nostra priorità. Chiedere la normalità è diventato qualcosa di strano. Abbiamo chiesto di eliminare le discariche perché nelle nostre famiglie si continuava a morire di tumore. Però la priorità di questa politica è solo costruire per guadagnare soldi”. La chiusura, come da prassi, è toccata al candidato sindaco Natalino Consolato Caccamo: “Secondo voi è normale che alle otto e un quarto la pubblica illuminazione è ancora spenta? Lo sapete perché? Perché adesso è tutto in possesso ad una società privata. Un appalto che ha visto una sola impresa presente.
Dov’è la rotazione delle imprese? Era un bando di 25 milioni di euro, quindi anche appetibile. Purtroppo non ci fanno sapere niente. Ma come vedete la nostra partecipazione è totale: deputati, parlamentari, senatori sono qui tra noi e lo sono già stati in passato. Voglio regalare competenze a questa città. Ci hanno sempre fatto credere che la politica era per pochi eletti. Vogliono far crederci quello che vogliono ma diciamo basta, la nostra chiamata è stata pubblica. Abbiamo aperto la porta a tutti e con il dialogo con tutti è nato il nostro programma”. Il comizio termina con i candidati seduti sul palco con la gente stretta vicino a loro, di certo un segno positivo verso domenica anche la grande partecipazione del pubblico.
Agropoli a cinque stelle c’è, la dimostrato ieri, quanto andrà avanti lo vedremo domenica.