Altra grana per Adamo Coppola che di questi tempi tra casse al verde e il problema dell’agibilità delle scuole deve fare i conti anche con le dimissioni di Monica Pizza da Presidente della Commissione Commercio. La Pizza, alle elezioni di Giugno, raccolse il grande risultato di 567 voti piazzandosi come nome forte dell’allora futura squadra di Coppola. In realtà invece per la Pizza non arrivò nemmeno l’assessorato. Per lei, appunto, il ruolo di consigliere e quello di Presidente della Commissione Commercio, con a capo il Sindaco Coppola “padrone” dell’assessorato. Già dai primi mesi il lavoro della Pizza è stato spesso soggetto di critiche anche se, a onor del vero, la dedizione e le idee non sono mancate. In primis il decoro con la lotta ai negozi di etnie orientali sempre pronti a esporre la propria merce a mo’ di mercato. Anche le iniziative non sono mancate: come il defilé estivo e gli artisti di strada a intrattenere durante la notte blu. Ultima fatica la regolamentazione dei dehors in modo da creare uniformità tra i locali, soprattutto del centro cittadino. Ma sia questa iniziativa che altre non saranno più compito dell’ormai ex presidente che ha deciso in settimana di lasciare il suo incarico, restando però sempre in consiglio comunale: “Fin da subito ho incontrato serie difficoltà – ha fatto sapere tramite una lettera – ho incontrato serie difficoltà per l’attuazione del programma politico/amministrativo, su cui ho ricevuto un ampio consenso elettorale e su parte del quale l’attuale Sindaco ha vinto le elezioni e ad oggi, purtroppo, non ritengo di essere stata dotata degli strumenti e dei mezzi necessari per far fronte alle evidenti e sempre più tangibili difficoltà che attanagliano questo vitale settore per la nostra città. Ci tengo a precisare che per strumenti e mezzi intendo quelli in dotazione ad un semplice Presidente di commissione, quale sono e non più ampi, in quanto ricordo che la delega è in possesso del sindaco (già molto impegnato e a cui suggerisco, ancora una volta, di affidare la delega ad un altro membro di giunta). Tale decisione meditata e sofferta, giunge dopo un periodo di profondo impegno che mi ha vista raccogliere importanti istanze da parte degli addetti ai lavori (commercianti, imprenditori, associazioni, etc) e che purtroppo, stante così le cose ritengo impossibile soddisfare. Motivo per cui, se pur per molti tale decisione risulterà incomprensibile, come tante scelte lo sono state per me, la ritengo utile, convinta che sono le idee a fare la differenza, non le poltrone o gli incarichi ricevuti a prescindere, il tutto all’insegna di un nuovo modo di fare politica”. Spiegate le cause giungono i ringraziamenti dai quali è esente il primo cittadino: “Ringrazio i colleghi di commissione e i tanti consiglieri comunali che hanno apprezzato fino ad ora il mio operato. Infine, ringrazio più di tutti, i commercianti, che quotidianamente mi rivolgono attestati di stima e di affetto consapevoli che ho svolto il mio compito con trasparenza, dedizione e sacrificio. Un ultimo pensiero lo rivolgo a chi ha incomprensibilmente criticato a prescindere il mio operato , pur in assenza di alcun mio potere decisionale rispetto ad alcune iniziative e manifestazioni , ricordando che per assumersi le responsabilità bisogna esserne legittimati. Auguro al nuovo presidente il mio più sentito augurio di buon lavoro”. Le parole, insomma, non mancano di toni polemici, ai quali però il primo cittadino Adamo Coppola ha deciso non rispondere a tono ma anzi stemperare gli animi forse anche in base al momento già molto impegnativo che sta vivendo il palazzo di città: “Mi dispiace, il consigliere Pizza aveva iniziato un percorso virtuoso; in questa fase bisognava fare la programmazione: il primo atto della commissione commercio è il piano dehors che, a breve, avremmo portato in consiglio comunale per l’approvazione e che avrebbe dato un impulso positivo sul corso di Agropoli. Il lavoro di consigliere non è un lavoro facile, impone anche tempi nella realizzazione. I consiglieri del sindaco svolgono il loro ruolo e gli atti, dal punto formale, vengono portati in giunta o con la firma dell’assessore competente o, come nel caso specifico degli atti del consigliere Pizza, con la firma del sindaco”. C’è da precisare, infine, sia il sindaco che la Pizza erano più volte finiti sotto le polemiche della gente soprattutto dopo quest’ultimo periodo natalizio nel quale quello che una volta era definito come il salotto buono della città ha la crisi più profonda della sua storia.
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