La stagione delle divisioni è ormai terminata, è giunto il tempo di unirsi per dare una risposta concreta a tutti i cittadini. Con questo spirito il nuovo sindaco, Luigino Di Marco (48enne), ha assunto dallo scorso mese di giugno il governo di Agropoli. Consulente fiscale e del lavoro, e attuale consigliere provinciale impegnato nell’area centro sinistra, componente della compagine di maggioranza che sostiene il presidente Alfonso Andria. Sposato e padre di due figli, crede fermamente nella scelta di rappresentare la città di Agropoli, un ruolo che il primo cittadino ritiene importantissimo: ‘Essere il rappresentante di tutti i cittadini non è cosa da poco.’ afferma ‘Ed io realizzerò il mio mandato garantendo la piena disponibilità verso tutti. Ritengo che ognuno possa contribuire a costruire. Le responsabilità saranno notevoli, ma le affronteremo con l’impegno e la decisione di sempre.’.
Sindaco Di Marco, quali erano le condizioni dell’Ente al suo arrivo a Palazzo Città?
‘Essendo stato consigliere comunale conoscevo il comune molto bene, sono stato sempre molto attento e vicino ai problemi di Agropoli. Comunque sia non vorrei parlare di quello che è stato, i problemi ci sono ed è un fatto naturale, desidero discutere di quello che potrò essere in un prossimo futuro il nostro comune.’.
Quali sono le ragioni della sua scelta, come riesce a conciliare tutti i suoi impegni?
‘La mia scelta è stata determinata dalla passione per questo che ritengo essere un vero e proprio lavoro, e quando si sceglie lo si fa con cognizione, e con la certezza che si assume un impegno importante. Ho scelto il mio paese ed ho organizzato tutto in modo tale da garantire la piena disponibilità agli altri.’.
Agropoli è una delle mete turistiche più ambite, come intende rilanciare il turismo?
‘La cosa più importante è quella di suscitare degli interessi, delle nuove occasioni. Ma soprattutto iniziare a lavorare sulla qualità del turismo. E’ necessario anche cambiare mentalità ed andare oltre quelli che sono i personalismi. Noi siamo cittadini del mondo. Bisogna cominciare a pensare in grande. Sono importanti le infrastrutture ma lo è altrettanto il modo in cui si fa e si crea turismo, cominciando magari a disciplinare le regole relative ai fitti degli appartamenti, applicando quello che dispone la normativa in merito.’.
Il porto commerciale di Agropoli è il secondo porto come dimensioni della Campania, quali sono i progetti per migliorare i servizi?
‘In questo momento stiamo provvedendo al completamento delle infrastrutture, in seguito abbiamo intenzione di chiedere alla regione Campania delle risorse finanziarie, per il miglioramento e l’ampliamento degli attracchi. Con la creazione di altri posti per le imbarcazioni e il completamento dei servizi a terra. Inoltre vorremmo migliorare l’accesso all’area portuale, attualmente un po’ penalizzato. Recentemente è stato istituito dalla regione il metrò del mare, il cui impiego potrebbe essere ipotizzabile almeno per sei mesi l’anno. Si potrebbe immaginare addirittura di andare a lavorare, attraverso la via del mare. E’ questo l’obiettivo più importante da raggiungere, offrire un turismo per più mesi l’anno, e non solo durante la stagione estiva, creando magari dei pacchetti turistici ad ampio raggio, dove sia coinvolta anche Agropoli. Un movimento che andrebbe a sviluppare un indotto enorme. E’ questa la vera ricchezza, per la nostra città. Per rendere concreto tutto ciò occorre creare delle sinergie tra il comune, il Parco e tutti gli operatori turistici del Cilento.’.
Progetti per il futuro?
Superata l’emergenza, istituirò un tavolo tecnico per discutere di tutte le priorità. In primis l’adozione di un piano regolatore. Uno strumento che metta un punto fermo, senza escludere l’eventualità di effettuare delle variazioni, che consentirà di migliorare tutto il sistema viario. In secondo luogo il rifacimento del sistema idrico, che da un lato favorirà il recupero almeno del 25% dell’acqua, dall’altro migliorerà la qualità della stessa. Il completamento della rete fognaria con l’eliminazione dell’impianto di depurazione considerato che ci sono le condizioni per allacciarci al sistema di depurazione di Capaccio. Recuperando così la zona di via Taverna, comprendente l’area della Vecchia Fornace, per creare un polo vivibile, con la realizzazione di infrastrutture a carattere commerciale e culturale.’.