Per il ventesimo anno di fila Agropoli ottiene la Bandiera Blu. Un riconoscimento che, giustamente, inorgoglisce non solo per le bellezze naturalistiche del territorio ma anche per la gestione di tali bellezze da sempre priorità delle varie amministrazioni susseguitesi nel tempo. Da quest’anno inoltre la città di Agropoli raccoglie qualcosa in più. Oltre alla spiaggia del lungomare S.Marco e della baia di Trentova, l’importante vessillo sventolerà anche quest’anno sulla spiaggia della marina, presso il porto turistico. Una scelta che lascia perplessi, inutile negarlo, la spiaggia dellla Marina, per i più profani, e quella dove giganteggia l’enorme ammasso di alghe accantonate ormai da quasi un decennio dall’amministrazione comunale. Insomma, non proprio il massimo, anche perché ne va della credibilità della stessa Bandiera Blu. Qualcuno forse non se ne sarà accorto. Anche perché le motivazioni del riconoscimento sono ben chiare: “Bandiera Blu è un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Obiettivo principale di questo programma è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale”. Ma detto questo rimane la soddisfazione dell’amministrazione: «Ancora una volta – afferma il sindaco Adamo Coppola – l’attenzione per il nostro mare è stata premiata con l’importante riconoscimento della Bandiera blu, vessillo che sventola sulle nostre spiagge da ormai due decenni e da alcuni anni anche per l’approdo rappresentato dalla spiaggia della marina. Tale riconoscimento ci spinge a fare ancora di più per assicurare spiagge accoglienti e mare limpido e trasparente, uniti ai servizi che sono indispensabili per il benessere degli utenti». «Dopo la Bandiera verde dei pediatri – dichiara il vicesindaco Eugenio Benevento –riconfermiamo la Bandiera blu per le spiagge e l’approdo della marina. Siamo soddisfatti ma consapevoli che tanto c’è ancora da fare, in primis per risolvere l’annosa vicenda della posidonia oceanica. La ricerca di soluzioni prosegue affinché si arrivi ad una risoluzione definitiva. Ne approfitto anche per ricordare che dagli ultimi campionamenti effettuati dall’Arpac, il nostro mare risulta eccellente ovunque».
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