di Enrico Serrapede
Più ufficiale di così non si può. Agostino Abate ha infatti ufficializzato la sua candidatura domenica pomeriggio quando in via Carmine Rossi, molto vicina al centro cittadino, ha aperto il suo quartier generale in vista dell’elezioni di maggio nelle quali concorrerà alla carica di sindaco di Agropoli dopo dieci anni di era Alfieri. Abate, in effetti, era già pronto alla candidatura e non era affatto un segreto che sarebbe stato lui il capostipite di una serie di liste civiche. Dopo domenica però tutto è molto più chiaro, compreso logo e slogan: “ABC, Agropoli Bene Comune”. In totale dovrebbero invece essere tre le liste che parteciperanno alla coalizione: “Agropoli Libera”; “Agropoli al centro” e “La nostra Agropoli”. Presente all’evento un buon numero di persone e ovviamente non sono mancate anche le dichiarazioni di Abate: “Il motivo principe per il quale mi candido è quello di voler dare un’alternativa ai cittadini agropolesi. Per dieci anni abbiamo avuto un’amministrazione che non ha mai chiamato in causa i cittadini. Il nostro obiettivo principale è quello di rendere i cittadini di nuovo padroni della propria citta, già a partire dal programma elettorale. Inoltre l’idea è quella di ristabilire le consulte di quartiere per far in modo che i cittadini tornino ad avere la parola”. Sul discorso delle liste e lo stesso Abate che specifica: “Ci saranno tre liste civiche, ancora in via di definizione. L’unica certezza è il non chiudere la porta in faccia a nessuno. Ci saranno ex esponenti di sinistra come ex di destra, l’unica certezza è che avremo persone che hanno capito quanto sia necessario pensare alla città e al territorio, a prescindere dall’appartenenza politica”. Infine Abate non maschera la sua soddisfazione per l’inaugurazione: “Stasera abbiamo visto tante persone che sognano un’Agropoli diversa, spero sia solo l’inizio”. Insomma sorrisi, strette di mano e cordialità, gesti simbolo della politica. Ma basteranno ad Abate per battere la concorrenza? Intanto qualcosa la sua coalizione può già migliorarla, ad esempio la quasi totale assenza sui social network. Fattore che a tralasciarlo, nel 2017, non potrebbe essere cosa più grave. La politica è anche, e forse soprattutto immagine, e di Agostino Abate di immagini se ne vedono ancora poche.